•XXII•

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-Era solo una strategia, per tenervi buoni come degli agnellini e per farvi lavorare per noi- Rio non diede alcun segno di voler chiudere quella sua dannata boccaccia.

Gli ostaggi nel frattempo iniziarono ad agitarsi, si alzarono in piedi e parlottarono tra di loro. Io e Denver cercammo di tenerli a bada, ma non ci prestavano la benché minima attenzione, perché quella ora era tutta per Rio. Anche Berlino era uscito fuori per godersi la grande messa in scena del mio migliore amico e avanzò, fino a ritrovarsi sempre più vicino all'interprete principale di questa.

-Ma ricordatevi che dovete lavorare con il sorriso, perché qui dovete essere sempre sorridenti! Non è così signor Andrés De Fonollosa? Non vogliamo facce tristi qui, eh?- Rio imbracciò il fucile e lo puntò contro Berlino, non appena nominò il suo vero nome davanti a tutti. Questo non era grave, dopotutto lo conosceva tutta la Spagna, ma lo era molto di più l'affronto che in esso era occulto.

-Allora, hai finito?- Berlino si parò davanti a lui, non mostrandosi affatto preoccupato o scosso dalle sue parole. Non gli interessava che Rio gli stesse puntando una potente arma da fuoco contro, perché lui ne possedeva una molto più potente, ossia la sua capacità di intimidire con il solo sguardo.
-Ah, e non usciremo attraverso il tunnel che state scavando voi, no!- Rio si innervosì, per non esser stato preso sul serio e decise di metterci ancor più nella merda, mediante una mossa del tutto poco furba -ma invece usciremo da quello che finisce direttamente nella camera blindata-.

Helsinki sopraggiunse alle sue spalle e, con un colpo del manico del suo fucile, lo zittì, facendolo cadere a terra. Per un secondo, avevo creduto che la botta lo avesse steso definitivamente, ma un attimo dopo Rio, rialzò con fatica la testa, ringhiando contro Berlino.
-Quello che hai fatto è alto tradimento Rio- lui ora era arrabbiatissimo, glielo lessi dagli occhi, ma comunque non si scompose in apparenza, rimanendo fermo e imperturbabile.

Era segno che avrebbe fatto qualcosa di terribile.

-È imperdonabile- con quell'implicita sentenza, diede conferma alla mia ipotesi -portalo via da qui-. Helsinki afferrò Rio, come se si trattasse di un pupazzetto e lo scaraventò sul ripiano successivo delle scale. Il ragazzo nemmeno riuscì a rialzarsi, perché, ogni volta che provava a farlo, gli arrivava un calcio che lo costringeva di nuovo ad assaporare il pavimento.

Tentammo riportare l'ordine tra gli ostaggi, che però, non appena era intervenuto Berlino, avevano manifestato molto più timore e, di conseguenza, anche molta più calma. Io, dal canto mio, non ero affatto serena, anzi, la paura mi prese da dentro e mi divora partendo dallo stomaco. Cercai disperatamente lo sguardo di Berlino, per cercare di captare le sue intenzioni dai suoi occhi. Lui mi guardò, ma aveva in volto la sua classica espressione che mi impose di farmi gli affari miei. Cazzo.

Salii le scale per parlargli, perché se non facevo qualcosa io, e subito, non sapevo cosa sarebbe potuto capitare al povero Rio.
-Berlino, ti prego, non fargli nulla- lo supplicai con voce tremante, mentre ero ancora qualche gradino sotto di lui.
-Ma non avevate litigato?- mi aspettò, ma mantenne un'espressione severa e impassibile, per non far vedere agli ostaggi che si faceva condizionare da una donna, soprattutto da una ragazzina.
-Non per questo desidero che gli accada qualcosa di male. È pur sempre il mio migliore amico, dai fallo per me- gli presi la mano e piantai su di lui i miei occhioni verdognoli, nella loro versione più dolce e supplichevole, facendo un ultimo tentativo totalmente disperato.

-Sarajevo, io sono stato messo a capo di questa rapina e non posso non adempire ai miei doveri, tantomeno posso concedere delle eccezioni per via della strana cosa che c'è tra noi due. Un conto sono gli affari, un altro sono le faccende private- mi congedò così, stampandomi pure un bacetto veloce sulla fronte, come a volermi tenere buona. Scesi le scale e mi finsi impegnata nella guardia degli ostaggi, mentre in realtà stavo solo attendendo che lui se ne andasse via, per poi poterlo seguire.

BELLA CIAO {Berlino} [LA CASA DI CARTA]Where stories live. Discover now