Tu chi sei?

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Si era fiondata in doccia dopo aver visto l'orari sulla piccola sveglia a lato del letto e poi era scesa velocemente alla mensa. Avrebbe voluto chiarire tutto con quella Iyana prima di scendere a cenare eppure le era risultato difficile trovare le parole per farlo e quindi semplicemente aveva deciso di rimandare. Come aveva immaginato la ragazza era più piccola di lei, anche se solo di due anni, ed estremamente timida. L'aveva vista arrossire ancora due volte solo quella sera e l'aveva osservata abbassare lo sguardo altrettanto spesso. Le era sembrata molto più tranquilla della sera prima e questo aveva fatto sentire Cecilia più sicura della sua scelta. Non che avesse ancora deciso come organizzarsi da ora in avanti, ma il semplice vedere Iyana così l'aveva resa più fiduciosa.

Appena entrata alla mensa si era diretta a pendere il vassoio e poi si era seduta al suo solito posto, lontano da occhi indiscreti ma comunque visibile. Non le piaceva mangiare con gli altri e veniva in mensa solo per dare la possibilità ai componenti della sua squadra di chiedere eventuali chiarimenti o consigli sui vari progetti. Oltre a questo la paga era sempre stata bassa e mangiare fuori ogni sera sarebbe stato infattibile e tanto meno Cecilia aveva intenzione di andare avanti a sandwich del supermercato poco distante, che era praticamente obbligata a mangiarsi ogni giorno a pranzo.

"posso?" le chiese l'unica persona che un po' riusciva a sopportare quando mangiava

"prego" rispose a Siro che si sedette di fronte a lei appoggiando il suo vassoio sul tavolo

"ti vedo stanca" iniziò lui, facendo una risatina sarcastica e addentando il primo boccone

"sarà che lo sono?" le rispose prontamente lei alzando leggermente gli occhi dal piatto.

Siro era una delle poche perone che l'avevano sostenuta in questi anni e quando era riuscita ad ottenere il comando della seconda squadra era stato l'unico a reputarla davvero in grado. All'inizio era stato chiesto proprio a lui di ricoprire quel ruolo,ma aveva rifiutato per motivi apparentemente falsi come "mi piace essere un subordinato" oppure "la vita da leader non fa per me" quando Cecilia era più che convinta che quel ruolo sarebbe stato più adatto a lui che a lei.

"Ieri non ti avevano dato la serata libera?" chiese Siro picchiettando con un dito sul bordo del piatto.

Il fatto che non le avesse posto quella domanda durante la loro ronda l'aveva fatta sperare che non lo avrebbe mai fatto ed invece proprio ora si trovava di fronte quello stupido quesito a cui forse nemmeno lei sapeva rispondere chiaramente. Difficilmente gli sfuggono le cose e di questo Cecilia ne era più che consapevole e averlo incontrato quella mattina di ritorno dalla ricerca di una prostituta le aveva complicato non poco le cose.

"avevo delle cose da risolvere" rispose lei cercando di rimanere il più vaga possibile.

Cecilia era abbastanza sicura che Siro, prima di avvicinarsi a lei per parlarle degli ultimi avvenimenti, avesse visto la donna che aveva portato alla villa e che quindi stesse semplicemente cercando di farla parlare porgendole una domanda più che generale.

"che tipo i cose?" provò ad insistere lui ottenendo solo un silenzio in risposta che lo fece sorridere leggermente

"non che mi aspettassi una vera risposta..." concluse lui riprendendo a mangiare e lasciando cadere nuovamente il silenzio fra i due.



Finita la cena Cecilia era tornata nella stanza pronta a cercare di affrontare il problema con Iyana. Forse parlarne con Siro l'avrebbe aiutata eppure ancora non se la sentiva.

Appena entrata nella stanza aveva trovato Iyana seduta alla sua scrivania mentre finiva di cenare

"oh, bentornata" le aveva detto con la bocca mezza piena sforzandosi di sorridere

La stanza del legameWhere stories live. Discover now