T r e n t a n o v e

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«Non mi interessa di quello che fanno gli altri, ma è inopportuno baciarsi all'università.»

E detto questo, Jungkook liberò il suo polso dalla presa del castano e raggiunse i loro amici nella mensa, lasciando il suo fidanzato deluso qualche passo più indietro.

Una volta che tutti e cinque ebbero scelto cosa mangiare, si sedettero al tavolo e incominciarono a gustarsi il loro piatto. Taehyung, che era seduto alla destra di Jungkook, circondò con il proprio braccio le spalle di quest'ultimo mentre con l'altra mano continuava a portarsi il cibo alla bocca. Neanche due secondi dopo, Jungkook scansò il braccio del maggiore, come infastidito.

«Che c'è, anche questo è inopportuno?» Sdrammatizzò Taehyung, sussurrandogli all'orecchio.

«Mi dava fastidio, sto mangiando.» Chiarì velocemente l'altro.

Ma quei comportamenti di Jungkook stavano iniziando ad infastidire seriamente Taehyung. Sembrava un'altra persona, niente a che vedere con il ragazzino coccolone che non lo lasciava nemmeno un secondo durante la notte.

Il maggiore non riusciva a capire perché l'altro si stesse comportando in quel modo, non aveva fatto niente di male, non avevano litigato, quindi non si meritava proprio di essere trattato così.

Non pensava di desiderare troppo: voleva solo un bacio a stampo o un abbraccio, tenere il suo braccio avvolto intorno al corpo del suo ragazzo o poggiare le sue labbra sulla guancia paffuta di Jungkook, ripiena del cibo che stava masticando.

«Jungkook.» Lo richiamò Namjoon dall'altra parte del tavolo. «Allora, come mai non sei venuto l'altra settimana? Stavi male? Jimin non ha voluto dirci niente e a Tae nemmeno abbiamo chiesto, tanto figurati se sa qualcosa.» Gli chiese.

«Sì che lo so invece.» Rispose il castano sentendosi chiamato in causa.

«Ah sì? Allora dicci pure.» Lo incoraggiò Namjoon sorridendo.

«Non sono cazzi vostri.» Esclamò.

«Sono cazzi nostri quanto tuoi. Quindi se lo sai tu possiamo saperlo anche noi.» Ribatté Hoseok, aiutando l'amico.

«Ma per favore! Lui è il mio-» Cercò di dire Taehyung ma fu interrotto da Jungkook.

«Avevo solamente l'influenza. Ora sto bene.» Spiegò brevemente per poi tornare a mangiare, sperando che quella bugia bastasse per non ricevere altre domande su quell'argomento da parte dei suoi amici.

Taehyung abbassò la testa con aria affranta, aveva finalmente capito perché Jungkook si stesse comportando in maniera così strana quel giorno e la risposta era piuttosto semplice: il suo ragazzo si vergognava di lui.

Era tutto il giorno che continuava a rifilargli scuse, una peggio dell'altra, per evitare il contatto fisico con lui in pubblico. La parte peggiore, però, era forse il fatto che non volesse nemmeno che i loro amici sapessero che adesso stavano insieme.

Era passato poco tempo da quando Jungkook aveva capito di non essere etero e per questo Taehyung comprendeva il perché non volesse ancora dirlo al resto del mondo, nonostante lui non avesse mai avuto questo problema. La cosa che però non capiva era perché non riuscisse a dirlo nemmeno ai loro amici che non l'avrebbero mai giudicato e che, al contrario, sarebbero stati felici di saperli a loro volta contenti insieme.

E Taehyung non era sicuro del fatto che sarebbe riuscito a vivere una relazione nell'ombra, con la paura di sfiorare il proprio ragazzo ogni volta che mettevano piede fuori di casa. Non credeva di riuscire a far finta di non conoscerlo quando in una stanza erano presenti altre persone oltre loro due, non voleva nascondersi per tutta la vita.

 Behind a Kiss ~ [Taekook]Where stories live. Discover now