4.2 Ricordati chi sei.

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Emma era in camera, rannicchiata sul letto, con la mano sulla pancia. Uncino entrò e la vide.

«Amore... Cosa c'è? Tutto bene?»

Emma non si mosse e lui si sedette sul letto vicino a lei.

«Cosa c'è?» chiese di nuovo sfiorandole i capelli.

«Non ce la faccio...» sussurrò lei «Non sarò in grado di proteggere la bambina.»

«Non è possibile. Lo sai che tu puoi fare tutto quello che vuoi.» la voce di Uncino era cupa, mentre lo diceva «È molto più facile che io ricada nell'oscurità, piuttosto che tu non riesca a difendere nostra figlia.»

«Oh, no... Anche voi...» voce di Henry li raggiunse dalla porta.

«Anche noi cosa?» chiese il pirata.

«Venite in salotto, devo parlarvi e voi dovete ascoltare.» Henry aveva il volto risoluto, mentre diceva queste parole.

Emma e il marito scesero, scuri in volto.

Henry spiegò tutto ai due.

«Per questo non dovete lasciarvi abbattere.» aggiunse Henry «Le vostre paure sono state ingigantite quasi come a diventare delle fobie...» poi guardò il vuoto.

«Cosa ti prende?» chiese apprensiva lei.

«Fobie... Non capite?» chiese il ragazzino.

Uncino sembrava illuminarsi.

«Fobia... Phobos!» esclamò.

Emma guardò il marito, mentre Henry annuiva.

«Phobos è il dio della paura.» spiegò Killian «È il figlio del dio greco della guerra. Il suo nome significa "paura".»

Emma non capiva.

«Perché avrebbe fatto un maleficio a Storybrooke?»

«Perché Ade ha informato tutti i suoi amici della sua morte. Ricordi cos'aveva detto Loki?»

Gli occhi di Emma si fecero grandi, realizzando la verità.

«No... Non possiamo permettergli di fare questo. La pace che abbiamo raggiunto... Killian, la nostra bambina...»

«Mamma,» intervenne Henry «fin'ora sei riuscita a proteggere tutti, perché non dovresti riuscire a proteggere la piccola? Non ha senso. Ricordati chi sei.» e le diede un bacio sulla guancia.

Emma sentì il bacio del figlio e subito percepì anche la bambina muoversi. Un calore profondo le veniva da dentro e la avvolgeva da fuori. Il cuore si era fatto più leggero.

Guardò marito e figlio con la bocca aperta.

«Non ho più paura. Hai ragione ragazzino. Tua sorella è d'accordo con te.»

«Sua sorella?» rise Killian.

«La bambina si è mossa quando Henry mi ha baciata e un calore... È stata la bambina da dentro e Henry da fuori che hanno spezzato il maleficio.» spiegò Emma.

«Amore, ne sono contento, ma dubito che ogni cittadino di Storybrooke abbia un figlio dentro di loro che gli faccia spezzare il maleficio.» obiettò Uncino.

«Sì, ma ora possiamo combattere.» decretò Emma «Andiamo in biblioteca, magari lì troviamo qualcosa.»

La città era quasi vuota. Triste. Emma parcheggiò vicino alla biblioteca e tutti e tre vi corsero dentro. Belle stava urlando, in fondo agli scaffali.

«Non è vero! Tu vuoi fargli del male!»

Corsero e videro il signor Gold che teneva Belle in un angolo. Tremava di rabbia.

Il Vero Amore è sempre la rispostaWhere stories live. Discover now