32. Let me explain

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Passati altri otto interminabili e insopportabili giorni, finalmente era il momento di tornare ad Hogwarts.

Ovviamente per Natale Harry non aveva ricevuto nulla da parte della propria famiglia, invece Hermione gli aveva mandato un gufo con degli auguri e una piuma, con inchiostro annesso, nuovo di zecca e le parole "nella speranza che la userai più di Ronald per studiare".

Ron invece gli aveva mandato gli auguri, un maglione cucito a mano da Molly Weasley con una H grande al centro e un biglietto "Scusa, ha insistito".

Aveva passato il giorno di Natale cucinando per gli zii, il cugino e i loro altrettanto altezzosi -e ignobili- amici.

Il giorno del ritorno a Hogwarts Harry saltò giù dal letto di buon umore, afferrò le valigie che aveva già preparato la sera prima e corse giù dalle scale e fuori dalla porta d'ingresso, senza salutare nessuno, cosa che fece sbuffare Petunia e scuotere la testa a Vernon.

Arrivato al binario nove e tre quarti Harry cercò immediatamente delle facce familiari, dopo qualche minuto individuò quindi Ron, Hermione e Ginny, i gemelli un po' più distanti, Luna accostata a un muro con suo padre.

E Draco, affiancato da niente meno che Lucius Malfoy, il quale teneva una mano apparentemente appoggiata sulla spalla del figlio, ma Harry sapeva che ogni volta che Lucius lo faceva, in realtà stava stringendo, come a imporre l'immobilità al figlio.

Gliel'aveva detto Draco stesso, una sera nella stanza delle necessità.

Ovviamente il moro non poteva andare da lui, per cui si diresse verso Ron ed Hermione, anche in parte curioso di sapere perché Ginny fosse lì.

Appena fu nel campo visivo degli amici, i due gli saltarono quasi addosso per abbracciarlo.

«Non hai risposto agli auguri, che è successo?»

«Mio zio ha nascosto la carta da lettera dopo la prima volta che vi ho scritto, non sono riuscito a trovarla»

I due annuirono, Hermione con un'aria di scuse, Ron piuttosto irritato, chiaramente nemmeno a loro andavano a genio gli zii di Harry, anzi.

«Harry...»

Mentre parlava del più e del meno con Ron ed Hermione, la voce flebile di Ginny lo richiamò, facendolo girare, espressione indifferente in volto.

«Cosa vuoi?»

«Cinque minuti per parlarti, ti chiedo solo di ascoltare quello che ho da dire e poi potrai anche ignorarmi o insultarmi, non importa, ti chiedo solo cinque minuti»

Harry sospirò, la ragazza che aveva davanti gli aveva di nuovo ricordato quella ragazzina così dolce che aveva sempre visto come una sorella minore, il che lo spinse ad accettare.

I due si spostarono leggermente di lato, più vicini a una colonna che al treno, «dimmi».

«Innanzitutto volevo scusarmi, quello che ho fatto è imperdonabile, ho rischiato di rovinare la tua vita e quella di Malfoy, volevo sapessi che non ero al corrente della situazione di Malfoy, non credevo avrebbe creato grandi casini e l'ho fatto senza riflettere» la rossa prese una breve pausa, trattenendo le lacrime «Non volevo fare del male a nessuno dei due, ero arrabbiata perché tu mi piaci da sempre e lui ti ha sempre trattato male e all'improvviso ho scoperto che stavate insieme, ho riversato su di voi la mia frustrazione e mi dispiace»

Ginny sollevo di nuovo la testa per incontrare lo sguardo di Harry, «Tutto qua» disse «Sei libero di odiarmi o ignorarmi, ma ti assicuro che non proverò mai più a fare nulla che possa mettervi nei guai»

Harry sorrise «Sono felice che tu abbia compreso l'errore e ti sia scusata, non dico che mi sarà impossibile perdonarti, ma mi serve tempo, nel frattempo stai tranquilla, non ti odio»

Ginny sorrise a sua volta, una lacrima di tristezza mista a sollievo scese sulla sua guancia.

I due tornarono dagli altri, Hermione sorrise e Ron abbassò leggermente il capo, come a fare un segno affermativo alla sorella, anche lui aveva apprezzato la sua intenzione di scusarsi.

Salirono tutti sull'Hogwarts express, in una cabina che divisero anche con Neville e Luna, scherzando e mangiando dolci (la maggior parte la mangiò Ronald).

Potion tutor || DRARRY Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora