Capitolo 14. Primo appuntamento.

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*Saint*
Zee aveva superato la fase critica del nostro lavoro e il resto delle scene fu girato in poco tempo.
Si era così tanto immerso nel suo personaggio che tutti gli fecero i complimenti, sembrava davvero innamorato di me, cioè di Tutor.

Gli dissi di farsi trovare per il giorno seguente alle 8, davanti alla sua stanza. Sapevo che sicuramente avrebbe fatto tardi, era un dormiglione, non sarebbe mai venuto a quell'ora se non gli avessi detto che ci aspettava la produzione per girare delle scene extra.
Lui ci aveva creduto visto che prestava poca attenzione a quello che si diceva sul set, preso dal giocare e prendermi in giro.

*Zee*
Non mi andava davvero di svegliarmi così presto, avevamo anche terminato con il lavoro, potevamo goderci la spiaggia, il mare...e invece mi toccava sgobbare fino all'ultimo.
La luce del sole entrò nella mia stanza, colpendomi in viso, avevo dimenticato di tirare le tende.

Zee: Saint, scusa per il ritardo dove sono gli altri ?

Saint: non vengono siamo solo noi, andiamo.

Mi prese la mano, con un gesto rapido e veloce, era rovente.
Non avendo la più pallida idea di dove mi stesse portando, lo seguì senza fiatare.
Continuava a tenermi stretto, senza lasciarmi, non riuscivo a pensare, ero sorpreso dalla schiettezza del suo gesto.

*Saint*
A Zee sarebbe piaciuto.
Non so perché ma arrivai davanti la porta della sua stanza ancor prima dell'ora stabilita, anche sapendo che avrebbe ritardato.
Cosa c'era di diverso dalle altre volte?
Spesso eravamo usciti insieme, mangiato insieme, dormito insieme.
Perché mi sentii avampare pensando alla giornata di oggi?
Continuavo a camminare, avanti e indietro in preda ad uno stato di ansia e agitazione che non credevo mi potesse appartenere.
Lo vidi uscire di fretta, la camicia in stile hawaiano era indossata come se i bottoni fossero un accessorio da non considerare, aveva il petto esposto e i miei occhi vi ricaddero sopra, come a voler coprire qualcosa che nessun altro doveva vedere.

Saint: ma la camicia ha perso i bottoni per strada?

Zee: che mi dici del tuo capello da pescatore invece? Dammi quello zaino, lo porto io.

Mi mise una mando in testa ridendo, era bello sentirla, la sua risata.

Prima che potesse fare qualsiasi cosa, gli presi la mano, chissà se aveva capito.

*Zee*
Ogni volta che teneva la mappa per capire dove andare la consultava perseverando nel temere la mia mano, in certi posti il cellulare non prendeva, quindi utilizzammo i vecchi metodi.

Ma che ci facevamo da soli... di prima mattina diretti chissa dove..

Non.. poteva essere... un appuntamento ?!?!?
Impossibile, eravamo usciti tante volte quando eravamo in città, ma era la prima volta, la prima volta che camminavamo tenendoci per mano.

Le mie guance esplosero come un vulcano in eruzione.

Saint: Zee dobbiamo andare da questa parte vieni.. ma che hai? Hai preso troppo sole?

Mi toccò le gote non facendo altro che peggiorare la situazione.

Arrivammo impacciati ma integri al villaggio della zona, dopo che saint stava rischiando di farci perdere chissa dove.

Zee: Saint è davvero bellissimo.

Il mio cuore subì una scossa violenta al pensiero che aveva fatto tutto questo per portarmi qui, che aveva pensato a me.

Saint: allora andiamo?

Inizio a correre tirandomi con lui, mi fece un sorriso che riempì il mio petto di gioia.
Dio e se mi piaceva vederlo felice.

Non esiste il grigio.حيث تعيش القصص. اكتشف الآن