«Non dovrei nemmeno trovarmi qui.» Aggiunse.

«Eppure ci sei.»

Perché sai che sia la mossa giusta.

Perché non ti vuoi arrendere.

Sorrisi.

«Anche tu.»

«Appunto, quindi lasciami lavorare.» Gli ordinai indietreggiando.

Avrei ottenuto quella fottuta lista.

«Dove vai?» Bisbigliò guardandosi intorno per evitare che le guardie poco più in là ci sentissero confabulare.

«Alla reception.»

«Ti farai scoprire.» Mi raggiunse con due falcate e mi bloccò il passaggio con il suo corpo.

«Non se la donna mi darà di sua spontanea volontà la lista.» Sollevai ed abbassai le sopracciglia.

Era stato facile convincere Mrs Bennett a darmi una stanza nonostante Ron Miller avesse proibito alle sue dipendenti di accedere all'hotel, quindi non ci sarebbero stati problemi ad ottenere ciò che Haywood cercava. Davvero. Ero sicura delle mie abilità. Insomma, avevo passato un'intera vita ad ingannare e a manipolare le persone!

Giocavo in casa, praticamente.

«Se finisci nei guai, farò finta di non conoscerti.» Mi minacciò e io scoppiai a ridere di gusto.

Non mi aspettavo una risposta diversa da lui. Era così prevedibile, ormai.

Mi iniziava a piacere.

In quel momento, probabilmente a causa della mia risata rumorosa, sentimmo i passi di uno dei poliziotti alle nostre spalle e scattammo.

Nel giro di pochi attimi mi ritrovai abbracciata ad Haywood, spalmata contro il muro e ad un passo dal suo viso.

«Mi piacerebbe se ogni tanto mi dessi un po' di fiducia.» Mi alzai in punta di piedi per sussurrarglielo all'orecchio.

Scorsi la guardia avvicinarsi a noi.

«Resta sempre il problema delle telecamere.» Sfiorò il mio naso in modo giocoso e io sorrisi fingendo che mi avesse appena fatto un complimento.

«Tutto bene, ragazzi?» L'uomo in divisa si fermò accanto a noi, richiamandoci.

Haywood, da perfetto attore quale fosse, fece finta di essere turbato per l'improvvisa irruzione, perciò sbuffando si staccò dal mio corpo, appoggiò una mano sulla mia vita e si rivolse a lui. «Tutto a posto, grazie.»

«Stavamo giusto tornando in camera.» Aggiunse prendendomi per mano.

«Sempre se è permesso.» Fece un sorriso storto per lasciar intendere altro.

Se fossimo stati da soli probabilmente lo avrei preso a sberle, invece mi limitai a restare in silenzio mentre la guardia, imbarazzata, osservava le nostre dita intrecciate.

«Certo.» Annuì ed indietreggiò. «Dovete scusarmi.»

Haywood decise di replicare con i gesti. Sciolse le nostre mani e mi avvolse le spalle con un braccio per avvicinarmi a sé, quindi abbassò il viso all'altezza del mio e si avvicinò pericolosamente alle mie labbra.

Non vorrà mica baciarmi? Potevo capire il dover fingere di essere una coppia innamorata, ma baciarsi sarebbe stato troppo ed altamente opportuno.

«Succederebbe tutto.» Ripensai alle parole che mi aveva detto la notte scorsa e deglutii.

«È quasi agli ascensori. Ancora un minuto, okay?»

Succederebbe Tutto - H.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora