Capitolo 2 - Flying lesson

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La mattina seguente Harry venne svegliato da un cuscino che gli volò dritto in faccia, aprì gli occhi di malavoglia e notò che tutti i suoi compagni di stanza stavano facendo una battaglia di cuscini, così scoppiò a ridere e si unì a loro. Beh... tutti tranne Ron il quale, ancora assonnato, aveva borbottato qualcosa infastidito e si era girato dall'altra parte, cercando di riaddormentarsi. Dopo poco notarono che era quasi ora di colazione, così sistemarono i letti come meglio potevano e indossarono la loro divisa. Scesero abbastanza di corsa, soprattutto Ron, che finalmente si era alzato con una fame da lupi e ora si fiondava a prendere posto alla tavolata. A colazione incontrarono di nuovo Hermione, che mentre sorseggiava il suo latte era già immersa nella lettura della gazzetta del profeta. "Buongiorno" li salutò lei con il suo solito sorrisino amichevole. "Sono veramente eccitato, non sto più nella pelle... la nostra prima lezione è quella di volo...non vedo l'ora!" disse Harry, che già fremeva dall'emozione ed emise un gridolino accompagnato da una saltello che fece sorridere Ron e Hermione. "Sì però mangia qualcosa, se no alla lezione ci arrivi strisciando..." gli rispose Ron, con la bocca piena di dolci, così tutti e tre scoppiarono a ridere e cominciarono a discutere su quale fosse la squadra migliore di Quidditch.

Draco mentre faceva colazione era immerso nei suoi pensieri; la sera prima in dormitorio aveva stretto amicizia con i suoi compagni di stanza: Tiger, Goyle e Blaise, e doveva ammettere che erano molto simpatici, ma vedere di nuovo Harry era forse troppo, lui ci stava ancora male e conservava ancora la lettera. Erano seduti tutti insieme mentre ridevano e scherzavano; poco dopo si aggiunse a loro anche Pansy e la conversazione si spostò sulla lezione di volo che avrebbero avuto a breve. Erano tutti molto elettrizzati e speravano, l'anno successivo, di essere abbastanza bravi da giocare a Quidditch.

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C'erano già ondate di posta, e la sala grande era colma di gufi e pacchi e lettere volanti; Neville aveva ricevuto un pacco da parte dei suoi genitori che, essendo a conoscenza della sua sbadataggine, gli avevano regalato una ricordella sperando di aiutarlo a ridurre le sue dimenticanze.

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La prima lezione di e Harry e Draco era quella di volo ma, nessuno dei due sapeva che avrebbero fatto lezione insieme. Guidati dall McGranitt, gli studenti delle casate di Grifondoro e Serpeverde giunsero nel cortile, dove li attendeva Madama Bumb.

Disse loro di accostarsi alle scope e di pronunciare ad alta voce "Su!" per afferrarle. Harry e Draco riuscirono subito, perché sapevano già volare e conoscevano gli incantesimi elementari, mentre gli altri, soprattutto Ron, ci misero qualche minuto in più. Quando tutti ebbero le scope alla mano, Madama Bumb disse loro di montarle e, al suo fischio, di alzarsi di pochi centimetri per poi riatterrare subito. Ma prima del suo fischio una scopa, quella di Neville, si alzò e cominciò ad alzarsi sempre di più, sfuggendo al suo controllo; volò sempre più alto, sorvolando il castello e schiantandosi ripetutamente, fino a quando la divisa di Neville non s'impigliò in una delle statue sulle mura di Hogwarts. La scopa cadde e il mantello si ruppe, lasciando così cadere a terra lo sfortunato Paciock. Tutti subito gli corsero addosso, ma l'insegnate di volo di fece strada tra la piccola folla gettandosi addosso a Neville, che era quasi svenuto e a quanto pare si era rotto un polso. Mentre lo accompagnava in infermerie, si raccomandò agli altri dicendo di non azzardarsi assolutamente a volare in sua assenza. Non appena Madama Bumb si allontanò abbastanza; Draco si accorse che c'era qualcosa che luccicava sul prato e raccolse la ricordella che Neville aveva perso durante la caduta, facendosi beffe di lui, disse: "Se avesse stretto questa, si sarebbe ricordato di cadere sulle chiappone!" così tutti scoppiarono a ridere. Quasi tutti in realtà: Harry, seguito di Ron ed Hermione si avvicinò a lui con fare serio, chiedendo la ricordella per poterla restituire a Neville. Malfoy ovviamente rifiutò, e, salendo a galoppo della sua scopa, gli gridò: "Ora la metterò dove dovrà cercarsela... Che ne dici della torre più alta?" Hermione provò a fermare Harry rimproverandolo, ma lui era già partito in quarta all'inseguimento del biondo. S'inseguirono a tutta velocità, fino a quando Draco sterzò di colpo e fece una curva strettissima, che fece quasi cadere Harry dalla scopa. "Maledetto, faceva sempre così per fregarlo anche quando giocavano da piccoli" pensò Harry e al ricordo gli scappò un sorrisetto, poi ripartì subito all'inseguimento. Trovatosi faccia a faccia, Draco fissò Harry dritto negli occhi, poi esclamò: "Prendila ora, Potter!" era strano sentire una voce così familiare come quella di Draco chiamarlo "Potter" invece che "Harry", ma al momento non aveva tempo di pensarci. E poi, anche lui l'aveva chiamato Malfoy. Harry vide la ricordella lanciata in aria avvicinarsi sempre di più, così accelerò il più possibile e riuscì a prenderla per un pelo. Non si accorse però di aver planato di fronte allo studio della professoressa McGranitt, che si alzò di corsa e andò a controllare fuori. Non si sorprese più di tanto nel vedere Harry così abile su una scopa e così abile a cacciarsi nei guai come suo padre; poi scese di corsa diretta in cortile. Nel frattempo Harry era finalmente atterrato, tra le urla dei suoi compagni e Draco indispettito in un angolo che lo guardava male. "è ancora in gamba... in fondo era sempre stato più bravo di me" pensò Draco, ma scacciò subito quel pensiero come fosse una mosca fastidiosa.

La McGranitt aveva raggiunto il piccolo gruppetto e con aria severa chiamò Harry, che la seguì a testa bassa sotto gli occhi stupiti e incuriositi di tutti. Harry non osò rivolgerle la parola, ma ci pensò lei q rompere quel silenzio imbarazzante: "sto infrangendo un bel po di regole ma non importa quest'anno dobbiamo vincere il campionato e tu potresti essere l'ultima sponda..." La McGranitt camminava a passo spedito, quando di colpo si fermò davanti a un'aula dove il professor Lupin stava tenendo lezione. "Mi scusi professore, posso rubarle Baston solo per un momento?" chiese la professoressa; Lupin rispose con un "sì" un po' sorpreso, così il ragazzo li raggiunse. "Baston, ti ho trovato un cercatore!" esclamò la McGranitt con un sorriso che andava da un orecchio all'altro. Harry continuava a non capire perché avessero scelto proprio lui infondo non sapevano nemmeno come giocava...

Harry, preso dall'ansia di non essere all'altezza, non scese nemmeno a pranzare ma si diresse alla gufiera per mandare una lettera ai sui genitori cercando in qualche modo un conforto o un incoraggiamento; tutti sapevano che gli studenti del primo anno non posso far parte della squadra, ma Harry sapeva anche che pure suo padre giocava a Quidditch e dai racconti della McGranitt e dei vari fantasmi di Hogwarts era molto bravo.

Dal canto suo, Draco moriva d'invidia: Harry aveva imparato con lui, nel giardino della Malfoy Manor, doveva ringraziare solo lui. Ma se voleva saperne di più sulla storia della lettera doveva mettere da parte la sua invidia ed essere contento per lui... o almeno fare finta.

Harry era molto gasato: non aveva fatto nemmeno una lezione e già era nella squadra di Quidditch! Chiaramente questo fece discutere molto gli studenti, ma sulle decisioni della McGranitt nessuno osava fiatare.

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Era arrivato il giorno della prima partita. Dopo vari allenamenti Harry si sentiva leggermente più sicuro, anche perché i suoi genitori gli risposero dicendo che erano fieri di lui e che sarebbe andato tutto bene. Arrivato nella Sala Grande per fare colazione insieme hai suoi amici notò planare all'interno della sala la sua civetta. Quest'ultima aveva un pacco per Harry accompagnato da una lettera:

"Ciao Harry,

innanzi tutto buona fortuna per la partita dai il massimo e comunque ricorda che per prima cosa devi divertirti dopo non importa se vinci o no. Abbiamo ricevuto una lettera dal preside dove ci informava che avresti potuto avere una scopa tutta tua quindi siamo andati a prenderla giusto in tempo per la tua partita.

buona fortuna Mamma e Papà"

dopo aver fatto colazione e aver collaudato la sua scopa andò nel dormitorio per prendere la divisa e lasciare la lettera. Alzò lo sguardo e si accorse che era in ritardo, come sempre, e corse il più veloce che poteva per i corridoi non curante della strada fino a quando andò a sbattere contro qualcosa, o meglio, qualcuno, cadendogli addosso.

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Spazio autrici

Speriamo che il capitolo vi sia piaciuto come sempre se trovate errori ditecelo li risolveremo il prima possibile

volevamo chiarire una cosa: Silente ha tolto la maledizione alla cattedra di difesa contro le arti oscure e come professore abbiamo deciso Lupin perché noi lo amiamo 

baci stellari Gerry e Alby

Do you remember when we were friends? || Drarry ||Where stories live. Discover now