capitolo 28

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《Sembri così tesa.》Mi ammonisce Kyungsoo entrando nella mia stanza. Lo osservo con sguardo preoccupato ed emetto un sospiro.《Lo so, forse dovrei solamente prendere un respiro profondo per potermi calmare.》Alza gli occhi al cielo raggiungendomi a passo svelto.《Alzati da quel letto.》Scuoto il capo negativamente nascondendo il volto sotto il lenzuolo.

《Non costringermi a scoprirti.》Dice serio, afferrando un lembo di tessuto sollevandolo leggermente e rabbrividisco a quel poco contatto con la temperatura esterna.《Non credo d'avere il coraggio di andarci.》Ammetto rotolandomi su un fianco dandogli le spalle. 《Non fare la codarda ormai il peggio è passato, Tzuyu vuole vederti non protestare.》

《Ti preferivo silenzioso e introverso.》Dico seria mettendomi seduta. Mi guarda confuso incrociando le braccia al petto. 《È una settimana che sto qua dentro, ormai mi sono ambientato. Dunque, forza, alzai da quel letto!》Mi afferra per un braccio delicatamente facendosi scappare un sorriso divertito a causa del mio piagnucolio.

《Sei proprio una bambina.》

《Senti chi parla! Ho praticamente dovuto prenderti in braccio quando eri ubriaco.》Dico puntandogli un dito contro rinfacciandogli quella notte al quanto bizzarra e mi alzo finalmente dal mio letto comodo per poterlo affrontare al meglio. 《Appunto ero ubriaco, spero almeno di non aver detto nulla di imbarazzante.》

《Mi hai chiesto di chiamarti oppa.》 Rispondo schietta ottenendo da parte sua uno sguardo disgustato.《Non mi ubriacherò più quando ci sei tu nei paraggi.》Si incammina verso la porta lasciandomi alle sue spalle. 《Ehi, qual è il problema?》 Gli urlo dietro raggiungendo successivamente.
《Nulla, ma vorrei evitare di dire altre cose ridicole.》

《Ma ora sei sobrio.》

《Lo so.》 Corrugo le sopracciglia. 《Sembri sempre arrabbiato.》
《La mia espressione è troppo dura per te?》 Domanda fingendo un'espressione triste, sospiro sorpassando la sua figura e semplicemente scrollo le spalle. 《Ci ho fatto l'abitudine.》


Preparo la colazione per entrambi sbadigliando sonoramente. Il pensiero di incontrare Jumyeon mi crea ansia. È  pur sempre capace di fare del male in ogni momento. Potrebbe rivelarsi pericoloso per entrambi.
Ha già tentato di uccidermi in precedenza, nulla gli impedisce di privarci ancora.

《Cosa stai preparando?》la voce di Kyungsoo sbatte improvvisamente nel mio orecchio e sussulto rischiando di rovesciare tutto il caffè. 《Non farlo più.》Mi volto sconcertata trovandolo a pochi centimetri da me. Si allontana prontamente come scottato dalla mia reazione. 《Scusami, credevo avessi sentito i miei passi.》

《No, avevo la mente altrove.》Ammetto sedendomi al tavolo seguita subito dopo da lui. 《Il fatto che Irene non viva più con lui forse è segno che si è pentita di averlo aiutato.》 Dice all'improvviso. 《Lui ama un'altra e ha fatto di tutto per riportarla in vita. Onestamente al posto di Irene avrei fatto lo stesso, non potrei mai condividere i miei sentimenti con qualcuno che sa solo dire menzogne.》

《Non l'hai più sentita?》Scuoto il capo negativamente. 《Non si è più presentata a lavoro da quando ho scoperto tutta la verità.》 Annuisce per poi pulirsi gli angoli della bocca con un tovagliolo. 《Vado a cambiarmi.》 Annuncia alzandosi dal suo posto, mi ritrovo ad annuire distrattamente posando una guancia su una mano.


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《Perché sei venuto anche tu?》Domanda Junmyeon indignato notando la presenza di Kyungsoo. 《Non avrai davvero pensato che avrei lasciato Sayuri da sola con te?》《Non toccherò la tua amica puoi pure andartene》Pronuncia Junmyeon con fermezza.

《Non prendo ordini da te, lasciaci entrare.》Rivolge un ultimo sguardo ad entrambi e decide di mettersi da parte. Una casa vecchia ed impolverata con qualche finestra e l'odore fin troppo acro dei mobili. È Fredda e cupa priva di qualsiasi soprammobile o quadri nelle pareti.

●the black crow●Byun Baekhyun Where stories live. Discover now