TEN

304 29 25
                                    

Ten si ritirò per l'ennesima volta nell'angusto sgabuzzino accertandosi di chiudere bene la piccola porticina in legno ormai consumata dal tempo e di passare inosservato. In quel luogo conservava tutte le informazioni che raccoglieva ormai da mesi su quello che era successo al mondo, a volte udiva delle conversazioni da suoi superiori e subito si recava lì per appuntare tutto su dei fogli ed essere sicuro di non dimenticare nulla, infatti la stanzina ne era piena, ce n'erano sparsi ovunque ed erano tutti pieni di appunti di questo genere. Non erano sempre informazioni collegate tra loro o che avessero a che fare con l'accaduto ma Ten le raccoglieva comunque nella speranza di riuscire a riunire i pezzi del puzzle un giorno e ricostruire nei dettagli la vicenda, anche se fino a quel momento non aveva fatto altro che provare a trovare un collegamento ma senza riuscirvi.

Così per l'ennesima volta appuntò su un foglio le tre frasi sconnesse che aveva udito iniziando a pensare a tutti gli altri discorsi sentiti e raccogliendo alcuni dei vari fogli sparsi in giro per la stanza, cercando di trovare un senso logico al tutto. Di nuovo si parlava di esperimenti, quella parola era ormai ricorrente e presente quasi su tutti i suoi appunti ma non era mai riuscito a trovarne un vero significato o a ricavare qualche informazione in più che gli permettesse di capire altro. Era presente ovunque quindi era una certezza ma allo stesso tempo rimaneva un mistero visto che non sapeva altro.

-

Poco dopo nella stanza si udì un suono proveniente dal bracciale che Ten portava al polso, segno che qualcuno lo stesse cercando. Tutti nel complesso V possedevano un oggetto simile, aveva le sembianze di un semplice bracciale ma in realtà era una sorta di cercapersone che produceva un leggero bip quando qualcuno stava cercando la persona che ne era in possesso. Ten sapeva che probabilmente a chiamarlo fosse uno dei suoi superiori per assegnargli uno dei soliti incarichi che davano agli scienziati con poca esperienza come lui e che non poteva far altro che accettare e tacere se voleva avere una minima speranza di diventare qualcuno lì dentro, così di malavoglia rispose i fogli che stava consultando sul piccolo tavolino lì presente e una volta uscito si chiuse la porticina alle spalle guardandosi intorno per accertarsi che nessuno lo avesse visto entrare o uscire dalla stanza. Poi cercando di apparire il più naturale possibile si diresse nel laboratorio.




Turn back time || WayVWhere stories live. Discover now