《Ophelia》

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Hyunjin

"Stai usando il color ciano? Tu non usi mai quella tonalità a meno ché...di un po', le hai parlato, vero?"

Diede risposte affermative a qualunque domanda gli veniva porsa, nella sua mente vagava solo il pensiero dell'esser riuscito nel suo intento.
Aveva seguito i consigli avuti e ora...ora aveva ciò che voleva.

Fu sincero con sé stesso, dopo che l'amico lo lasciò solo nel locale ci rimase parecchio male e ad accompagnarlo anche una sensazione di totale confusione, non capiva cosa fosse successo al più giovane, credette di aver detto qualcosa di inadatto o qualcosa che lo ferì; non si preoccupò di mandargli un messaggio, pensò che magari fosse meglio lasciarlo solo se realmente qualcosa gli era capitato.

Rimane il fatto che quella mattina era estremamente raggiante, si poteva notare dal suo modo di muoversi, di comportarsi e dalla sua maniera di dipingere.

Monotonamente utilizzava colori parecchio freddi indipendentemente dal riferimento o dall'immaginazione, era quasi una rarità vederlo intingere il pennello in un acrilico tendente al chiaro. Lo faceva solo ed esclusivamente quando era felice o quando credeva di esserlo.

"Tutto questo mi da l'aria di una pagliacciata."

Il precedente compagno dubitava della situazione, non credeva molto a ciò che gli era stato detto, l'idea di lui con una ragazza lo lasciava a desiderare.

"Jisung, non so cosa non hai capito ma è successo davvero, non ti sto mentendo e non sto sparando cavolate" (Hyunjin)

"È solo che...credevo avessi 'altri interessi' in ambito sentimentale." (Jisung)

"Davvero do 'quell'idea'?" (Hyunjin)

"Sarò sincero. Dai molto quell'idea o almeno dal mio punto di vista è così." (Jisung)

"Cosa ti ha spinto a farlo?" (Jisung)

"Volevo dimenticare. Forse anche ricominciare." (Hyunjin)

"Non dovrei insistere su questo argomento me ne rendo conto però, dovresti fermarti a pensare meglio a quello che stai facendo. Ti è stato difficile dimenticare però una ragazza non cambierà quello che è successo." (Jisung)

"Non succederà ancora, sono sicuro che questo sia un nuovo migliore inizio. Quella ragazza sarà ciò che ho perso." (Hyunjin)

'Sarà ciò che ha perso'.

Smarrì quel qualcosa proprio quando capì di non poterne fare a meno, a quel tempo, cominciò a pensare che archiviare i sentimenti fosse una soluzione certa.

Non voleva più saperne di emozioni forti e reciproche, amare non era per lui.

E ora, ora voleva ritentare, riavviare un disco fermo da anni e ascoltare quella amara melodia sperando in un cambiamento.

Finita ogni sorte di lezione prese ciò che gli sarebbe servito e andò lì, in quel suo posto 'speciale' che troppe ne aveva viste e troppe continuerà a guardarne.

Disegnò ciò che gli occhi fotografavano, qualsiasi cosa capitava al loro fronte.

Nel tempo passato a disegnare decise di rispondere a qualche suo -perché-, le continue domande lo tormentavano da un po' e non ne poteva più.

"Non sto sbagliando. Sono sicuro di star facendo tutto nel modo giusto. Questa volta, non lascerò che vada via senza neanche darmi il tempo di salutare per l'ultima volta." disse fra sé e sé mentre i dolci suoni del mattino lo circondavano.

Si girò varie volte, per osservare quel posto, quell'angolo in cui riusciva ancora a guardare i delicati petali di una margherita venire dolcemente lasciati al vento.

Andava lì per star da solo ma ora voleva vedere quel posto occupato dalla stessa persona che quella mattina di sole venne erroneamente mandata al diavolo. In un certo senso gli mancava, nel vero senso della parola.

Non riusciva più a continuare, doveva accertarsi che andasse bene, gli mando svariati messaggi in cui citava lo stare in salute, lo star male, l'essere triste o felice.
Si preoccupò.
Tutto qui.

× Paper Words ×                                                       <IN PAUSA>Where stories live. Discover now