Capitolo 13

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Jack POV

Sono nel mio studio seduto su una sedia con la mia chitarra. Sto provando e riprovando una canzone che mi piace tanto, non riesco a farla decentemente. Sto anche imparando il testo, ma continuo a perdermi mentre suono. Non è proprio giornata.

Continuo a pensare ad altro, continuo a farmi paranoie sullo studio, sulla mia situazione con Phoebe. L'interesse che provo per quella ragazza, non è più semplice come pensavo, le cose si stanno aggravando.

<<Mi insegni a suonare?>>

Mi giro di scatto, ero così distratto che non ho sentito nessuno arrivare. Phoebe è seduta sulla sedia davanti a me con la sua solita espressione dolcissima e il suo sorriso.

<<Ma ciao>> le dico ridendo

Posiziono bene la chitarra sulle mie gambe e suono degli accordi molto basilari per poi passarla a lei

<<Prova a fare quello che ho fatto io>>

Vedo Phoebe faticare nel mettere bene la chitarra tra le sue braccia perché è quasi più grande del suo corpo e delle sue mani piccole. Inizia a ridere dall'imbarazzo perché non riesce così decido di aiutarla.

Mi alzo e vado dietro lei, metto le mie braccia attorno alle sue e con le mie mani cerco di posizionare le sue in modo corretto sulla chitarra. Le sue mani seguono i miei movimenti e iniziamo a suonare insieme.

<<Chi è il tuo cantante preferito?>> le chiedo d'un tratto

<<Yungblud>> mi risponde subito senza nemmeno esitare e con una voce che lasciava intravedere tutta l'allegria nel dire quel nome

<<Purtroppo non lo conosco, ma lo ascolterò e impareremo una sua canzone insieme>> le dico e ci guardiamo per un attimo sorridendo, io adoro il suo sorriso

Mi sposto e mi siedo di nuovo sulla sedia davanti a lei, tutto quel contatto mi stava mandando in pappa il cervello

<<Come va col tuo ragazzo? Chiarita la situazione?>>

<<No.>> la sento sbuffare e poggia la chitarra alla parete prima di riprendere a parlare

<<Vedi, tra me e lui c'è sempre stato un problema di litigi continui. Non so se è colpa mia o colpa sua, ma non ci capiamo più. Dopo l'anno scorso e dopo i vari mesi passati a parlare prima di avviare una relazione ufficiale, le cose sembrano cambiare.>> mi spiega

<<Scusa se te lo chiedo, ma posso capire qual è il motivo per cui litigate spesso?>> cerco di chiederlo nel modo più gentile possibile per non metterla a disagio

<<La gelosia>> mi risponde guardandomi

La gelosia di chi? La sua o quella di Kaito? Non chiedo perché non so come potrebbe reagire

<<Lui non mi capisce, mi sento sempre quella tossica della situazione che un anno fa o ancora oggi fa scenate per nulla>> continua a parlare

Se le cose non vanno più bene, magari è anche ora di lasciarlo, no? Perché stare in una relazione in cui ti senti continuamente quella sbagliata. Quel deficiente pensa solo ai fatti suoi, seriamente.

Sbuffo per i miei pensieri e le afferro la mano

<<Non sei tu quella sbagliata, ok? È lui che dovrebbe imparare a rispettare il tuo dolore>> le dico sorridendo, ma vedo la sua faccia seria ancora preoccupata dai suoi pensieri

Le tocco i fianchi per farle il solletico e farla ridere

<<Va bene, ho capito! Basta!>> mi ripete tra le risate

RoommatesWhere stories live. Discover now