capitolo 17

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-Aiden,ti prego rispondi!- gli sussurro in lacrime mentre gli accarezzo il volto.
-aiuto!- esclamo ripetutamente guardandomi intorno.
Il cielo cominciava a sfumare lievemente per l'arrivo dell'alba.
Provo ad alzarmi fallendo miseramente-cazzo!-
Riporto la mia attenzione verso il corpo incosciente di Adien.
Noto una ferita profonda alla testa,
Mi avvicino per sentirne il respiro e controllarne il battito.
Sospiro sollevata dal percepire che sia tutto regolare.
Afferro la sua mano fredda portandomela sul viso-Perdonami.-
Chiudo gli occhi abbandonandomi ad un pianto silenzioso continuando a parlargli:-Ma avevo ragione.Siete tutti in pericolo con me,spero che capirai adesso ,ma che non mi odierai.
Ti amo.-

***
Da quel ennesimo incidente era passata una settimana.
Andres,il ragazzo a cui io e mia nonna avevamo salvato la pelle era diventato la mia guardia del corpo ,sotto l'ordine paranoico di mio fratello.
Se pur al inizio essere continuamente seguita da qualcuno era stressante mi sono rassegnata e dedicata a fare delle ricerche riguardo il mio potere e la maledizione che mi portavo sulle spalle.
Dovevo fare chiarezza dentro di me per poter scoprire cosa era accaduto a mia madre e cosa mi stava succedendo.

Mia nonna era dovuta partire insieme a Thomas e Luise ,poichè mio padre era stato poco bene.
Sarei dovuta andare anch'io ma non me l'avevano permesso.

-avete trovato qualcosa?- mi chiede Anne ,una delle cameriere.
Si era creata una certa sintonia fra noi due da quando ero "sola".
-non molto.-rispondo portando lo sguardo su uno degli innumerevoli scaffali della libreria.-se può aiutarvi so di una libreria più tosto famosa a Greenwich-
Mi dice porgendomi un bigliettino.
-grazie molte Anne ,ne terro conto.-
-Figuratevi.Come state?-
-non riesci proprio a darmi del tu?-sbotto leggermente scocciata da tutta quella formalità.
-scusami,Ci proverò.-dice sorridendomi.
-come sono le condizioni di Aiden?-
-Stabili.Tieni.-mi porge una tazza di thè per poi aggiungere-quasi dimenticavo!mi ha chiesto di te.-
-cosa ti ha detto esattamente?- chiedo attenta alla sua risposta.
-Penso ti voglia parlare e vedere sopratutto.Conosco il principe da quando era un bambino,non l'ho mai visto così preso da una ragazza come è intetessato a te.-
Sorrido imbarazzata.Sono quasi gelosa dal loro rapporto,mi sarebbe piaciuto vederlo da piccolo.
-Non saprei Anne.Le persone sono un mistero,penso che non le capirò mai.-
-basta conoscere se stessi Nadine,il resto viene da se.-
Ed il punto era che io non mi conoscevo affatto.
Sentivo il bisogno primitivo di tornare alla mie origini,forse mi avrebbe aiutata a capirci qualcosa.

