《il bacio》

26 1 0
                                    

Hyunjin

"Ti senti meglio? Sono passate un bel po' di settimane ormai!" Chiese preoccupato l'amico, Jisung.

Il biondo aveva sofferto così tante volte che due mani non bastavano per contarle, poteva far affidamento su molti, il completo appoggio di chi gli voleva bene non mancava, eppure preferiva 'risolvere da solo', nonostante da risolvere ormai non c'era più nulla.

"È come se avessi finito il giallo¹. Nella mia tavolozza non ce n'è più traccia."

Autocommiserazione.

In che modo si supera?

"Lo prenderò come un 'no'..." si ama incondizionalmente certo, ma quante volte si rinuncia alla persona amata solo per vederla felice?

"Mi domando se avrà sentito tutto ciò che gli ho detto.
Gli ho rovinato la serata.
Non ho saputo neanche scusarmi in modo decente.
Non ho saputo neanche essere una persona decente!
È spuntato dal nulla, in un luogo che credevo irraggiungibile, e ha stravolto tutte le mie idee, tutti i miei piani.
L'ho lasciato andare...non voglio riaverlo indietro, non lo necessito.
Non voglio parlarne più, quel 'quadro' è solo una grossa macchia nella mia arte."

E poi? Le storie non avevano tutte una fine felice?










- Caro Jeongin,
Spero tu stia bene, non che mi importi realmente, voglio solo smetterla di mentirti e questo è l'unico modo che ho per poterlo fare.
Mi chiedo se finalmente al tuo fianco c'è qualcuno migliore di me, che ti apprezza e ti mette prima di ogni cosa, non mi interessa davvero era solo curiosità.
Ti sto riempiendo di parole inutili e contraddizioni, perdonami.
È solo che per mesi ho immaginato come sarebbe stato rendere la tua gioia il mio talento.
Non mi serviva dirti 'ti amo' per poterti amare.
Per me bastava condividere la stessa tua aria ed ero felice.
Le tue stelle e tutti i tuoi cieli...non capivo molto quando mi parlavi di essi ma fingevo di apprendere per renderti fiero e saperti contento.
Scaldare la tua fredda mano, aiutarti a tornare a casa, è da qui che siamo partiti.
Dov'è il nostro arrivo?
La nostra fine felice...
Mi sono fatto odiare nel peggiore dei modi, ti ho illuso.
Mi consideravi la tua Terra ma la verità, probabilmente, è che entrambi siamo stati rovinati gli uni dagli altri.
Non ho fatto in tempo a viverti abbastanza.
La costante paura di ferirti mi assaliva in ogni secondo tant'è che ha avuto la meglio.
Scusami.
Perdonami, davvero.
Trova un nuovo mondo da illuminare.
Io cercherò di dare vita ai miei colori, nella speranza di dipingere di nuovo la tua voce. -

Con una semplice lettera, delle parole di carta scritte in fretta, tra la paura di lasciare andare e il bene di chi vuole la meglio per te, si può dire addio?

Un 'arrivederci, a domani!'

Quando sarà 'domani' ?

Quello che diciamo, di sfuggita o per semplice liberazione, quanto pesa nell'animo di una persona costituita perlopiù di docili fragilità?

Qualunque siano le risposte e le conclusioni alla quale si può arrivare, quella lettera non fu mai consegnata al destinatario.
Come tutte le altre.

Solo inutili pezzi di carta inchiostrati da tante ed incontrollabili parole.

Amare.

Amare.

Sempre e solo amare.

È come contare le setole di un pennello, variano sempre di lunghezza, di dimensione, di colore, l'utilizzo potrà pure essere lo stesso ma quanto, a volte, è difficile far si che non rimangano aggrappate a quel che si sta dipingendo?

È sempre doloroso dimenticare, proprio perché ci si dimentica del dolore.





























★•★•★•★•★•★•★•★•★•★•★•★•★•★

¹Riferimento al colore definito = della felicità, dell'ottimismo, della positività.

× Paper Words ×                                                       <IN PAUSA>Tempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang