Un incubo reale

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Non riusciva a seminarlo, più correva più le sembrava di avvicinarsi a lui e il lungo corridoio per cui stava correndo sembrava infinito. Nessuna porta, nessuno che la potesse aiutare e dietro di lei si trovava la persona più spaventosa che avesse mai visto. La luce iniziò a svanire e il fiato iniziava a farsi corto quando una mano le afferrò saldamente il polso, le sembrava di non riuscire più a respirare e nemmeno a muoversi.

Iyana si svegliò di colpo sudata fradicia e con le lacrime agli occhi. Respirò in modo affannato cercato di riprendere fiato e tastando intorno a se le lenzuola in modo disordinato e frettoloso, come se cercasse della sicurezza nel buoi della stanza.

Appena appoggiò la mano sul corpo di Cecilia finalmente riuscì a riprendere fiato e lentamente a far tornare il battito regolare.

Riportò lo sguardo davanti a se analizzando la stanza e sospirando rumorosamente. Aveva avuto uno dei peggiori incubi di cui avesse ricordo e le era sembrato talmente vero che credeva che sarebbe seriamente morta.

"che succede?" le chiese la voce delicata di Cecilia che lentamente si stava portando di fianco a lei per guardarla meglio

Nella confusione non si era resa conto di quanto si fosse agitata e di aver svegliato la corvina

Aprì la bocca per provare a palare ma non uscì nulla se non un flebile sussurro sconnesso

"hai avuto un incubo?" continuò Cecilia appoggiandole una mano sulla spalla e costringendola a guardarla

La mano calda della corvina aveva la capacità di trasmetterle sicurezza e allo stesso tempo farle battere il cuore ancora più veloce

"s-scusami... non volevo svegliarti" riuscì a rispondere con un filo di voce spostando velocemente lo sguardo di lato

"non è colpa tua, ho un sonno molto leggero e poi mi avresti dovuta svegliare ne più ne meno, ti ricordo che hai bisogno di me per addormentarti..." rispose spostando la mano sul materasso come se capisse il disagio della giovane

Iyana non ci aveva pensato, forse per la confusione del momento o forse perché l'idea di riaddormentarsi non gli era nemmeno passata per la mente. Non voleva rivivere quell'incubo e dormire poteva significare ricaderci dentro.

"vieni qui" provò a dire Cecilia cingendole il collo ma Iyana scattò velocemente in piedi scansandosi dalla sua presa

"vado... vado a farmi una doccia, tu vai pure a dormire, non ho più sonno" rispose dando un'occhiata veloce alla sveglia prima di fiondarsi nel bagno.

Erano solo le due del mattino eppure non aveva nessuna intenzione di tornare nel letto. Si sentiva un po' in colpa per come aveva trattato Cecilia e le sue reazioni erano state del tutto incontrollate.

Si mosse velocemente verso la doccia sfilandosi i vestiti e una volta sotto il getto caldo iniziò a sentirsi leggermente più rilassata. Non riusciva a capire come la gente potesse fare la doccia con l'acqua fredda, a lei al posto di svegliare faceva solo contorcere lo stomaco con la conseguente voglia di ributtarsi nel letto per scaldarsi. Invece con la doccia calda sentiva i muscoli rilassarsi e la mente svuotarsi di tutti i pensieri e questo le permetteva di ritrovare un po' di controllo e pace.



Appena aprì gli occhi controllò la sveglia e lentamente si sollevò dal letto. Buttò un occhio alla finestra dove vide Iyana seduta sulla sedia intenta a guardare fuori. L'aveva molto sorpresa l'atteggiamento della giovane quella notte ed era anche consapevole che dovesse essere successo qualcosa di serio per farla svegliare in quel modo.

"buon giorno" disse nella sua direzione Cecilia, alzandosi e andando verso il bagno per prepararsi

"giorno..." le sussurrò in risposta Iyana alzando lo sguardo su di lei

La stanza del legameWhere stories live. Discover now