Capitolo 92

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Chloe

Sono le sette e mezzo, mi ritrovo già in piedi pronta a scendere per andare giù in cucina. Mia madre in questi giorni ha preso dei permessi a lavoro, solo per starmi vicino ma adesso basta. Oggi ho deciso che tornerò al college. Ho il pullman verso le nove e a regola dovrei essere a Los Angeles per mezzogiorno. Non sono del tutto pronta a rivedere Dylan, ma non ho altra scelta. Non posso perdere altri giorni di lezioni e poi detto sinceramente mi manca la mia vecchia vita. Alzarmi la mattina, incontrarmi con Samuel, andare a lezione, il pomeriggio studiare e poi stare con i miei amici. Vorrei includere anche Dylan nelle mie giornate, ma ormai è finita e devo metterci una pietra sopra.
Scendo al piano di sotto e trovo mia madre seduta sulla sedia. Ha un'aria serena e ciò mi tranquillizza molto. <<Buongiorno mamma>> dico piano per non spaventarla. Lei si gira e mi guarda sorpresa. <<Buongiorno amore, come mai sei sveglia a quest'ora? È ancora presto>> mi sorride, <<oggi parto>> dico sedendomi sulla sedia, e a lei le va di traverso il caffè. Trattengo una risata e la guardo incredula. <<Perché così all'improvviso? Non mi hai detto niente.. Non mi hai nemmeno avvisato>> dice con aria triste. Immaginavo che avrebbe avuto questa reazione, è sempre difficile staccarmi da lei e questi giorni che ho passato insieme a mia madre sono stati magnifici. <<Tornerò per natale mamma, non preoccuparti>> le sorrido, <<si lo so, ma non è la stessa cosa. A Natale mancano ancora un sacco di tempo, pensavo che ti fermassi ancora di po'>> finisce di bere il caffè e mi guarda. Vorrei tanto restare. Qui sto bene e riesco a pensare meno alle cose brutte che mi sono successe nell'ultimo periodo. Però è già da ieri che sto vivendo con l'ansia di mio padre. Ho paura di aprire la porta di casa e ritrovarmelo davanti, e non posso assolutamente fare accadere una cosa del genere. Non lo sopporterei, e non so come potrei reagire. <<Mi dispiace mamma ma devo proprio andare. Non posso perdere altre lezioni e poi mi mancano i miei amici. Dovevi aspettartelo da un momento all'altro che me ne sarei andata, non potevo rimanere qui per sempre, anche se avrei voluto. Però non ti preoccupare, torno presto>> le sorrido per tranquillizzarla e lei annuisce. Vedo che è poco convinta ma non posso farci niente. Mi dispiace vederla così, ma non posso rischiare di perdere l'anno e non prendermi la laurea a causa delle troppe assenze. <<Amore vuoi qualcosa da mangiare?>> chiede mia mamma qualche secondo dopo, <<il solito>> le rispondo. Mamma tira fuori una brioche e me la porge. Nel mentre inizia a preparare il succo d'arancia, e quando me lo porge inizio a fare colazione.
Dopo colazione decido di fare un favore a mia madre e inizio a lavare i piatti di ieri sera.
Quando finisco mia mamma mi ringrazia ed io vado al piano di sopra per truccarmi un po'. Poco dopo scendo e trovo mia madre seduta sul divano. <<Mamma allora io vado>> attiro la sua attenzione. Si alza dal divano e viene nella mia direzione. <<Sei sicura amore? Guarda che puoi benissimo rimanere qualche giorno in più>> cerca di convincermi, <<vorrei tanto mamma, ma devo proprio andare. Torno presto, te lo prometto>> le sorrido e lei mi abbraccia forte. Ricambio e la tranquillizzo accarezzandole delicatamente i capelli. <<Mi raccomando stai attenta in viaggio ok? Se sul pullman ti annoi chiamami e ti faccio compagnia io>> si affretta a dire una volta dopo essersi staccata. Annuisco e vado verso la porta. La apro ed esco, mia madre mi segue e si ferma sulla porta. La saluto ancora una volta con la mano e mi avvio verso il cancello per uscire dalla residenza. <<Aspetta Chloe, non andare>> mia madre mi prende per un braccio, <<non ce la faccio senza te, scusami ma ho paura>> dice piagnucolando, <<paura di cosa?>> chiedo aggrottando la fronte, <<di affrontare tutto da sola, di nuovo. Il ritorno di tuo padre, le problematiche, sentirti lontana e tutto quanto. Ti prego non andare>> gli scende una lacrima. Non ci posso credere... Non sta succedendo davvero. Come fa a chiedermi di restare? Sa benissimo che non posso, rischierei di non laurearmi. <<Mamma non posso, credimi vorrei tanto ma proprio non posso. Se faccio altre assenze rischio di non essere in pari con il programma e di conseguenza rischierei di non laurearmi. Così rovinerei tutti i tuoi sacrifici che hai fatto in questi anni, e credo che non ti faccia piacere. So quanto hai lavorato giorno e notte per far avverare questo mio sogno, e per questo non sai quanto te ne sono grata: però devi riuscire a farmelo realizzare. Sentirti così mi spezza, non vorrei che avessi tutte queste paure, ma qui non sei sola. Hai la mamma di Noah, hai Noah e hai me. Lo so che mi hai a due ore di macchina, ma puoi pur sempre venirmi a trovare quando ti pare. Se papà tornerà tu avvisami ok? Poi ci penso io a lui. La tua vita non tornerà ad essere quella di una volta mamma, te lo assicuro. Non soffrirai più a casa sua e so che adesso hai paura di un suo ritorno, hai paura che possa allontanarmi da te, ma ti ricordo che sei stata tu la donna che mi ha cresciuto e questo non posso dimenticarlo>> le prendo entrambe le mani e gli e le accarezzo lentamente. <<Lo so, ma ho paura di non farcela più da sola. È stressante stare con la paura di rivederlo. Non posso uscire di casa da sola, che ho paura di ritrovarmelo da tutte le parti. In questi giorni se non era per la mamma di Noah, non sapevo come fare, molto probabilmente non sarei uscita di casa. E quando ti ho visto sulla soglia della porta, ormai quattro giorni fa, mi sono sentita bene e al sicuro. Se in questi quattro giorni tuo padre fosse tornato, molto probabilmente avrei avuto una spinta in più, quel qualcosa in più che mi riusciva a respingerlo e quel qualcosa sei tu. Io sono stata tantissimi anni innamorata di tuo padre, e ti direi una bugia se ti dicessi che non lo amo più, perché tuttora lo amo. Il primo amore non si scorda mai e tuo padre per me è stato più che questo. Molto probabilmente se adesso me lo ritrovassi davanti, senza nessuno al mio fianco, mi basterebbe una sola parola per cedere. Se invece ti avessi con me, molto probabilmente riuscirei anche a dirgliene quattro, a dirgli che un padre non si comporta così e che un vero padre non abbandonerebbe mai una figlia e una fidanzata>> mi confessa, <<Lo so mamma, ma come faccio? Se adesso mi trasferisco di nuovo qui, i miei studi li butterei nel cesso. E non è quello che voglio, capisci? Ti sei fatta in quattro per pagarmi gli studi in tutti questi anni, perché buttare tutto adesso? A fine scuola potrei già essere laureata, potrei tornare a vivere qui, anche se i miei piani sono al di fuori di questa città, ma per te sarei disposta a farlo>> dichiaro, <<hai ragione.. Scusami>> si copre la faccia con le mani ed io l'abbraccio. <<Non ti devi scusare mamma, è comprensibile che tu mi voglia tuo fianco e che abbia bisogno di qualcuno che ti protegga, però ti ricordo che non sei sola. Se ti può far stare tranquilla, venerdì pomeriggio dopo le lezioni parto e vengo qui, così rimango con te fino a domenica, ci stai?>> le propongo e lei annuisce. <<Posso almeno accompagnarti?>> chiede mentre si stacca da me, <<mamma non è necessario, ho già i biglietti e..>> mi interrompe, <<ti prego..>> mi supplica, <<va bene>> le sorrido leggermente. Mia madre torna in casa e prende le chiavi della macchina, io nel mentre mi avvio nel retro della casa, dov'è parcheggiata. Dopo qualche istante mia madre torna e apre la macchina, a quel punto entro dentro seguita da lei. Partiamo e quasi tre ore dopo mi ritrovo dentro il parcheggio del mio amatissimo college. <<Bene mamma allora io vado>> mi giro verso il suo sedile per guardarla, <<si amore, stai attenta con quel ragazzo va bene? A quanto pare è molto bravo ad abbindolare le persone e non voglio che ti succeda di nuovo ok? Ricorda che se ci sono problemi basta prendere il cellulare, digitare il mio numero e chiamarmi. Verrò subito.
Sei la priorità di ogni cosa Chloe>> inizia di nuovo a piangere e io l'abbraccio, <<ti voglio bene mamma>> le bacio una guancia, <<te ne voglio anche io>> mi stringe forte. Quando ci stacchiamo ci sorridiamo a vicenda. <<Ti avverto, stai lontana dal quel Dylan ok? Non voglio vederti stare male>> mi avverte, <<si mamma>> la rassicuro, <<promesso?>> chiede, <<promesso>> rispondo con un sorriso. Mi dà un bacio sulla guancia ed io esco. Sarà dura mantenere la sua promessa, ma ci devo provare e questa volta per davvero.
Mi avvio direttamente al dormitorio e appena entro in stanza mi ritrovo Lea seduta sul suo letto.
<<Chloe>> dice sorpresa ed io le sorrido. Scatta in piedi dal letto e si fionda su di me, abbracciandomi. <<Non ci credo, che ci fai qui?>> chiede scioccata, <<be' sono tornata. Te l'ho detto che era una questione di pochi giorni>> le sorrido e nel mentre lei si stacca, <<be' si hai ragione. Adesso non te ne andrai più vero?>> chiede speranzosa in una mia risposta negativa, <<mai più, a parte qualche fine settimana in cui vado a trovare mia madre>> le rispondo. Sarà davvero una grande fatica prendere l'autobus ogni venerdì, farsi un viaggio di tre ore e arrivare a San Diego. Però per mia madre sono disposta a fare tutto. <<E raccontami un po'... Com'è andato il viaggio?>> chiede tirandomi per la felpa. Mi fa sedere nel letto insieme a lei e mi posiziono a gambe incrociate. <<È andato tutto bene per fortuna, mi ha accompagnato mia mamma>> rispondo. Sono così contenta di vederla, anche se sono passati solamente tre giorni dall'ultima volta che ci siamo viste devo dire che mi è mancata un sacco. <<Allora Chloè facciamo una cosa, siccome in questo momento devo vedermi con Matt per fare un lavoro insieme. Che ne dici se stasera si fa una serata di sole ragazze, io, te e Carol e ci raccontiamo gli ultimi avvenimenti delle ultime settantadue ore?>> chiede euforica, <<ma certo, non preoccuparti va pure. Io credo di riposarmi, sono molto stanca visto che sono reduce da un viaggio di tre ore in macchina, e devo dire che non sono il massimo>> scherzo e lei si mette a ridere. <<Eh be' immagino>> scherza, <<hai fatto pace con Matt?>> chiedo curiosa, <<si, per fortuna si. Mi ha tranquillizzata molto e so per certo che mi ama>> mi sorride e non posso far altro che essere felice per lei.
<<D'accordo, allora io adesso vado. Ci vediamo più tardi ok? Come sempre, inutile che te lo dica, ma in tal caso tu te ne fossi dimenticata... Per qualsiasi cosa chiamami o scrivimi ok?>> si alza dal letto e prende lo zaino, <<signor si capitano>> scherzo e lei ride divertita uscendo dalla porta. Mi guardo attorno e devo dire che mi è mancata tanto la mia stanzetta qui al dormitorio. Non è il massimo, ce ne sono molte altre più belle, ma è piccola e molto calorosa. Nulla in confronto alla mia camera da letto a San Diego, ma è pur sempre accogliente.
Mi alzo dal letto di Lea ed inizio a svestirmi. Avendo leggermente un po' di freddo, decido di mettermi un pantaloncino corto e una felpa larga, in modo che mi possa coprire fino al ginocchio. Mi metto sotto le coperte e inizio a rilassarmi, finché non mi ritrovo a dormire.

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