48

2.8K 305 70
                                    

Taehyung, per una volta, si era ritrovato ad amare la folla. Dopo che la cerimonia era terminata, tutti i presenti si erano alzati - quasi all'unisono - per complimentarsi con i rispettivi amici o parenti.
Il viola venne subito accerchiato da Jin e dalla sua famiglia, che vedeva una volta ogni tanto, e sempre in quel tipo di occasioni.
Sua madre e suo padre si erano complimentati con lui e gli avevano promesso delle buste rosse piene di soldi, com'era giuro che fosse in quei casi. Una laurea non capitava mica tutti i giorni.
Dall'altro lato, invece, Jin e la sua combriccola di amici avevano inneggiano al 'bere potente' - parole loro - subito dopo, quella sera, per festeggiare il traguardo e passare il tempo cantando e dicendo cose senza senso.
Non che Taehyung fosse proprio entusiasta di quello, anzi, eppure avrebbe dato corda anche alla più pazza delle idee, pur di confondersi e sparire nella folla.

Regalava sorrisi gentili e ogni tanto scattava qualche foto con gli amici che lo chiedevano, e quando la sala cominciò pian piano a svuotarsi, pensò che il pericolo fosse del tutto scampato. Non voleva incontrarlo, non lì.
Tirò un sospiro di sollievo, seguendo la sua comitiva che usciva fuori dall' enorme atrio cerimonie, togliendosi il cappello troppo stretto sulla testa.

«Congratulazioni» quella voce era inconfondibile. Non poteva sbagliarsi, dopo averla sentita per tre giorni. Taehyung rabbrividí sul posto, immobilizzandosi quasi d'istinto. Alle sue spalle, Jungkook vestito in una camicia bianca e dei pantaloni di pelle, era una delle più belle cose che avesse mai visto. Come le sue cosce muscolose risaltassero strette nell'ecopelle, come la sua vita stretta si intravedesse dal lino della camicia.

«T-Ti ringrazio.» commentò timido, voltandosi col cappello stretto fra le falangi.
«Adesso dovrò chiamarti dottor Kim?» ironizzò il corvino, scostandosi una ciocca di capelli mossi dagli occhi con un movimento fluido.
«A quanto dice questa carta, beh sì» fece spallucce il viola, scuotendo in aria la pergamena arrotolata su se stessa.
«Ora che ci penso non mi è mai piaciuto il mio naso, che ne dici, posso essere il suo primo cliente, dottore?» si avvicinò Jungkook, con un sorriso stampato sul viso.
«Oh beh in realtà non ci vedo nulla di male-»

«Tae Tae!» fu proprio in quel momento che il neo dottore avvertí il forte desiderio di sotterrarsi sotto dieci metri di terra, almeno.
Yoongi avanzava verso di lui con un mazzo di fiori, vestito in una camicetta azzurra sicuramente firmata Gucci.
Jungkook assottigliò gli occhi, trattenendosi dal mettere le mani addosso a quel nano che a quanto pareva, stava sempre in mezzo ai piedi.

«Oh, vi ho interrotti?!» chiese quasi retoricamente Yoongi, avanzando il mazzo di fiori verso il suo amante.
«No!» si affrettò a dire Taehyung.
«Si!» fu la risposta quasi contemporanea di Jungkook, visibilmente infastidito.
«Beh vedo che siete una coppia molto unita.» ironizzò il menta, ammiccando verso il corvino.
«Proprio come te e Jimin» insinuò allora il minore, infastidito da quel comportamento decisamente poco amichevole. La sua lingua biforcuta non passò inosservata a nessuno dei due, che lo guardarono con occhi spalancati, quasi come se avessero capito qualcosa.

«Insomma coglione, ti stiamo aspettando tutti fuori!» Jin e Minsoo si affacciarono, andando incontro poi al trio.
«Che ci fa lui qui?» chiese acido Jin, non riuscendo a spiegarsi la presenza dell'ex fidanzato di Taehyung in quel luogo. «E lui chi è?» Minsoo indicò Jungkook, effettivamente curioso. «Non lo ho mai visto.»

"Oh merda" si ritrovò a pensare il viola. "Che situazione del cazzo" ancora, pensando a quanta sfiga avesse potuto avere nel trovarsi col suo ex, il suo finto fidanzato e i suoi migliori amici tutti nello stesso posto.
Sospirò, ormai con le mani legate, e prima che potesse parlare, Jungkook intervenne a suo favore.
«Sono il suo ragazzo, piacere.» tese la mano verso i due a lui sconosciuti, che pensò dovessero essere amici del suo cliente.
«Eh?! Cazzo Tae ma perché non ci dici mai niente!» urlò Minsoo, sempre troppo espansivo per qualsiasi cosa, andando poi a stringere la mano del corvino.
Il diretto interessato rimase in silenzio, mordendosi la lingua e volendo non ironicamente scoppiare a piangere.

«Allora stasera ti unisci a noi spero! Beviamo al Clarin's Pub!» continuò Jin, peggiorando ancor più la situazione. Taehyung voleva strozzarlo, tuttavia cosa ne poteva sapere il poverino di quello che stava succedendo.
Decise di accettare il suo triste destino mettendo su un sorriso falso.
«Se a Tae va bene, ci sono con piacere!»

«Certo tesoro, ovvio!»

Zaaaannn

Choose your oppa | Taekook / Kooktae [BTS fanfic] Where stories live. Discover now