IX

101 13 7
                                    

Una volta finito di distribuire i volantini Ten e Seoho si salutarono e si diressero ognuno per la propria strada, Ten ovviamente andò nel suo nascondiglio come al solito. Aveva deciso di ricontrollare ogni singolo appunto che aveva preso nel corso del tempo per cercare di ricostruire qualche informazione in più riguardo quella situazione. Doveva per forza esserci qualcosa da qualche parte, anche un minimo indizio gli bastava, doveva soltanto ottenere un punto di partenza per iniziare le sue ricerche ed aiutare quei poveri ragazzi. Si ricordò della parola ricorrente in ogni singola conversazione che aveva udito dagli scienziati, ovvero la parola ''esperimenti'' e realizzò che era sicuramente correlata a quello che stavano facendo ai ragazzi. Ma la vera domanda era: a quale scopo stavano facendo tutto ciò? Doveva pur servire a qualcosa provocare delle illusioni. Il vero problema era appunto nel capire a cosa servisse. Giunse a questa conclusione dopo circa tre ore, tre ore in cui non aveva fatto altro che sfogliare fogli e leggere tutti gli appunti scritti su di essi. Era ormai già sera tardi così semplicemente decise di ritirarsi e andare a dormire, il giorno dopo avrebbe pensato al resto e avrebbe certamente visitato i ragazzi per riferirgli le sue scoperte, così avrebbe ottenuto anche un altro parere e poi avrebbe saputo come muoversi al meglio senza essere scoperto. Così semplicemente si ritirò nella stanza, che condivideva con dei suoi colleghi, e cadde in un sonno profondo, tormentato dai mille pensieri che gli frullavano per la testa.

-

La mattina seguente, quando Ten si risvegliò, il suo primo pensiero andò subito a quei ragazzi che aveva incontrato il giorno prima. Una determinazione che non aveva mai posseduto prima gli scorreva dentro come un torrente, voleva tirarli fuori da lì e lo avrebbe fatto. Dopo una breve colazione, infatti, si diresse subito nella sua piccola stanza dove consultò altri appunti e dopo circa due ore decise di dirigersi nell'ufficio del signor Jung. Ci aveva riflettuto molto e supponeva ci fosse una documentazione su tutto l'esperimento in corso quindi avrebbe dovuto trovare quella e poi avrebbe potuto procedere. Senza ulteriori indugi quindi uscì dalla stanza e si avviò verso l'ufficio del signor Jung. Come al solito nel tragittò aveva incontrato vari suoi colleghi, con cui aveva scambiato solo un semplice saluto, e aveva continuato per la sua strada, sperando che il signor Jung fosse impegnato altrove, altrimenti il suo piano sarebbe certamente fallito. Ma per sua sfortuna proprio in quel momento il signor Jung era rientrato in ufficio, al suo seguito vi era il signor Kim e stavano discutendo di qualcosa che Ten non era riuscito a sentire bene per via della distanza. Imprecò mentalmente per l'occasione persa e per non destare sospetti continuò a camminare per il corridoio, cercando di elaborare mentalmente un altro piano altrettanto efficace che potesse sostituire il primo. Dopo aver camminato per i vari corridoi per altri cinque minuti si accorse che stava per raggiungere la segreteria, dove avrebbe certamente potuto trovare gli orari del signor Jung e, una volta ottenuti quelli, si sarebbe tranquillamente potuto infiltrare nell'ufficio e cercare la documentazione dell'esperimento. Così senza perdere altro tempo si diresse subito in segreteria, dove andava molto spesso per delle varie commissioni e dove conosceva un paio di persone che avrebbero potuto certamente aiutarlo. Ovviamente non poteva rivelare il vero scopo della sua presenza lì, ma stava già elaborando una bella bugia da rifilare in caso di domande scomode. Così immerso nei suoi pensieri non si era neanche accorto di essere arrivato alla sua destinazione, senza indugiare quindi si rivolse subito alla persona seduta dietro il banco informazioni.

''Signora Lee, come sta?'' esclamò con un gran sorriso ad adornargli il viso, conosceva la signora Lee da ormai molto tempo ed era sempre stata gentilissima con lui, Ten la considerava quasi come una mamma date le innumerevoli volte in cui l'aveva aiutato a superare momenti difficili, era diventata appunto come la figura materna che non aveva mai avuto. ''Ten, che piacere vederti, sto bene, grazie mille per avermelo chiesto, tu come stai?'' gli rispose la signora di mezza età sorridendogli a sua volta. ''Anche io sto bene. Comunque sono qui perchè devo chiederle una cosa'' le disse Ten sempre sorridendo e cercando di andare dritto al punto, non aveva tempo da perdere. ''Certo dimmi pure'' lo esortò quindi a parlare la signora Lee. ''Dovrei parlare urgentemente con il Signor Jung ma ogni volta che ci provo non lo trovo mai, quindi mi servirebbero i suoi orari, così da poter andarci quando so che lui è nel suo ufficio'' disse Ten. Intanto l'ansia lo stava divorando e mille paranoie si facevano spazio nella sua testa, se questo suo piano non avesse funzionato avrebbe dovuto elaborarne un altro e non poteva permetterselo, dato che voleva tirar fuori di lì quei ragazzi il prima possibile. ''Capisco, aspetta solo un attimo che controllo'' gli rispose comprensivamente la Signora Lee, per poi mettersi subito a cercare nel suo computer tutti i dati che gli occorrevano. Ten non poteva ancora tirare un sospiro di sollievo ma, almeno per il momento, la donna non sembrava sospettare di nulla. ''Ecco qui, ti stampo una copia così puoi consultarla quando ti fa comodo'' gli disse la donna dopo qualche minuto intenta a stampare una copia degli orari del Signor Jung. ''Grazie mille Signora Lee, è stata gentilissima. Arrivederci'' la salutò poi Ten con un inchino e tenendo stretto il foglio nelle sue mani. Si incamminò a passo svelto nei corridoi cercando di raggiungere il prima possibile la sua stanza, dove si sarebbe ritirato per studiare quel foglio.

N/A: non aggiornavo da tantissimo tempo e onestamente mi è mancato tantissimo farlo. d'ora in poi cercherò di essere più regolare, lo prometto <3

Turn back time || WayVWo Geschichten leben. Entdecke jetzt