Stiles ama il pattinaggio fin da quando ne ha memoria. È quasi certo di aver imparato prima a pattinare e poi a camminare. Era stata sua mamma, Claudia, a trasmettergli questa passione. Quando era piccolo lo portava al palazzetto del ghiaccio ogni venerdì pomeriggio e gli insegnava tutto quello che sapeva. E sempre lei, appena Stiles aveva compiuto otto anni, l'aveva iscritto alla scuola per pattinatori della città. Stiles ha mostrato fin da subito un talento naturale che lo ha portato già a dieci anni a gareggiare nel singolo. E sua madre lo accompagnava ad ogni singola gara guardando orgogliosa il suo bambino muoversi elegantemente sul ghiaccio. Cosa che lasciava chiunque a bocca aperta, specialmente considerando la goffaggine del ragazzo quando aveva i piedi per terra.
Poi era arrivata la malattia di Claudia quando Stiles aveva solo tredici anni. C'erano stati i tentativi di trovare una cura durati quasi due anni: Claudia si era dimostrata una guerriera, ma alla fine si era dovuta arrendere.
Dopo la sua morte, Stiles aveva deciso di non voler più indossare dei pattini. Si era chiuso in un mutismo ostinato e passava le giornate chiuso in camera, tranne che per andare a scuola. Il suo migliore amico, Scott, aveva passato gran parte dei pomeriggi accanto a lui ma, dopo mesi, aveva deciso di chiedere aiuto a Melissa, sua madre. Era stata una sua idea quello di costringerlo a tornare sul ghiaccio.
All'inizio Stiles non aveva voluto assecondarli, ma poi, grazie all'insistenza del padre John, si era lasciato convincere. E per la prima volta dopo mesi Stiles si era sentito finalmente bene. Scivolare sul ghiaccio lo aveva fatto sentire vicino a sua madre come gli succedeva da tempo. E così aveva deciso di tornare a gareggiare, ma aveva deciso di farlo ad una sola condizione: avrebbe sempre indossato una maschera, di quelle che coprono solo la parte degli occhi e mezzo viso. Era come se avesse fatto un voto, ritornare a pattinare, ma senza una parte di sé.
Ormai erano passati cinque anni da quel giorno, e da tre gareggiava a livello internazionale con buoni risultati, ovviamente senza che nessuno avesse mai visto il suo volto nelle gare ufficiali, anche se il suo nome era conosciuto.
Qualche mese prima Chris, il suo allenatore, gli aveva detto che Lydia, una giovane promessa della città, nonché la sua storica cotta, stava cercando un nuovo compagno per poter competere in coppia, ma lui aveva rifiutato: gli sembrava di tradire la sua mamma. In più la ragazza era l'unica a conoscere la sua identità dato che era inevitabile incontrarsi a volte all'uscita della palestra e salutarsi, essendo compagni di scuola.
È un normale giovedì pomeriggio e Stiles ha appena terminato i suoi allenamenti e sta uscendo dal parcheggio della palestra quando sente il cellulare suonare. Lo prende e, mentre inserisce la retromarcia, risponde a Scott.
"Sì, amico, ho appena finito. Dammi un quarto d'ora e sono da te."
Un forte TUMPF lo fa quasi saltare dal sedile e inchioda all'istante.
"Merda, merda, merda."
"Stiles, tutto bene?" chiede Scott preoccupato dall'altro capo del telefono.
"Ho urtato qualcosa. Vado a vedere."
Stiles scende veloce dalla Jeep chiudendo la chiamata e raggiunge il retro. Merda! Lydia è a terra e si sta tenendo una gamba.
"Ma sei scemo? Si può sapere dove avevi la testa?" gli urla contro, il viso contratto per il dolore.
"Non sai che non si passa dietro le macchine con la retromarcia inserita?"
"Certo, ora dammi una mano. Aiutami ad alzarmi."
Stiles la prende da sotto le ascelle e la solleva, ma Lydia urla di dolore e non riesce a stare in piedi.
"Credo sia meglio che ti porti al pronto soccorso" dice Stiles.
"Derek mi ucciderà."
"Mi dispiace, se vuoi ci parlo io con questo Derek e gli spiego la situazione" si offre mentre l'aiuta ad entrare nella Jeep.
"Non credo sia una buona idea. Potrebbe azzannarti il collo."
"È così pericoloso?" chiede deglutendo.
"Diciamo che ci tiene a quello che fa. E tra sei mesi abbiamo la prossima gara ed è la nostra ultima possibilità di accedere alle Olimpiadi dell'anno prossimo" spiega.
Arrivano al pronto soccorso dopo poco meno di dieci minuti soccorso e Melissa corre loro incontro. "Cos'è successo?"
"Stavo facendo la retro e non l'ho vista."
"Okay, adesso ci pensiamo noi" gli dice la donna carezzandogli gentile una guancia e aiutando poi Lydia a sedersi su una sedia a rotelle.
Stiles si siede in sala d'aspetto e continua a muoversi sulla sedia a disagio: quel posto gli mette ancora i brividi. Ad un certo punto sente l'aria mancare e decide di uscire. Dopo quasi un'ora Melissa lo raggiunge.
"Come sta?" chiede.
"Ha la gamba rotta in due punti. Deve essere operata."
"È così grave?" domanda Stiles sbiancando.
"No, ma le ci vorrà un po' per potersi riprendere. Ma tornerà a pattinare."
"Quanto ci metterà a guarire?"
"Se tutto va bene tra i sei e gli otto mesi."
"Merda. Sono morto!"
"Credo che sia meglio se vai da lei. Non si è presentato nessuno a prenderla."
Stiles ringrazia Melissa e rientra. Trova Lydia che lo aspetta su una barella, con un'ingessatura provvisoria. Sta per dirle qualcosa quando una furia entra in ospedale. La furia più bella e infuriata che Stiles abbia mai visto.
Un ragazzo alto, capelli neri e occhi chiari che Stiles da lontano non riesce a capire se siano verdi, dorati o semplicemente trasparenti. Ha delle spalle che Stiles riuscirebbe a sviluppare solo nei suoi sogni, anche se pure in quelli si limita ad osservare quelle di altri, e ha sul volto un'espressione che, nonostante sia di pura rabbia, Stiles riesce a definire solo sexy da morire. Il ragazzo TiUccidoConLoSguardoEConIBicipiti si dirige senza dare ascolto ad infermieri e medici lungo il corridoio e Stiles vorrebbe sapere chi diavolo ha fatto arrabbiare quella meraviglia di essere umano per ucciderlo con le sue mani. Un ragazzo del genere dovrebbe sorridere, Stiles lo immagina davvero bello mentre sorride.
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Loop, doppio Flip, triplo Axel
FanfictionÈ giovedì pomeriggio e Stiles sta uscendo dal parcheggio della palestra quando il cellulare suona. Lo prende e risponde a Scott. "Sì, amico, ho finito. Un quarto d'ora e sono da te" Un forte TUMPF lo fa sobbalzare e inchioda all'istante. "Merda, mer...
