8.

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Part of Ester.

Dovevo assolutamente parlare con lui e farmi spiegare cosa fosse successo. Era palese avessi fatto sesso con lui, mi ricordo la sua schiena, il suo profumo sul mio cuscino e i messaggi all'1 di mattina.

Ma ne volevo una conferma.

Suonò il campanello, vidi che era lui dallo specchietto e aprii la porta trovandomelo davanti con una faccia al di poco sfatta.

Le occhiaie fossate, gli occhi rossi e stravolti e la sua voglia di essere in piedi pari a zero.

Oltretutto era vestito in modo normale; felpa e tuta Adidas. Non lo avevo mai visto vestito in quel modo, non era da lui.

"non hai dormito, Sfera?" risi guardandolo.

"ciao anche a te." mormorò ironizzando. "non ho dormito un cazzo." aggiunse entrando in casa.

"oh, mi dispiace." feci una faccia dispiaciuta. "nah, in verità non me ne frega un cazzo." aggiunsi ridendo subito dopo.

Si svaccò sul mio divano. "sono stanco, baby. Ma sono quì lo stesso a sentire la tua noiosa voce, dovresti ringraziarmi." mise il braccio sotto la sua testa.

Mi squadrò dal basso verso l'alto per per poi guardarmi negli occhi. "beh, anche tu sembri sfatta."

Mi guardai subito non ricordandomi come fossi vestita. In verità avevo semplicemente una felpa Klein di mio fratello addosso, le gambe scoperte e i calzini.

Lo guardai male. "non rompere le palle."

Scoppiò a ridere. "a cosa devo questa visita, signorina?"

Mi misi davanti a lui seduta sull'altro divano davanti a lui. "per rispetto nei miei confronti non stai svaccato sul divano, come fosse casa tua." cominciai.

Avevo già detto che odiavo chi mancava di rispetto?

Alzò gli occhi al cielo sbuffando, dopo poco si mise seduto composto. "ora sei contenta?"

Gli finsi un sorrisetto, misi una gamba sopra l'altra e iniziai il mio discorso. "vado dritta al punto; ieri sera abbiamo scopato?" chiesi tutto d'un fiato.

Pregavo dicesse la verità subito, senza girarci intorno. Odiavo pregare le persone per farle parlare.

Scoppiò a ridere abbassando la testa. "questa notte mi hai sognato? scommetto che ti sei svegliata bagnata."

"Sfera." lo incitai sussurrando. "sono seria."

Mi guardò per qualche secondo smettendo di ridere. "perchè me lo stai chiedendo?"

Quanto era faticoso parlare con lui.

"perchè mi hai svegliata questa mattina presto e ti ho visto uscire dalla mia camera." mi alzai in piedi. "e sopratutto ho le conversazioni di ieri sera." mi piazzai davanti a lui. "ho il diritto di sapere che cazzo è successo appena sono salita nel tuo privè."

Mi guardò serio cambiando espressione. "ti ho scopata." guardò per terra facendo segno con la testa. "hai bevuto ed eri fuori da ogni ragionamento. Ti ho fatta salire nel privè, siamo venuti quì e abbiamo scopato." tornò a guardarmi.

Lo fissai cercando di realizzare la cosa. "ma che cazzo di persona sei?" esclamai.

Tornò a ridere. "volevi la verità, te l'ho detta."

Scossi la testa incredula alle sue parole, incace di rispondergli. "eri fuori da ogni limite sul tuo letto, piccola." si passò la lingua fra le labbra.

Mi limitai dal tirargli uno schiaffo.

Quanto lo odiavo.

"Sfera, mi fai schifo." lo guardai acida. "ero ubriaca e ne hai approffitato. Oltretutto se non avessi guardato la chat, non lo avrei neanche saputo!" urlai nervosa.

South Miami. ||Sfera Ebbasta||Where stories live. Discover now