-attenta!- esclama Andres facendomi da scudo mentre dei libri precipitavano direttamente dallo scaffale.
Chiudo gli occhi di scatto al tonfo che si era creato in seguito al impatto.
-come stai?!-chiedo allarmata girandomi di scatto verso il corpo ancora curvato di Andres.
-sto bene,non preoccupatevi.E voi?-risponde strizzando gli occhi.
-Anne ,vai a chiamare un medico.-
-c-certo!- goffamente si allontana uscendo dalla stanza.
-non c'è ne bisogno Milady,davvero.-
-sciocchezze.-dico sporgendomi a raccogliere i libri caduti.
L'occhio mi cade su uno:"myths and legends -the heavenly dragon."
Senza farmi notare interessata lo metto da parte per leggerlo una volta rimasta da sola.
-siete spesso in libreria.Cosa state cercando se posso saperlo?almeno potrei aiutarvi.-
Lo guardo accigliata mentre è seduto su una sedia-e perchè mai dovresti aiutarmi?-chiedo perplessa.
-beh ,prima di tutto perchè è una noia restare cosi allungo nello stesso luogo.-
-non sei obbligato a seguirmi Andres.-
-non volevo dire quello Milady,la vostra presenza è piacevole.-
Porto lo sguardo al cielo.-non devi fingere.Anche per me è una rottura avere qualcuno che mi osservi ventiquattro ore su ventiquattro.-
-dico sul serio!al inizio anche per me era una palla,ma vi siete rivelata più normale di quello che pensavo.-
-"più normale?"e cosa intendi scusa?-
-non fraintendetemi.Pensavo fossi simile a quei borghesi ricchi da far schifo che si divertono a trattare chiunque gli sia intorno ad un livello inferiore ,da schiavi.-
Scoppio a ridere a quelle parole.
-sei divertente.Temo che tu ti sia sbagliato di grosso invece.-
Mi guarda con aria incognita porgendomi una mano per aiutarmi ad alzarmi.-Grazie.Non guardarmi così.-gli dico sorridendo.
-Scusatemi.Stavo solo pensando che il prince Aiden è davvero fortunato.-
Ho un sussulto al suono di quel nome.
Vorrei poter pensare lo stesso.
-Nadine!Andres!ecco il medico.-
Mi giro verso la provenienza della voce di Anne.
Il volto ormai famigliare del dottore mi fa provare sollievo,potevo finalmente svignarmela da quella situazione scomoda.
Afferro il libro e con una scusa esco dalla libreria per raggiungere la camera di Aiden.
Parlavamo spesso ultimamente ,mi sentivo terribilmente in colpa per quello che gli era successo.

-permesso?- chiedo entrando senza badare troppo di ricevere una risposta.
-Nadine.-mi dice facendomi un sorriso.
Sussulto nel vedere il suo corpo coperto solo da un'asciugamano.
-s-scusa!-rispondo imbarazzata.Sarò diventata tutta rossa sicuramente e il colore della mia pelle fin troppo chiara non aiuta.
-tranquilla,accomodati.Dammi un attimo che mi vesto.-dice afferrando una camicia e dei jeans da sopra al letto.
-come stai?-gli chiedo sedendomi su una sedia mentre mi volto dall'altro lato.
-bene ,apparte il mal di testa.Puoi voltarti ,ho finito.-risponde per poi indicarsi le bende che gli circondavano le tempie.
Sospiro inconsciamente rattristata.
-ehi,cos'hai?-mi chiede piazzandosi difronte.
Il mio cuore inizia a tremare
-Scusami,dovrei aiutarti come minimo ed invece ti faccio preoccupare.-
-Non è stata colpa tua,te l'ho ripetuto mille volte Nadine,e mille altre volte lo rifarei.-

Flash back

-devo andarmene.-affermo col cuore spezzato e il fiato sospeso.
-Abby ,non puoi scappare ogni volta che la situazione è difficile!-mi guarda con occhi cupi e spenti.
-non ho altra scelta!-grido mentre le lacrime minacciano di uscire.
-si che ce l'hai!-
Ignoro la sua voce continuando ad avanzare verso il lato opposto della strada.
-non dimenticarmi.-sussurro in un sorriso malinconico voltandomi.
-ti amo santo cielo,non mi permetterò di perderti ancora!-grida provocandomi una serie di brividi.

Fine flashback

Strizzo gli occhi come se bastasse per fermare la fitta improvvisa che invade la mia testa.
-che successo?stai male?- mi chiede preoccupato.
-un ricordo.Credo sia legato alla nostra esistenza passata.-
era così triste.
Ho ancora lo stomaco contorto da quelle sensazioni piene di sentimenti contrastanti.
-me ne puoi parlare ,se ti va.-
-preferisco di no.-dico per poi aggiungere-ho trovato qualcosa che può essermi d'aiuto nelle mie ricerche.-afferro il libro per mostrarglielo.
Spalanca gli occhi-d-dove l'hai trovato?-
-In libreria.So che non mi hai detto tutto Aiden.-


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