//α Aquarii\\ (Sadalmelik)

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Jeongin

"Dovresti crescere lo sai? Hai il corpo da adulto e ti comporti ancora come se avessi sei anni."

Ne aveva avuto di certo abbastanza ma l'abbastanza per loro non esisteva.

Non toccava telefoni o computer da giorni.

Non ne sentiva il bisogno, nessuno lo cercava e lui non aveva nessuno da cercare.

"Avresti potuto reagire!"

Il suo cuore batteva ancora molto forte, la paura aumentava il bruciore nel suo petto, non sapeva quale sarebbe stata la fine del discorso ma conosceva la fine a quale sarebbe potuto arrivare.

"Se non fosse stato per quell'uomo saresti potuto essere in ospedale a quest'ora."

Quella sensazione di aver versato già ogni tipo di lacrima lo pervadeva da capo a piedi, le sue mani erano quasi totalmente spellate dal desiderio di volersi posare sulle orecchie per poter smettere di ascoltare.

Non voleva scappare, preferiva chiudere gli occhi e dimenticare per quanto complicato sia.

"Apparte qualche taglio e lesione qua e là ti è andata bene."

Suo padre curava le sue ferite dolcemente nonostante fosse deluso ed irato, in fin dei conti non era colpa di suo figlio, giusto?

Spense le luci, chiuse la porta e si sedette sul suo terrazzo, a proteggerlo dal vento primaverile c'era solo il suo leggero pigiama ed una calda coperta in seta.

Guardava quello scuro cielo beandosi del cosmo che in ogni sua forma gli donava protezione.

Spesso immaginava l'universo senza un astro, uno dei più amati ed ammirati, la Luna.

Per esso era come una persona che non smetteva mai di voler attenzioni solo ed esclusivamente per lei, non che la odiasse sia chiaro, voleva solo che per una volta fosse qualcun altro ad avere importanza ed apparire nelle foto di molti.

Non aveva mai appesantito le stelle con desideri che sapeva bene non si sarebbero realizzati ma quella notte lo fece.

Ci credette fino alla fine mimando e scandendo perfettamente ogni parola fino a comporre un'immaginazione futura.

Vederle così vicine lo faceva sperare in un giorno in cui anche lui avrebbe avuto qualcuno al suo fianco. Ad amarlo e ad aiutarlo a colmare quel suo voler far ascoltare al mondo la sua voce.

Fu una sera inaspettata, per la prima volta riuscì a dormire una notte intera, era felice di questo nonostante al suo risveglio lo attese il dolore causato dalle ferite del giorno precedente.

Il cielo non prometteva bene ma proprio per quello decise di uscire, avrebbe avuto più probabilità di non incontrare nessuno.

Così accadde. Più o meno.

I quartieri erano totalmente deserti, anche quelli più popolari, gli piaceva passare per quei posti, dava sfogo alla sua immaginazione. Era nato in una famiglia che si manteneva grazie all'insignificante paga che i genitori prendevano al mese. Era proprio il loro stato economico che lo faceva fantasticare su un futuro da 'benestanti'.

× Paper Words ×                                                       <IN PAUSA>Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora