Cap. 5

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Stavo tranquillamente dormendo. Ad un certo punto iniziai a sudare freddo e di nuovo quella sensazione di disagio. Poi un dolore fortissimo alla testa. Non mi svegliai, non ci riuscivo.
*****
- Samirah, smettila di oppormi resistenza, tu sei sangue del mio sangue e io posso fare di te ciò che voglio-. Mi disse un'uomo che riconobbi come Loki.
- Tu non farai proprio niente con me-.
- Carissima, non lo capisci, io ti conosco meglio di chiunque altro e ora in questo momento sei troppo debole per battermi, quindi ti conviene lasciarmi passare-.
- Tu non sai niente di me-. Dissi con rabbia. Senti una strana forza che veniva assorbita dal mio corpo per poi andare a scagliarsi su Loki. Pian piano lui si allontanò e inizio a ridere. Aveva una risata priva di allegria, senza emozioni.
*****
Mi svegliai e mi alzai dal letto corsi in bagno e mi risciacquai la faccia. È stato solo un brutto sogno. Nel guardarmi allo specchio capì però che non era solo un sogno: i miei occhi di solito neri erano diventati di un verde chiaro.
Mi continuai a guardare gli occhi, era impossibile che fossero diventati verdi, è contro natura.
Guardai l'orologio e notai che erano già le otto.
- Cazzo, la scuola-. Dissi fra me e me. Presi dei vestiti a caso dall'armadio, presi il mio zaino e ci buttai dentro in malo modo i libri e l'astuccio. Presi un paio di scarpe a casissimo senza guardare se si abbinassero a ciò che avevo addosso. Uscii dalla mia camera e corsi a perdifiato verso il salotto nel mentre mi stavo infilando le scarpe.
- Cazzo, cazzo, cazzo-. Continuai a mormorare.
- Sam, dove vai?-. Mi chiese Peter.
- A scuola testa di cazzo, vatti a cambiare che andiamo con la mia moto-. Gli gridai contro.
- Sam, è sabato, oggi non andiamo a scuola-. Mi disse lui.
- Oh cazzo sono proprio fuori di capoccia-.
- Come mai indossi gli occhiali da sole dentro?-.
- Mi da fastidio la luce-.
- Oh, ok-.
Fortunatamente non aveva indagato oltre, altrimenti lo avrebbe detto agli altri.
Ritornai in camera e mi chiusi dentro a chiave: non volevo che qualcuno entrasse improvvisamente e mi vedesse gli occhi.
Mi tolsi gli occhiali da sole e mi misi a leggere.
Non so quanto tempo passò e nemmeno quando mi sia addormentata, ma sta di fatto che ad un certo punto sentii qualcuno che colpiva la porta molto forte.
- Chi è?-. Chiesi con la voce impastata dal sonno.
- Sam, finalmente. Pensavo che ti fosse successo qualcosa: non rispondevi e ti sei chiusa dentro a chiave-. Mi gridò Peter.
- Arrivo-. Dissi.
Andai in bagno e mi risciacquai la faccia, per togliere gli ultimi residui di sonno. Mi rimisi gli occhiali e uscii dalla stanza. Fuori c'era Peter che mi aspettava con le braccia incrociate.
- Se non avessi risposto avrei chiamato il signor Stark per distruggere la porta-. Mi disse Peter.
- Scusa, ma mi sono addormentata, stanotte non ho dormito molto bene-. Mi scusai.
Peter alzò le spalle, mi prese per il polso e mi trascinò per la struttura. In cerca di cosa non so, ma va be'. Girammo fino a quando non mi fece entrare in una stanza in cui all'interno si trovavano tutti gli Avengers seduti ad un tavolo circolare.
- Samirah, benvenuta, siediti pure e togliti gli occhiali-. Mi disse il capitano.
Mi sedetti, ma non mi tolsi gli occhiali.
- In realtà oggi mi fanno male gli occhi per la luce, potrei tenerli?-. Chiesi.
- No, toglili-. Mi disse categoricamente.
Me li tolsi, ma tenni lo sguardo basso in modo tale che nessuno vedesse il cambiamento dei miei occhi.
- Allora, è lei la ragazza di cui tanto avete parlato? È così speciale?-. Chiese un tipo con gli occhiali, abbastanza bassino e moro.
- Lei ha bisogno di protezione, altrimenti Loki potrebbe ammazzarci tutti. Tutti tranne me-. Disse Thor.
- Come possiamo proteggere la sua mente, senza recarle qualche danno cerebrale?-. Chiese un uomo vestito di nero con un arco e una faretra sulla schiena.
- Dovremmo isolarla e metterla in una stanza ermetica senza nessun contatto con l'esterno-. Propose Tony.
- E il cibo come faresti a darglielo?-. Chiese un uomo dalla pelle scura e pelato.
Vidi tutti mettersi a pensare a come proteggermi. Vedevo dentro i loro occhi analizzare ogni possibile tentativo, ma con poco successo.
- E se mi insegnassi a proteggere la mia mente da sola?-. Chiesi rivolgendomi a Thor.
- Cosa?-.
- Si, invece di cercare soluzioni impossibili insegnami a difendere e a controllare la mia mente e i miei poteri. Per di più se imparo ad usarli potrei tranquillamente aiutarvi a imprigionare Loki-. Spiegai.
- La ragazzina non ha torto-. Disse Tony.
- Ma non riuscirei mai ad insegnarle tutto quello che c'è da sapere, ha una mentalità chiusa e per fare questo genere di lavoro deve far affluire le sue emozioni e farle quasi scomparire-. Esclamò Thor.
- Thor, se avessi avuto la mentalità chiusa ora non sarei qui a parlare di ste cose, uno, e due non mostro mai le mie emozioni: cerco sempre di farle scomparire-. Dissi guardandolo negli occhi.
- Sam, i tuoi occhi-. Disse Peter.
- Lo so, Peter, so che ho gli occhi verdi anziché neri-. Esclamai.
- Sam, vieni con me, devo farti alcune analisi-. Mi disse Tony.
- Vieni anche tu Bruce-. Chiamò l'uomo con gli occhiali.
Insieme a quei due andai nella stanza in cui mi ero svegliata il giorno prima dopo essere svenuta.
- Ragazzina, siediti qui-. Mi ordinò Tony.
- Bello, non mi chiamare ragazzina, ho un nome, usalo-. Gli risposi per poi sedermi come aveva detto.
- Adoro questa ragazza-. Disse a Bruce.
- Allora, cosa volete farmi?-. Chiesi curiosa.
- Studiare il tuo DNA e confrontarlo con quello di ieri: se hai cambiato il colore degli occhi anche il DNA deve essere cambiato-. Mi spiegò Bruce.
Annuì e osservai i due uomini mentre mi prendevano un po' di sangue per leggere il DNA e confrontarlo con quello del giorno precedente.
- Non è possibile-. Disse Bruce in un sussurro.
- Vai a chiamare Thor e Steve-. Gli ordinò Tony.
Bruce corse fuori dalla stanza mentre io osservavo quello che faceva Tony.
- Che succede? Il DNA è diverso rispetto a ieri?-. Chiesi.
- No, il tuo DNA è uguale a quello di ieri, quindi inconsciamente stai cambiando da sola il colore dei tuoi occhi-. Mi disse con tutta calma.
- Cosa?-.
- Praticamente stai attivando i tuoi poteri inconsciamente, capito?-.
- Capito-.
Mi chiesi come cavolo avevo attivato i miei poteri, ma poi mi venne un flash.
Il sogno che avevo fatto questa notte: avevo sentito qualcosa affluire dentro di me, una specie di forza. Non so da cosa avevo affluito, ma ero sicura che quello che avevo fatto io senza rendermene conto in realtà lo avevo fatto perché volevo e perché qualcuno mi aveva spinto a tanto da usarli.
- Sam, Samirah, ci sei?-. Mi chiese Peter.
- Peter, che ci fai qui? Non dovevano venire solo Steve e Thor?-. Chiesi.
- Il piccoletto ha insistito tanto da convincere Bruce a farlo venire-. Mi spiegò Tony.
- Ti dispiace?-. Mi chiese Peter.
Scossi la testa. Non mi interessava se Peter sapesse o no quello che mi stava succedendo, più che altro avevo paura di fargli del male.
- Sam, ogni giorno farai due sessioni di allenamento alternata. Per esempio la mattina stai con Thor e il pomeriggio con me e il giorno dopo viceversa-. Mi spiegò il Capitano.
- Cosa farò con voi?-.
- Con me faremo rinforzamento della tua struttura fisica per poter far si che il tuo corpo possa resistere al tuo potere. Mentre Thor ti insegnerà a controllare la mente e i tuoi poteri-. Mi rispose.
- Capito-. Dissi oramai rassegnata a fare di tutto per cercare di non far male a nessuno.
- Posso venire anch'io alle sessioni con lei Capitano?-. Chiese Peter.
- Non so se sia il caso, ma....-. Iniziò Steve.
- Si, se devo fare qualcosa come allenarmi lo voglio fare assieme ad un mio coetaneo-. Dissi io guardando negli occhi Peter. Lo vidi ringraziarmi con gli occhi, ma i miei non gli trasmisero nulla e lo capii dallo sguardo confuso di Peter.
- Va bene, Sam-. Acconsentii Steve.
- Ora andate a riposare, ne avete bisogno-. Ci consigliò con voce paterna.
Io e Peter ci incamminammo verso la mia camera, ma ad un certo punto sentii un dolore agli occhi, li chiusi per poi essere presa da Peter, che prontamente mi aveva afferrata prima di schiantarmi col pavimento. Lo guardai negli occhi e tutto divenne appannato. Sentii qualcosa colpirmi alla testa e poi tutto buio.

La Figlia Di LokiOù les histoires vivent. Découvrez maintenant