《Guernica》

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Hyunjin

"Ti spezzeró quella matita se non smetti di disegnare stelle sul mio quaderno."

Uno dei suoi tanti amici era Jisung che fu il primo a proporre di frequentare una scuola d'arte.
Dal suo insistere nacque il talento che ora avevano.

"Un disegnatore che si rispetti ha sempre altre matite a portata di mano. Non puoi spezzare la passione."

Era anche questo, quello che completava le sue giornate.
Scherzare con le persone a cui era assiduo stare.

"Oggi siete liberi vero?"

Domandò dopo l'arrivo del suo -altro- amico e di un bel quarto d'ora.

"Veramente...avrei altri piani..."

A dar la prima risposta fu il cosiddetto -primo- amico, Jisung.

"Perché!? Che 'altri impegni' hai?"

Iniziò così la sua scenata drammatica, spostando lo sguardo dal punto inesistente del vuoto al suo compagno.

"Ho. Impegni. Tutto qui."

Passò il suo 'interrogatorio' all'altro che fino a quel momento sembrava essere immerso nei suoi soliti pensieri monotoni.

"Qual'è la tua scusa Changbin? Sentiamo."

Il diretto interessato porse le mani in avanti come in segno di innocenza e spiegò il suo 'imprevisto'.

"Ho un appuntamento che ho rimandato troppe volte quindi, non posso mancare. Dovresti trovarti qualcuno anche tu. Non puoi sempre aspettare noi o chiunque altro sia tuo amico. Trovati una ragazza ed esci con lei...a meno che tu non abbia altri 'interessi'..."

La sua supposizione parve giusta e precisa e la reazione del ragazzone fu nettamente la conferma.

Il giovane abbandonato a sé stesso, in fin fine, decise dopo aver avvisato i suoi genitori, di portare il cane a passeggio.
Il clima fortunatamente gli permetteva di potersi godere le giornate nell'ultimo periodo, poiché erano entrati ufficialmente nella primavera.

Quindi sì, in compagnia del suo compagno a quattro zampe e della musica, camminava quietamente per i marciapiedi della sua città.

Ripensava a molti attimi vissuti nel passato. A quando gli veniva raccontato del -divertente- ritardo del padre durante la sua nascita.
A quando da bambino andando a fare la spesa entrò nel carrello di totali sconosciuti convinto fosse quello dei suoi genitori.
A quando si innamorò per la prima volta della madre di un suo piccolo amico.

Stava rivivendo quei ricordi con ilarità, beandosi del sole che illuminava soddisfatto i volti delle persone.

"KKAMI TORNA INDIETRO! DOVE STAI ANDANDO!?"

Alcune coppie lo squadravano in malo modo poiché urlava e correva in modo arrabbiato dietro un povero e divertito animale.

"TI RIPORTO AL CANILE SE NON TI FERMI IMMEDIATAMENTE!"

Esso si stabilì al fronte di una coppia, evidentemente coetanei del suo padrone e cominciò a giocare con loro.

"Scusate se vi ha dato fastidio, mi è scappato e non riuscivo a fermarlo-"

× Paper Words ×                                                       <IN PAUSA>Where stories live. Discover now