Chapter 24 di Fiore Manni

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Nadia chiude gli occhi e respira. Si concentra solo su quello adesso.

Un respiro e vede la mano che si tende, la pistola ben stretta tra le dita.

Un altro respiro e sente il rinculo della pistola che le fa vibrare il braccio.

Poi, il foro in mezzo agli occhi di Albe e lui che crolla sul molo.

«Respira cazzo, respira» si ordina a denti stretti, mentre si passa le mani tra i capelli corti, cercando di calmarsi.

È accucciata a terra, schiena contro la parete e cerca con tutte le sue forze di far chiarezza su cosa è successo. Su cosa ha visto... o meglio, su cosa crede di aver visto.

Che cosa le sta succedendo?

Perché è convinta di aver regalato un proiettile in testa ad Albe quando invece Mei Ling lo ha visto ferito a una gamba?

Non ha alcun senso.

Un'improvvisa nausea la travolge. Le sembra di avere le tempie in fiamme.

«Stai bene?»

Nadia sente la spalla di Martha sfiorarle la sua.

La ragazza le si è seduta accanto e Nadia chiude gli occhi, se li stropiccia. Non vuole farsi vedere così indifesa. Dopo un po' si azzarda a guardarla di sottecchi. La spia mentre si arrotola una ciocca di capelli rosa zucchero filato attorno a un dito.

E a quel punto che Nadia ritorna a quel giorno, sul letto. Riesce quasi a sentire le lenzuola sotto la sua pelle, i capelli di Martha che la solleticavano, il profumo del freddo che entrava dalla finestra socchiusa. Ricordare il momento in cui Martha le sorrideva era doloroso. Adesso lo sapeva. Sapeva che era stato un capriccio della ragazza, un modo per fare un dispetto a suo fratello. Eppure custodiva gelosamente quel ricordo.

«Credo di avere un problema al cervello...» ammette Nadia, la voce ridotta a un flebile mormorio.

La risata bassa e roca di Martha le fa venire la pelle d'oca.

«E te ne accorgi solo adesso?» le sussurra all'orecchio canzonandola.

Nadia si volta a guardarla, confusa.

La ragazza le sta sorridendo, e per un attimo Nadia ne rimane abbagliata. Le sembra quasi che la Martha di quel giorno rubato sia di nuovo davanti a lei. Le sorride spensierata, complice, con gli occhi che brillano sornioni.

«Vieni con me» le dice, prendendola per un polso, alzandosi.

Nadia non ha la forza di reagire. Non ha la forza di dire di no a Martha. Dopotutto non l'ha mai avuta.

La segue senza fiatare lungo i cunicoli. Non sa dove la sta portando ma in quel momento non le importa.

La testa le pulsa più forte, fino a farle male. Ogni volta che prova a concentrarsi sul ricordo della scena del molo il dolore si fa insopportabile.

Rivede il suo braccio teso, la pistola stretta tra le dita. Sente di nuovo lo sparo...

«Nadia che succede?»

Lei spalanca gli occhi. Martha si è fermata, le si para davanti. Le prende il viso tra le mani e si avvicina per scrutarla, preoccupata.
Sono così vicine che Nadia sente il suo respiro sulle guance.

«Sei strana.»

È seria mentre lo dice, e Nadia prega che l'altra non si accorga del casino che sta facendo il suo cuore nel petto.

«Tu sei strana» risponde di rimando, scostandosi, ma sentendo ancora le mani di Martha bruciarle sulle guance.

Non è mai stata in grado di dirle di no.

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