30. Lovely family

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«Harry! Porta di sotto quell'albero e in fretta!» era da circa una ventina di minuti che Petunia non smetteva di urlare contro Harry, facendogli addobbare l'intero salotto mentre lei, Vernon e Dudley se ne stavano comodamente seduti in cucina a mangiare uvetta e cioccolata.

«Arrivo, arrivo» sbuffò il moro prima di raggiungerli al piano di sotto, rischiando anche di cadere per le scale a causa di quel maledetto albero, di usare la magia non se ne parlava, avrebbero potuto vederlo e un mago non deve mai essere visto dai babbani mentre pratica la magia, l'aveva imparato a sue spese.

Ovviamente Harry dovette addobbare l'albero da solo, tramite le "indicazioni" di suo zio.

«Più in alto»

«Più a destra»

«Alla mia destra, idiota»

«Possibile essere così incapaci? Non ho parole, va bene così, va a preparare la cena»

Era passata già una settimana dall'inizio delle vacanze, Ron e Hermione gli avevano spedito una lettera ciascuno raccontando qualcosa del loro ritorno a casa e ricordandogli di fare attenzione e stargli bene.

Il moro aspettò un paio di giorni prima di rispondere perché in confronto alle vacanze dei suoi amici le sue facevano veramente pena e non riusciva a trovare nemmeno un particolare che valesse la pena raccontare.

Mentre riempiva d'acqua la pentola per cuocere una terribile salsiccia che era costretto a mangiare ogni anno (fortunatamente gli era concesso solo un quinto del totale), un gufo atterrò sul davanzale della finestra, proprio davanti al lavandino.

Harry mise la pentola sul fuoco, poi, assicurandosi che nessuno fosse nei paraggi, aprì la finestra, prendendo la lettera che il gufo dal piumaggio scuro teneva nel becco.

A Harry Potter
Privet Drive, 4
Londra

Da Draco Malfoy

A Harry prese un colpo nel leggere il mittente, dovette tenersi al lavandino, si aspettava un'altra lettera da parte di Ron o Hermione, di sicuro non da parte di Draco.

Assicurandosi una seconda volta di essere solo è che i suoi zii e suo cugino fossero impegnati nel salotto, la aprì, non poteva aspettare oltre.

"Potter, non hai idea delle scuse che mi sono dovuto inventare con dei sacrosanti elfi domestici per mandare questa lettera senza che venisse registrata, per cui devi essermi grato.

Probabilmente sarà l'unica, visto che non sono poi così ottusi gli elfi e se ne accorgerebbero.

Comunque ieri ho incontrato Astoria, mio padre non smetteva di parlare del matrimonio, vogliono programmarlo per la prossima estate...
Cercherò un modo per evitarlo, ma a mio padre nessuno dice di no, io in particolare non ho il diritto di farlo.

Tornati a scuola potrò dirti di più, per ora è tutto qua, non mandarmi una risposta ovviamente, le lettere che arrivano sono controllate.

A presto Potter"

Harry si sedette a terra, accanto ai fornelli dove l'acqua aveva iniziato a bollire, mise la lettera in tasca per evitare che qualcuno entrando la vedesse.

Il moro non era mai stato più sicuro di qualcosa in vita sua: quel matrimonio non ci sarebbe stato, fanculo Lucius Malfoy.

Potion tutor || DRARRY Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora