Capitolo 3 | Solo io posso toccarti

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"Lavorerai solo per due ore, triplicherò la somma all'ora." pronuncia con uno schiocco di dita, allontanandosi nei suoi pantaloni stretti e afferrando una sedia, raggiungendomi e sedendosi poi proprio dalla parte opposta della scrivania, facendo in modo di essere entrambi faccia a faccia.

Ignoro lui e le sue mani venose che ha appena appoggiato sul cavallo dei suoi pantaloni. Ora che siamo pari, mi concentro sul mio lavoro e chiudo uno dei bottoni della mia camicia, per far sì che i suoi occhi non lascino banchettare il suo cervello e il corpo alla vista.

"Quindi..." la sua voce virile risuona attraverso la stanza proprio quando tutto quello che volevo, era il silenzio. "Tu stai qui...con me...perchè ti pago? Oppure ho frainteso questo, signorina Han?"

"Io...io sto qui perchè sto lavorando e vengo pagata per farlo, questo è quanto..." mi schiarisco la gola mentre sento una scossa di nervosismo scorrere attraverso le vene, conoscendo il significato delle sue parole più di quanto lui potesse immaginare. "Non lo faccio con piacere...sto solamente guadagnando soldi in una maniera appropriata."

"Appropriata? Cosa intendi con questo?" chiede, per saperne di più riguardo a quello che ho cercato di dire senza andare troppo lontano con i miei termini, e io rivolgo lo sguardo in alto verso di lui con un po' di fastidio. "Nulla. Potrei semplicemente lavorare in pace?"

"Certo...signorina..." pronuncia lui leggermente compiaciuto, una delle sue sopracciglia si inarca per un breve momento, facendo risultare il suo sguardo ancora più arrogante. Io mantengo il mio sospiro dentro di me e lavoro ai miei file.

Non riesco a credere che sta passando il suo tempo qui, a fissare me con molto piacere.

...

9 pm.

"Hai bevuto tutta l'acqua?" controlla il bicchiere vuoto mentre sono sul punto di uscire da questo posto, e quando la vista del suo interno gli da la risposta, infila una mano in tasca e si volta verso di me con un ghigno. "Era buona l'acqua?"

"Sì...era solamente acqua." rispondo io come se non fosse ovvio che l'acqua è solo acqua, ma lui si lecca le labbra e distoglie lo sguardo rilasciando un "ottimo" dalla sua bocca per poi raggiungere la porta. Non riesco a non dare un occhio alle vene sporgenti sul suo braccio e sulla mano mentre tiene la sua borsa aprendo la porta.

Perchè è così tanto eccitante?

"Domani vieni a lavoro due ore in ritardo," la sua voce mi riporta alla realtà mentre indietreggia per farmi passare per prima, ma io non esco. "Due ore...? Ma perderò dei soldi..."

"Con i soldi che hai guadagnato oggi in sole due ore, ne hai presi abbastanza per compensare quelle ore i cui domani dormirai." mi fa cenno di lasciare la stanza. Dal momento che non posso ribattere, mi muovo rapida ed entrambi usciamo da qui per fare in modo che lui possa chiudere a chiave la porta. "Se arrivi di mattina senza il mio permesso, ti obbligherò ad andartene prima o non ti pagherò come dovrei. Intesi?" improvvisamente la sua figura appare al mio fianco, i suoi occhi fissano i miei come se volesse prendersi la mia anima.

"S-sì..." annuisco. "Ci siamo intesi," successivamente vado verso l'ascensore per stabilire della distanza tra noi. Mi sbagliavo a pensare una cosa del genere, non mi lascia dividerci e mi segue da vicino, rimanendo in piedi accanto a me con una mano nella tasca dei suoi pantaloni.

Rimango in silenzio e poso gli occhi di fronte a me per non farmi scoprire ad occhieggiarlo. Deglutisco e penso all'acqua che mi ha offerto, sentendomi la testa piena di un sacco di domande e chiedendomi per quale motivo continuava a sorridere, ogni volta che ne parlava o mi guardava deglutire.

DEEP INSIDE || J.JK ✓ (Traduzione Italiana)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora