PERHAPS PERHAPS PERHAPS

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I miei occhi disegnarono un arco completo per seguirlo da una parte all'altra della stanza e continuarono a bearsi della sua figura scomposta mentre lui si procacciava la colazione. Procacciava, sì, perché mentre tutti quanti facevano la fila per il buffet, Yoongi si allungò oltre alle persone che aveva davanti e prese quello che gli serviva. Ricevette una pioggia di insulti che non lo impressionarono, dopodiché cercò un tavolo libero.

La sua colazione consisteva in uno yogurt e almeno quattro monoporzioni di miele. Dopo essersi seduto, Yoongi le aprì tutte quante e le svuotò nello yogurt, poi si mise a leccare le scatoline per non sprecare niente. Nel frattempo lasciò girovagare lo sguardo. Fu così che mi trovò dall'altra parte della stanza, intento a fissarlo.

Distolsi subito lo sguardo. Mi voltai verso le ragazze e finsi di essere coinvolto nelle loro risate, ma dopo qualche secondo tornai a lanciare un'occhiata a Yoongi: mi stava ancora guardando e questa volta fu lui a girarsi dall'altra parte. Prese un cucchiaino e iniziò a rimescolare lo yogurt.

Una volta finita la colazione mi feci carico dei vassoi delle mie amiche. Li impilai uno sull'altro e raccolsi anche piattini, tazze e posate, poi raggiunsi il mobiletto in cui bisognava riporre le stoviglie dopo aver sgombrato il tavolo.

Le mensole erano strapiene. Mi dovetti ingegnare per sistemare tutto quanto, ma avevo quasi finito quando una mano comparve nella mia visuale e prese l'ultima tazza che mi era rimasta. La appoggiò senza sforzo nel ripiano più alto del mobiletto ed io non ebbi bisogno di voltarmi per sapere chi avevo alle spalle.

"Grazie." dissi a Yoongi. Lui si tolse il cucchiaino di bocca, l'unica stoviglia che aveva da riporre, e lo lasciò cadere nel bicchiere di qualcun altro.

"Sei andato avanti con la canzone?" mi chiese. Non mi aspettavo quella domanda, per cui mi ritrovai ad aggrottare la fronte. Come potevo essere andato avanti con la canzone se gli avevo già detto la sera prima che ero bloccato?

"No, non sono andato avanti. Ormai inizio a dubitare delle mie capacità."

"Posso darti una mano, se vuoi."

Aprii la bocca. All'inizio non ne venne fuori niente, ma continuavo a guardare Yoongi e quando lui mi fece una mezza smorfia non potei fare a meno di sorridere.

"Okay?" dissi.

"È una domanda?"

"Se sei libero."

"Liberissimo, dopo cena."

"Okay."

Questa volta lo dissi con più convinzione. La mezza smorfia di Yoongi diventò un sorrisetto e lui mi salutò con un cenno del mento prima di roteare sui talloni e andarsene. Io aspettai finché non lo vidi più, poi mi scatenai in una danza della vittoria.

* * *

Era un appuntamento? Un: "liberissimo, dopo cena" poteva essere considerato un incontro con dei secondi fini vagamente romantici? Non lo sapevo. Fatto sta che quando la sera arrivò, io ero un fascio di nervi.

Il luogo del nostro incontro era il salottino dell'albergo in cui eravamo ospiti. Durante il giorno c'era un via vai di gente continuo, ma io e Yoongi sapevamo per esperienza che dopo un certo orario la gente si rintanava nelle proprie camere. Noi avremmo avuto quello spazio comune tutto per noi e, se avessimo avuto bisogno di cantare o suonare, non rischiavamo di svegliare nessuno. Ma uno spazio comune era sempre uno spazio comune. Ed io fui ossessionato per tutto il giorno dall'idea che qualcuno potesse accomodarcisi prima di noi.

Per questo andai sul luogo dell'incontro con largo anticipo. Avevo portato con me la chitarra, il mio quaderno delle canzoni, dei fogli volanti, delle penne e gli appunti, ma quando mi ritrovai lì non pensai minimamente alla mia canzone.

THE LOVING ONE (BTS FanFiction - Yoonmin)Where stories live. Discover now