26. Voices

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Harry si rifiutava categoricamente di lasciar succedere nuovamente la stessa cosa delle ultime settimane, questa volta Draco non l'avrebbe ignorato,

Appena usciti dalla sala grande gli fece scivolare un biglietto in tasca.

Stasera alla torre di astronomia, non accetto scuse.

Non si rivolse a Hermione come era solito fare, ultimamente l'aveva parecchio assillata con tutti i suoi problemi, stavolta avrebbe risolto da solo la situazione, Hermione aveva la propria vita a cui badare e Harry iniziava a sentirsi in colpa a portarle via tutto quel tempo.

Ad aggravare le preoccupazioni di Harry era Silente, che non si faceva più vedere né sentire da giorni, Harry si chiese dove quell'uomo avesse mai perso l'abilità di avvisare la gente quando deve fare qualcosa.

shhhh non piangere

Harry si girò di scatto, sentendo una voce, ma dietro di lui non c'era nessuno.
Si affacciò al corridoio più vicino, c'erano due ragazze ma erano lontane e la voce che aveva sentito era di un uomo.

non farmi del male, ti prego, posso dirti dove si trova

Harry si tenne al muro per non cadere, scosso di nuovo da una voce, il pianto di una donna questa volta.

Corse in sala comune e successivamente al proprio letto, nel dormitorio maschile.

Si sdraiò, tentando di alleviare il dolore alla testa, alla cicatrice.
Le voci non c'erano più.

*********
(Più puntini del solito così le mie idole dello scorso capitolo possono dargli i nomi, il primo si chiama Rodolfo)

«Potter»

«Hey, qualcosa da dire..?» Harry stava aspettando Malfoy sulla torre di astronomia, come accordato, appena arriva il biondo Harry cerca di analizzarne l'espressione, ma sembra essere completamente vuota.

«So che parli della lettera di stamattina»

«Già... Hai voglia di dirmi di chi era?» Harry voleva una risposta, eppure aveva paura, paura di sentire "di mio padre" come risposta.

«Era da parte di mia madre»

«Tua madre?»

Draco tirò fuori la lettera dalla tasca, completamente accartocciata.
La riaprí e la lisciò un po' con le mani sul proprio stomaco, quanto bastava per renderla leggibile e la passò al moro.

Si sedettero entrambi sui gradini, Harry lesse la lettera.

La stringeva tra le mani, più furioso che mai, perché doveva sempre andare tutto male? Avevano letteralmente appena risolto l'enorme problema di Ginny, Harry era stato costretto a fare coming out davanti all'intera scuola, e ora questo?

«Tu lo sapevi? Che prima o poi te l'avrebbe proposto?» chiese il moro.

«Speravo di no»

"Astoria Greengrass verrà a casa nostra durante le vacanze di Natale, assicurati di essere preparato ed elegante, potrebbe essere la tua futura sposa.
Suo padre ha già proposto un accordo."

«Cosa farai?»

«Cercherò in qualche modo di rifiutarla, gli dirò che non è il mio tipo e mentre saranno impegnati a cercarne un'altra sarà troppo tardi»

«Troppo tardi?»

«Appena finirà la scuola lascerò Malfoy Manor, anche fingendomi morto se necessario, mi basta andarmene da mio padre»

«Tua madre invece?»

«Lei cercherò di continuare a vederla, se non fosse per mio padre lei non cercherebbe mai di organizzarmi un matrimonio combinato»

Harry restituì al biondo la lettera, per poi avvicinarsi a lui e appoggiare la testa alla sua spalle, era una posizione che il Grifondoro adorava, era immensamente comoda e Draco profumava.

«... Pensi che accetterebbe me?» chiese, con voce leggermente tremante.

«Probabilmente sì, le verrebbe un infarto all'inizio, ma poi le piaceresti»

I due sorrisero.

Mentre guardavano il nulla, o meglio, il cielo notturno, ma senza prestare particolare attenzione, più concentrati sul respiro della persona al loro fianco e al suo calore, Fanny sì posò sulla ringhiera di fronte a loro.

«Una fenice?» Draco era a metà tra lo stupito e il confuso.

«La fenice di Silente» Harry si alzò, arrivando velocemente a poca distanza dall'animale, che sollevando la zampa lasciò andare un biglietto nelle mani di Harry.

Domani nel mio ufficio
-P.S. Mi piacciono le api frizzole

Il moro capì immediatamente, si infilò il biglietto in tasca e prese il mantello dell'invisibilità, ormai era ora per lui di tornare in stanza e per Draco di finire il giro da prefetto.

AIUTO!

Harry quasi saltò in aria.

«Che succede?» chiese Malfoy.

«Non hai sentito nulla? Un urlo? Niente?»

«No, nessuno ha urlato»

Harry non capiva, continuava a guardarsi intorno, sul volto di Draco leggeva la sua confusione, segno che davvero lui non aveva sentito nessuno.

«Ti conviene andare a dormire»

«Sì, hai ragione, a domani» Harry si alzò sulle punte per dare un veloce bacio a Draco, poi uscì dalla torre, diretto al dormitorio.

Quella notte Harry non dormí quasi per nulla, le voci e la cicatrice lo tennero sveglio.

Potion tutor || DRARRY Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora