Capitolo 2

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Levi's Pov
La mattina dopo mi sveglio presto, o almeno a giudicare dalla luce penso sia così.
Mi guardo attorno alcuni istanti per poi ricordarmi che ora sono di nuovo in una casa.
Mi giro verso destra notando che il ragazzo di ieri mi sta ancora abbracciando piano, abbiamo dormito così vicini per tutta la notte?
Mi sento protetto a stare così...
Osservo un pochino il volto del ragazzo, ha i capelli ancora più in disordine rispetto a ieri e ha un'espressione tranquilla, non sembra stia facendo un brutto sogno o qualcosa di simile.
Chiudo di nuovo gli occhi accoccolandomi di più contro di lui.
Sento qualche versetto provenire da lui così mi stacco velocemente e mi metto seduto, non voglio che pensi che ho fatto qualcosa di male.
Lo vedo aprire gli occhi qualche istante per poi richiuderli poco dopo, probabilmente gli dà fastidio la luce.
Li riapre di nuovo per alcuni istanti poi si gira a pancia in su richiudendoli ancora, sembra non avermi notato.
"Ciao..." lo saluto piano e con un tono un po' incerto.
"Buongiorno piccolo" mi risponde guardandomi e rivolgendomi un sorriso.
Sbadiglio, ho ancora un po' sonno.
Si mette seduto vicino a me.
"Dormito bene?"
E' la prima volta che qualcuno me lo chiede.
"Sì...tu?"
"Anche io. Senti ma... Come ti chiami? Non posso chiamarti sempre e soltanto piccolo"
"Levi..." sussurro piano.
"Levi eh? Che bel nome! Io sono Eren" mi risponde sorridendomi.
"Bello...?"
"Sì, hai un bel nome"
Anche questo non me lo aveva mai detto nessuno. Anzi nemmeno sapevo che un nome potesse essere bello.
"Anche il tuo..." gli rispondo guardandolo.
"Grazie, hai fame?" mi sorride per poi scoprirsi dalle coperte mentre io annuisco piano.
Lo vedo alzarsi e guardarmi di nuovo.
"Posso prenderti in braccio..?"
"Sì.."
Mi avvicino al bordo del letto mentre lui mi prende in braccio per poi camminare fuori dalla stanza.
Mi tengo a lui facendo passare le braccia attorno al suo collo.
Da qui sono alto.
Intanto arriviamo a cucina e mi mette seduto su una sedia.
"Hai preferenze?"
"No... Va bene tutto..."
Lo osservo mentre versa del latte in un pentolino, lo riconosco perché anche i miei genitori me lo davano a volte.
Mette a tavola alcuni pacchetti con su delle foto, poi una scatola gialla alta e una scatola di vetro tonda.
Osservo la scatola gialla essendo la più strana e la indico.
"Cos'è..?"
"E' tipo cioccolato, serve per rendere il latte più buono. Vuoi assaggiarne un pochino?"
"Sì..."
Sono un po' curioso di sapere com'è e poi da quello che ricordo il cioccolato è buono!
"Fino a quando non lo metti in bocca è meglio che non respiri, altrimenti inizi a tossire" mi dice prendendo un cucchiaino e mettendolo nella scatola gialla, quando lo tira fuori ha sopra una montagnetta di polverina marrone.
"Va bene..."
"Apri la bocca" mi dice avvicinandomi il cucchiaino.
Faccio come dice senza respirare mentre lui mi mette la polverina in bocca, poi la mangio.
Mi piace, è dolce e cioccolatosa.
"Ti piace?"
"Sì.."
"Nel latte sarà ancora più buono" mi sorride e va a spegnere il fuoco per poi mettere il latte in due tazze.
Viene vicino a me sedendosi sulla sedia accanto, poi mi dà una delle tazze; è tutta colorata e piena di disegni.
"E' per me..?"
"Sì certo, e poi assieme ci puoi mangiare i biscotti, ora ti faccio scegliere quali"
"Va bene... grazie..." sussurro piano guardandolo.
Ho ancora ho un po' paura di lui ma sta notte è stato bravo e poi mi tratta in modo gentile e almeno per ora mi ha dato da mangiare e un posto dove dormire oltre ad essersi preso cura di me.
"Figurati"
Sposta leggermente la sua tazza per poi prendere i pacchetti con le foto e tirarne fuori delle cose di strane forme, bianche o marroni o alcune di entrambi i colori. Sembrano dure ma come si vede dalla confezione sembra che si rompono facilmente e dal profumo credo siano dolci.
"Scegli pure, questi sono i biscotti"
Li guardo tutti poi ne scelgo alcuni marroni con delle stelline bianche sopra, sono i più belli.
Ne tira fuori altri del tipo che ho scelto e li appoggia vicino a me, poi mi spiega come si possono mangiare.
Ne prendo uno e lo metto nel latte per poi tirarlo fuori poco dopo e mangiarlo.
"E' buono..."
Lo vedo sorridere mentre finisce di mangiare il suo biscotto.
"Già, mangia pure quanto vuoi, se questi non bastano ce ne sono altri"
Annuisco e mangio diversi biscotti per poi bere il latte, aveva ragione, con quella polverina è ancora più buono.
Vedo che finisce anche lui poi mi guarda e si mette a ridacchiare.
"Sei un pochino sporco" mi spiega prendendo un tovagliolino e pulendomi la bocca.
"Grazie..."
"Figurati, sei a posto?"
"Sì, erano tanti..."
"Hai ragione"
Scendo mentre lui mette via le cose che abbiamo usato.
"Quanti anni hai?"
Lo guardo poi mi guardo la mano e apro alcune dita per poi aprirle tutte e aggiungerne altre due dell'altra mano e mostrargliele.
"Oh che carino!" risponde sorridendo e abbracciandomi.
Rimango un pochino sorpreso dal suo gesto, non sono abituato ad essere abbracciato e lui lo fa davvero spesso.
"Io ne ho 13, sono un po' più grande"
"Sì..."
"Oggi cosa vuoi fare? Stiamo a casa o andiamo a comprare qualcosa?"
"Comprare cosa..?"
"Non so...Ma sicuramente ti servono dei vestiti, i miei sono pochi e poi magari anche qualche gioco"
"Stiamo a casa..."
"Va bene, che vogliamo fare?"
"Non so..." rispondo guardandolo e pensando a qualcosa che possiamo fare in due.
"Ti va se andiamo in giardino a giocare?"
"Ok..."
"Allora andiamo a cambiarci" mi dice sorridendo e prendendomi in braccio per poi tornare nella sua camera.
Mi mette seduto sul letto mentre io lo guardo.
"Cosa mi metti..?"
"Non so, ora scegliamo insieme i vestiti, va bene?"
Intanto che parla tira fuori due scatole abbastanza grandi e le apre, dentro ci sono dei vestiti di quella che sembra essere la mia taglia.
Ne tira fuori alcune e decidiamo insieme quale farmi mettere.
Scegliamo una maglietta bianca a maniche lunghe con un disegno di un gatto e un paio di pantaloni neri; mi veste lui essendo che ancora non sono capace e poi mi mette anche delle scarpine nere e una giacca blu.
"Ecco fatto" mi guarda sorridendo.
"Grazie..."
"Prego"
Si cambia pure lui e quando finisce andiamo al piano inferiore della casa.
"Aspetta, vado a prendere una palla così possiamo giocare"
"Va bene"
Lo vedo entrare in una delle porte sulla destra per poi tornare pochi istanti dopo con un pallone.
Chiude di nuovo la porta e usciamo andando in giardino.
Ora che lo posso vedere meglio è davvero grande, ci sono anche alcuni alberi e dei fiori.
"È grande..."
"Sì e il retro è ancora più grande, c'è anche una piscina e quest'estate la useremo molto, vedrai"
"Wow..."
Chissà com'è il retro, sicuramente sarà davvero enorme.
Tutto questo verde mi fa venire voglia di mettermi a correre così corro un po' un giro per il giardino sotto lo sguardo sorridente dell'altro ragazzo.
Mi allontano un po' da lui e mi fermo girandomi e tendendo le mani verso di lui.
"Ti lancio la palla?"
"Sì!" mi lascia giusto il tempo di rispondergli e poi mi lancia immediatamente la palla.
Cerco di prenderla al volo per poi tirargliela anche se non riesco a farla arrivare fino a lui e rimbalza sull'erba.
É la prima volta che gioco in questo modo, finora non ho avuto molto tempo per giocare e nemmeno qualcuno che giocasse con me, ma lui sembra essere qui per questo.
Mi tira di nuovo la palla ma va un pochino lontano così la rincorro per poi riprenderla.
Torno dov'ero prima e gliela lancio forte, sta volta riuscendo a fargliela arrivare.
Giochiamo per un po', poi ci fermiamo prendendoci una piccola pausa.
"Hai caldo?" mi domanda guardandomi.
Faccio cenno di sì con la testa, non me ne sono accorto ma pensandoci sono troppo vestito, anche se siamo ancora solo a fine aprile.
"Sì, c'è il sole..."
Mi viene vicino e mi toglie la giacca appoggiandola sopra un vaso vuoto in un angolo.
"Se ti viene freddo me lo dici, va bene?"
"Sì" mi allontano di nuovo riprendendo la palla e aspettando che si rimetta in posizione per poi lanciargliela ancora.
Gliela tiro di nuovo e giochiamo ancora per un'oretta, ogni tanto mi dice qualcosa giusto per parlare un pochino, nel complesso stranamente mi diverto.
"Che ne dici se andiamo a prendere il coniglietto e lo portiamo qua per farlo giocare un po'?"
"Possiamo?"
"Certo, devo solo controllare che il cancello sia chiuso e poi non ci sono problemi" mi risponde andando verso il cancello e controllandolo per poi andare verso la porta di casa facendomi cenno di seguirlo.
Lo seguo velocemente mentre torniamo in casa e andiamo verso la stanzetta dove c'è il coniglio.
Entriamo e lo cerchiamo ma io non riesco a vederlo.
"Dov'è..?"
Per qualche istante pure Eren sembra non trovarlo poi il coniglietto esce da sotto un mobiletto osservandoci coi suoi occhietti neri.
"Eccolo lì" mi sorride il ragazzo accanto a me indicandomi la palletta di pelo puffosa.
Mi avvicino accucciandomi e lo prendo in braccio mentre il castano prende un giochino, probabilmente da usare in giardino.
"Ciao coniglietto" lo saluto accarezzandolo, è così morbido!
Eren ci guarda sorridendo.
"Il suo nome è Neve"
Guardo il coniglietto fra le mie braccia e annuisco.
Neve... Mi piace come nome e in più mi sembra adatto a lui.
"Torniamo fuori?"
"Sì" rispondo alzandomi e tenendo Neve in braccio.
Usciamo dalla stanza e torniamo in giardino dove finalmente lo metto di nuovo giù.
Neve si guarda un po' attorno mentre vedo che muove il musino, probabilmente sta annusando qualcosa.
"Come si fa per giocare con lui?"
Eren mi viene vicino accucciandosi per essere alla mia stessa altezza e mi fa vedere come giocare con il coniglietto.
Passiamo il resto della mattinata a giocare in giardino, poi verso l'ora di pranzo ritorniamo in casa rimettendo Neve nella sua stanza.
Mentre aspetto che gli vengano cambiati l'acqua e il cibo lo accarezzo ancora un po'.
"Secondo te è felice?"
"Penso di si, secondo te?"
"Anche secondo me"
"E tu?" mi domanda spostando il suo sguardo su di me.
"Eh..?" lo guardo pure io.
"Tu sei felice?"
Rimango un po' sorpreso dalla sua domanda, nessuno fino ad ora me lo aveva mai chiesto.
"Io... Penso di si...Per ora..."
Sentendo la mia risposta mi sorride in modo gentile.
"Meglio così e vedrai che lo sarai anche in futuro"
"Tu..?"
"Anche io sono felice"
"Bene..." distolgo lo sguardo riprendendo ad accarezzare Neve.
"Andiamo di là?"
"Va bene" rispondo dando un'ultima carezza al coniglietto per poi alzarmi ed uscire dalla stanza assieme ad Eren.
Torniamo in camera e ci cambiamo di nuovo mettendoci dei vestiti puliti e più comodi.
"Più tardi ti faccio un altro bagnetto, ok?"
"Perchè?"
Lo guardo non capendo essendo che me ne ha fatto uno ieri a cosa serve farne un altro oggi?
"Perchè andrebbe fatto ogni giorno tranne se si sta male"
"Va bene..."
"Però oggi non ti lavo i capelli, quelli essendo che si sporcano di meno si possono lavare anche un giorno si e uno no, così ci metteremo di meno e avremo anche più tempo per giocare"
"Sì..." rispondo guardandolo.
Mi avvicino un pochino a lui mentre lui mi osserva.
"Vuoi un abbraccio?"
Ci penso un pochino su poi annuisco anche se un po' incerto.
Eren si accuccia vicino a me abbracciandomi piano e accarezzandomi.
Chiudo gli occhi accoccolandomi a lui, mi piace il suo tocco, ha qualcosa di rassicurante e che mi fa sentire protetto.
"Ti piace?"
"Sì..."
"Meglio così..."
"A te piace..?"
"Sì" mi risponde sorridendomi.
Rimaniamo così per qualche minuto poi mi brontola la pancia dalla fame.
Lo sento ridacchiare mentre si alza tenendomi in braccio.
"Andiamo a vedere se è pronta la pappa?"
"Sì... Tu hai fame?"
"Abbastanza" mi risponde mentre andiamo in cucina.
Mi tengo a lui e dopo poco arriviamo, ci sono già i genitori di Eren ma sembrano strani.
"Ciao..? Tutto ok..?" domanda il ragazzo mentre va verso la tavola.
"Sì...Ma dobbiamo parlare solo noi due" gli dice la madre.
"Ora..? Ma Levi aveva fame..."
"Ci metteremo poco, lui starà qua con papà..."
Sentendo questa frase guardo il padre di Eren un po' spaventato, non voglio restare solo con lui...
"Va bene..." risponde lui mettendomi seduto su una delle sedie.
"Arrivo subito ok?" mi dice con un tono rassicurante guardandomi negli occhi.
Annuisco piano abbassando leggermente lo sguardo, spero faccia in fretta.
"Bravo"
Mi dà un bacino sulla fronte per poi uscire assieme alla madre.
Rimango da solo con l'uomo, lo guardo un po' spaventato e sulla difensiva.
Mi guarda pure lui rimanendo comunque serio.
"Tranquillo, non ho intenzione di farti nulla" mi dice avvicinandosi per sedersi al tavolo.
Istintivamente cerco di allontanarmi mentre la realtà si confonde con i miei pensieri.
L'immagine dell'uomo che si sta avvicinando viene sovrapposta da quella di un uomo non molto alto, dai capelli castani piuttosto corti, con i baffi e un'aria severa mentre il suo sguardo è pieno d'odio.
Inizio a piangere e a tremare dalla paura.
"Levi..?" sento la voce del padre di Eren, per un attimo lo vedo com'è davvero poi ritorna ad essere l'uomo coi baffi e si avvicina ancora di più.
Mi alzo di scatto e corro nella stanza più vicina che conosco, quella di Neve.
Mi rannicchio in un angolo continuando a piangere e tremare mentre continuo a sperare che quell'uomo non mi trovi, non voglio essere picchiato ancora.
Sento dei passi venire in questa direzione per poi allontanarsi, poi c'è silenzio per alcuni istanti.
"Levi? Dove sei?" sento Eren che mi chiama a voce alta mentre si sente il rumore di alcune porte che si aprono e si richiudono.
"E-Eren..." dico abbastanza forte ma non troppo, con la paura che quell'uomo mi trovi.
"Levi..!" lo sento chiamarmi per poi venire in questa stanza e avvicinarsi anche se non troppo.
Mi volto verso di lui per assicurarmi che non sia quell'uomo e vedo che è Eren.
Si siede davanti a me osservandomi con il suo sguardo gentile e in questo caso anche dispiaciuto.
Mi avvicino velocemente a lui abbracciandolo forte continuando a piangere e tremare.
"Ehi va tutto bene" mi dice con un tono rassicurante mentre mi accarezza dolcemente.
Annuisco piano cercando di calmarmi.
"Ci sono qua io, non permetterò a nessuno di farti del male"
Rimango in silenzio mentre lui continua a coccolarmi in modo dolce e lento e dopo un po' riesce a farmi calmare.
"Bravo piccolino" mi dice dandomi un bacio fra i capelli continuando ad accarezzarmi.
"V-vieni con me a mangiare..."
"Certo, vuoi che ti tengo in braccio anche per pranzo?"
Annuisco piano mentre lui mi prende in braccio continuando a coccolarmi per tenermi calmo.
"Andrà tutto bene, promesso"
"Sì..." rispondo accoccolandomi a lui e stringendolo lo un pochino.




*angolino dell'autrice: ed eccomi col secondo capitolo, spero che vi piaccia. Volevo dire che mi è stato suggerito di dividere il capitolo in paragrafi ma ci ho provato e non mi trovo per niente per cui li lascerò così, grazie comunque per il consiglio!



Tu che mi hai salvato (Ereri)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora