KUN

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Kun si teneva la testa fra le mani provando a calmarsi e a far smettere di battere il suo cuore dopo quello che era accaduto. Non sapeva più quanti mesi fa fosse incominciata tutta quella storia, ormai ne aveva perso il conto. Si ripeteva continuamente e tutte le volte era identica a quella precedente, era un circolo vizioso da cui Kun non riusciva ad uscire. Giornalmente gli scienziati si recavano nella sua cabina con un carrello dove era posto un piccolo pezzo di stoffa verde e adagiata su questa si trovava una siringa contenente un liquido bluastro che gli veniva iniettato nel braccio, a quel punto gli scienziati lasciavano la cabina e si accertavano attraverso il vetro che il liquido facesse effetto. Circa due minuti  dopo il liquido iniziava ad agire e ben presto Kun si ritrovava in una stanza a lui totalmente sconosciuta e per niente accogliente, non che la sua cabina lo fosse particolarmente ma almeno era sicuro del fatto che lì avrebbe potuto passare qualche ora in tranquillità.

Il luogo era una specie di cubo totalmente fatto in specchi che rifletteva su tutte e quattro le mura l'immagine del ragazzo dai capelli blu al suo intero. Dopo averle osservate attentamente quelle copie venivano avanti, oltrepassando lo specchio con un ghigno malefico stampato sul volto, Kun indietreggiava spaventato fino al centro della stanza, ritrovandosi accerchiato. Queste iniziavano a sussurargli frasi orribili che arrivavano alle orecchie del ragazzo spaventandolo a morte e dopo poco iniziavano a punzecchiarlo spingendolo da una parte all'altra e continuando ad infastidirlo finché Kun non decideva di reagire, così iniziava a colpirle e quelle si smaterializzavano davanti ai suoi occhi, poi iniziava a colpire i muri in vetro fino a romperli completamente. A quel punto si ritrovava in una stanza totalmente bianca e ormai accecato dalla rabbia iniziava a distruggere anche quella mentre i pezzi di vetro gli sfioravano la pelle graffiandolo e ferendolo superficialmente .

Quando poi il ragazzo si rendeva conto di quello che aveva fatto la stanza era già tutta distrutta, le luci pendevano dal soffitti mostrando i cavi rotti e i pezzi di vetro degli specchi ormai andati distrutti, altre macerie lo accerchiavano, facendolo sentire soffocato. A quel punto si accasciava a terra mentre calde lacrime iniziavano a rigargli il volto, piangendo silenziosamente fino a che tutto quello che lo circondava svaniva nel nulla e lui tornava nella sua cabina. Poi sentendosi stremato si portava le ginocchia al petto chiudendo gli occhi e cadeva subito in un sonno profondo, sollevato dal fatto che per quel giorno il suo peggior incubo fosse terminato.



N/A: vi consiglio di guardare il teaser sopra per riuscire ad immaginare meglio le ambientazioni.

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