VIII

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Ten ascoltò con estrema attenzione il racconto del ragazzo dai capelli blu ed era sempre più schifato da quella situazione orrenda e dalle condizioni in cui erano tenuti quei ragazzi.  Era a dir poco inumano quello che i suoi superiori stavano facendo e Ten se ne rendeva conto, l'illusione di Kun era orribile e non voleva neanche immaginare quella degli altri cinque ragazzi.

''Io... mi dispiace davvero tanto per tutto questo, non avrei mai potuto immaginare tutto questo'' disse Ten sinceramente dispiaciuto per quei ragazzi. ''Probabilmente tu sei un'altra delle loro marionette quindi non potevi saperlo, ma prometti di fare tutto quello che puoi per aiutarci'' lo pregò Kun, aveva deciso di credere alle parole del ragazzo, gli sembrava sinceramnete dispiaciuto e soprattutto non credeva avesse mai potuto architettare niente del genere. Sperava solo accettasse di aiutarli, avere una persona che ha a che fare con quegli scienziati quotidianamente avrebbe fatto parecchio comodo dato che loro da ormai due anni erano rinchiusi sempre tra quelle quattro monotone mura. Quel ragazzo dai capelli biondi sarebbe potuto essere la loro unica speranza di uscirne e Kun voleva aggrapparsi a quell'unica speranza. ''Certo, vi aiuterò senz'altro, inizierò già da questa sera, raccoglierò informazioni e cercherò di capire come farvi uscire di qui passando inosservati. Se mi è possibile cercherò anche di venire qui ogni giorno per informarvi'' rispose Ten, la determinazione si poteva leggere chiaramente nei suoi occhi. Voleva seriamente aiutare quei ragazzi ad uscire e scoprire cosa stavano tramando i suoi superiori. 

''Grazie mille davvero, non puoi capire quanto sia importante per noi'' lo ringraziò Kun, sorridendogli sinceramente, quel ragazzo gli ispirava davvero tanta fiducia e gli era davvero grato per il fatto che volesse aiutarli. ''Farò di tutto per aiutarvi ma ora credo sia proprio ora di andare, se qualcuno mi dovesse trovare qui non voglio nemmeno immaginare le conseguenze'' disse poi Ten salutando Kun e tutti i ragazzi lì presenti mentre si incamminava per il corridoio e varcava la porta da cui era entrato qualche minuto prima. 

Una volta che Ten si fu allontanato i ragazzi iniziarono a confrontarsi, il primo a parlare fu Hendery. ''Secondo voi ci aiuterà sul serio? E se fosse venuto soltanto a spiarci?'' disse in tono preoccupato, ''Ho considerato l'idea ma non sembra assolutamente abbia cattive intenzioni, nei suoi occhi si poteva leggere chiaramente l'orrore che provava nel sentire quel racconto'' lo rassicurò Kun. ''E poi non giriamoci troppo attorno, è la nostra unica speranza di uscire da qui dentro e dobbiamo coglierla al volo'' aggiunse con uno sguardo serio squadrando tutti gli altri ragazzi che, comprensivi, annuirono. ''Hai ragione Kun e poi mi sembra anche molto simpatico'' disse poi WinWin sorridendo dolcemente e ancora una volta i presenti annuirono, quel ragazzo dava una sensazione positiva a tutti decisamente.

Intanto Ten stava camminando per il lungo corridoio che portava a quella stanza, l'ansia lo stava divorando letteralmente. Doveva cercare di fare il minimo rumore possibile per non farsi scoprire e pregare che nessuno in quel momento avesse intenzione di andare proprio lì. La prima cosa che avrebbe dovuto fare sarebbe stato riportare le chiavi al proprio posto per non destare sospetti e al resto avrebbe pensato dopo. Per sua grandissima fortuna sembravano tutti impegnati quel giorno quindi Ten riuscì a raggiungere senza problemi l'ufficio del signor Jung, ancora una volta aprì la porta e camminò nell'ufficio per poi riporre le chiavi nel cassetto dell'elegante scrivania di mogano così come le aveva trovate. Di certo era stato poco saggio lasciarle così in un cassetto ma aveva semplificato di molto le cose per Ten. A quel punto uscì dall'ufficio chiudendosi la porta alle spalle e si incamminò di nuovo per quei lunghi corridoi, pronto per ritornare a distribuire fogli porta a porta e sperando di essere effettivamente passato inosservato agli occhi dei suoi colleghi. Arrivato alla sezione E visualizzò subito il suo amico Seoho, impossibile da non riconoscere dati i suoi capelli arancioni. 

''A che punto sei?'' chiese Ten avvicinandosi all'amico che si girò con ancora una risma piuttosto consistente di fogli in mano. ''Un punto morto ecco dove sto, me ne mancano ancora tantissimi'' disse piuttosto sconsolato per poi osservare le mani di Ten e trovarle vuote. ''Non ci credo, tu hai già finito? Come hai fatto?'' esclamò poi con una faccia a dir poco sorpresa. Ten ridacchiò, in realtà nel tragitto verso l'ufficio del signor Jung era passato per il suo piccolo nascondiglio e aveva nascosto i fogli che gli rimanevano lì, ma questo Seoho non doveva assolutamente venire a saperlo. ''Già, ho finito e penso sia tutta questione di talento'' rispose Ten cercando di non scoppiare a ridere per la faccia sempre più corrucciata che si faceva spazio sul viso del ragazzo dai capelli arancioni. ''Dai dividi quello che ti resta in due parti, ti do una mano'' aggiunse poi sorridendo, Seoho sorrise a sua volta e procedette a ringraziare l'amico e ad accettare il suo aiuto, era decisamente troppo pigro per finire tutto da solo. Così procedettero a distribuire i fogli continuando a scherzare fra di loro.



N/A: finalmente sono riuscitx ad aggiornare e  mi scuso infinitamente per l'attesa. mi auguro come sempre che il capitolo vi sia piaciuto, se vi va ditemi cosa ne pensate nei commenti, amo ricevere feedback dalle persone che leggono le mie storie <33



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