Capitolo 5

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Ariel POV

Sono appena uscita dal bagno dopo una bella doccia calda. Sono sola a casa perché il resto stanno facendo le lezioni, io ne ho una alle 2 fino alle 4. Mi metto un'asciugamano attorno al corpo e vado in salone per prendere giusto qualcosa da mangiare, ma vedo Dominic seduto sul divano.

Non mi rendo conto di quanto forte ho urlato dall'imbarazzo, ma cosa ci fa qui esattamente. Non aveva lezione?

<<Ma che diamine ti prende?>> si alza spaventato 

Corro nella mia stanza e chiudo la porta per nascondermi. Dio, che vergogna. Non lo voglio vedere per il resto della mia vita. 

Sento bussare alla porta, cosa vuole? Perché mi ha seguito?

<<Tutto ok?>>  

Tutto ok? Mi hai quasi vista completamente nuda e mi chiedi se è tutto ok? 

<<Non avevi lezione oggi?>> gli chiedo

<<No, oggi non ho avuto nessuna lezione>> mi risponde 

Lo sento allontanarsi e mi allontano anche io dalla porta per andare a vestirmi. Indosso una felpa e dei pantaloni neri, ma non riesco ad uscire. Dovrei perché ho lezione, come faccio a guardarlo in faccia e fingere tutto ciò non sia mai successo? Lui è così tranquillo e io vorrei ancora sprofondare per almeno 6 metri. Respiro e lentamente esco dalla mia stanza, non lo vedo quindi vado a passo svelto verso la porta di casa 

<<Vai di fretta?>> sento la sua voce e quasi faccio un balzo 

<<Cristo, oggi hai intenzione di farmi morire d'infarto per caso?>> sbotto

Inizia a ridere di gusto e la cosa mi fa abbastanza innervosire, però ha un sorriso magnifico. Cosa? Ariel che ti prende? 

<<Vuoi un passaggio per arrivare all'uni? Hai lezione, no?>> 

E' uscito fuori di testa. Prima di tutto è un estraneo e non entro così nelle macchine di gente a caso, due mi urta chiedere o ricevere passaggi perché mi mette a disagio e tre dopo ciò che è successo ancora deve capire che lo voglio lontano da me

<<Mia madre mi ha fatto con delle gambe, ma grazie mille>> gli rispondo

<<Non c'è bisogno di essere scontrose, ma se proprio preferisci va pure>> mi dice girandosi e andando verso le scale che portano alla sua camera

Oh, finalmente. Esco dall'appartamento e cerco di scendere le scale velocemente senza cadere come mio solito da ormai anni. Appena arrivo in strada mi dirigo verso la fermata del bus, ma lo vedo già lì che sta per partire e inizio a correre.

Ti prego, solo due minuti. Aspetta due minuti. Perso. L'ho perso. Che giornata questa, davvero.

Mi siedo sbuffando sulla panchina e guardo la strada davanti a me. Una macchina nera si ferma e i finestrini si abbassano. Non ci credo, è Dominic. Ce la fa questo ragazzo a lasciarmi in pace oggi

<<Ancora non lo vuoi il mio passaggio?>> mi chiede con un sorriso in faccia come se sapesse già la mia risposta

Non gliela darò vinta, mi alzo e inizio a camminare verso l'università. Mi giro e vedo che mi sta seguendo con la macchina. Inizio ad arrossire per ciò che sta succedendo, quali sono le sue intenzioni? 

<<Posso seguirti finché non arriviamo, sappilo. Non ho proprio nulla da fare oggi.>> lo sento urlare dalla macchina 

Lo ignoro e proseguo andando sempre più veloce per vedere se accelera. Continuo a guardare la sua macchina finché non inciampo e quasi cado. Ovviamente sta ridendo il coglione. 

<<Dai, Ariel. A piedi è molto lontano, fatti accompagnare come semplice gesto di gentilezza e si chiude questa faccenda.>> mi dice improvvisamente

Evidentemente è lontano, potrei accettare giusto per comodità mia e poi andarmene nel campus per fatti miei. Raggiungo la sua macchina e entro dentro. Vedere la sua espressione soddisfatta mi irrita e non poco. Non lo guardo minimamente e resto in silenzio per tutto il tragitto.

<<Comunque puoi smetterla di fare così per quel semplice incidente, non ti ho per niente vista nuda, eppure, non saresti la prima>> 

Ma senti che spaccone, antipatico. Esco dalla macchina appena parcheggia senza nemmeno salutarlo ed entro nel campus dell'università. Controllo l'orario e mancano ancora ben quaranta minuti prima che inizi la mia lezione, così mi siedo ad un tavolo e prendo un libro insieme a qualche snack. Mi piace mangiare mentre leggo, anzi mi piace mangiare e basta. Sempre.

Questo libro è davvero enorme e pensare che mi servirà per l'esame mi fa venire ansia. Non sono mai stata una persona pigra, anche al liceo studiavo molto e sono abituata a studiare più pagine in un giorno. Spesso ci passavo le giornate intere sui libri, ma questo qui mi rende nervosa, sarà che sono studi nuovi e più complessi. Alzo un attimo lo sguardo per cercare Kaito, ho davvero bisogno di parlare con lui in questo momento, ma non l'ho ancora visto uscire. Tanto meno Julie. Ritorno a leggere con tranquillità, il vento fresco che arriva mi fa chiudere gli occhi, è così rilassante, ma ad un certo punto sento un rumore che mi disturba e apro immediatamente gli occhi. Davanti a me vedo una borsa, il rumore sarà stato causato da essa, qualcuno l'avrà sbattuta sul tavolo. Non di nuovo lui, non può essere qui.

<<Cosa fai?>> mi chiede Dominic

<<Dominic, che cazzo vuoi? Mi spieghi perché mi segui da stamattina?>> sbuffo pesantemente

<<E' divertente vederti così nervosa, più che altro mi spieghi cos'hai tu contro di me? Ho solo cercato di aiutarti per tutto il tempo>> risponde lui giustificandosi

<<Grazie mille per l'aiuto. Sei molto gentile, ora puoi andare?>> qualcuno lo porti via, per favore

<<Andiamo, sei l'unica con la quale non ho ancora socializzato in quella casa. Ci sto provando, d'altronde siamo entrambi amici di Kaito, no?>> spiega con ancora quel sorriso in faccia che vorrei prendere a pugni

<<E' questo il tuo metodo di socializzare con le persone? Le segui? Suppongo tu sia abbastanza solo allora>> 

<<Metodo migliore del tuo che invece non parli mai>> mi risponde con tono serio, come se lo avessi offeso

<<Cosa ne sai tu di me?>> mi alzo, ma mi afferra il polso

<<Hai ragione, non ne so nulla. Per questo sono qui, per conoscerti. Ti ho seguita in macchina perché so gli orari del bus ed ero sicuro lo avresti perso, tutto qui. Potresti darti una calmata?>> 

Sospiro e torno a sedermi. Magari mi lascia in pace se fingo di dargli ciò che vuole finché non ho lezione. 

<<Da quanto conosci Kaito?>> mi chiede

<<Due anni>>

<<Io da 5 anni. Ci siamo conosciuti una sera e il giorno dopo ci siamo ritrovati nella stessa squadra a judo, un tipo di arti marziali>> mi spiega e sembra essere contento mentre ne parla

<<Lo so cos'è, Kaito me ne ha parlato più volte. Gli piace molto combattere e allenarsi.>> 

<<Che hai scelto di seguire precisamente in medicina?>> chiede di nuovo, ma è ormai ora per me di andare così faccio per alzarmi

<<Scusami tanto tizio socievole, ma io devo proprio abbandonarti alla tua solitudine che il dovere mi chiama>> gli dico prima di andare

<<Ci vediamo a casa, sirenetta!>> 

Cosa? Come mi ha chiamata? Faccio un respiro profondo ed entro. Meglio io lo ignori o faccio una strage qui davanti a tutti

Arrivo in aula e mi siedo ai posti dietro, mi piace il pensiero che posso stare abbastanza nascosta dal mondo qui. Dopo un po' iniziano ad entrare tutti gli altri studenti e vicino a me si siedono due ragazze

<<Ciao, piacere! Io sono Alis e lei è Clio>>


Phoebe POV

La mia ultima lezione è appena finita, linguistica generale sembra non finire mai. Cammino per il campus mentre aspetto escano anche Julie e Kaito, loro hanno ancora una lezione da seguire. Da lontano riconosco Jack che è seduto da solo sull'erba, sembra occupato ad ascoltare musica, forse non dovrei disturbarlo. Mi dispiace sia sempre solo però, in casa riesce a parlare solo con tre persone, compresa io. 

Decido alla fine di sedermi vicino a lui e attirare la sua attenzione prendendo una delle cuffiette

<<Ma ciao!>> mi dice con un sorriso 

<<Disturbo?>> gli chiedo mentre metto la cuffietta nel mio orecchio 

<<Sei l'unica che può parlarmi e interrompermi mentre sto ascoltando musica>> 

Sto leggermente arrossendo, ma mi concentro sulla canzone che mi sembra di conoscerla 

<<Oddio, sono gli arctic monkeys>> trattengo un urlo mentre lo dico 

<<Li conosci? Io li adoro, mi aiutano a rilassarmi e a studiare>> mi spiega lui mentre si stende sull'erba, lascia il suo libro accanto e leggo qualcosa dalla curiosità 

La psicologia mi ha sempre attirato, scoprire tutto ciò che c'è dietro un semplice gesto o pensiero. Gli esseri umani sono così complessi eppure così facili da capire, a volte glielo si legge in faccia cosa stanno provando e altre volte non li capiresti nemmeno conoscendoli da anni. Sembrerò banale mettendo la psicologia solo su questo punto di vista, ci sono in realtà tantissime cose da scoprire e sono sicura mi piacerebbe tanto saperle.

<<Cosa c'è?>> chiede Jack notando il mio silenzio

<<Oh, nulla. Leggevo un po' sul tuo libro, mi piacciono tante queste tipo di materie>> rispondo io un po' imbarazzata

Si alza e si avvicina a me col libro. Siamo davvero tanto vicini e di solito mi sposterei, creo sempre distanza di sicurezza con le persone, ma in questo momento sentirlo parlare e spiegare cosa c'è scritto mi tranquillizza. Lo guardo, guardo le sue labbra che si muovono per ogni parola che esce, guardo i suoi occhi attenti alle figure che illustrano i vari esempi. Non avevo mai notato quanto fosse affascinante. Si gira verso di me e noto che ha smesso di parlare da un po', ma restiamo immobili.

<<Hey!>> sentiamo entrambi una voce che ci fa letteralmente allontanare di scatto, mi giro e vedo Ariel davanti a me. Che spavento, perché mi sento così? 

<<Ciao, ho appena terminato tutte le lezioni. Queste dietro di me sono Alis e Clio, siamo negli stessi corsi>> dice mentre indica con le mani le due ragazze 

<<Piacere Alis>> ci allunga la mano prima 

<<Clio!>> interviene l'altra, allungando la mano anche io

Io e Jack siamo ancora seduti immobili sull'erba, ma vedo Kaito arrivare da dietro e mi alzo per salutarlo

Tutti si girano verso di lui, comprese le due nuove ragazze

<<Oddio, quello è il ragazzo che seguo su Instagram. Appena ho visto che sarebbe diventato una matricola in questa università non vedevo l'ora di incontrarlo per puro caso. Da vicino è ancora più bello>> dice Clio ridendo con la sua amica, Ariel mi guarda e poi ritorna su di loro con un'espressione preoccupata

<<Ciao ragazzi. Oh, voi siete?>> chiede il mio ragazzo, ma che ti frega?

<<Sono Clio, ciao! Piacere di conoscerti!>> si è praticamente tuffata per dargli la mano, superando anche l'amica che stava per presentarsi

Perfetto, già la odio sta tizia 

RoommatesWhere stories live. Discover now