21. Delusioni

275 10 0
                                    

Erano passati giorni da quando Carlotta mi aveva lasciato, ma ancora non riuscivo a trovare una spiegazione a questa sua decisione. Non ci sentimmo per alcuni giorni, finché decisi di scriverle che avevo bisogno di parlarle, che volevo spiegazioni.

Ero nell'aula magna del liceo, in un posto delle ultime file, quando mi scrisse. Iniziò a dire che le avevo detto esattamente le stesse cose che avevo detto alla ragazza con cui mi sentivo prima di lei. Oltre a non essere vero, non capivo quale fosse il problema. In fondo, i complimenti, le cose belle di una persona, non sono infinite, quindi è normale che nel corso della vita si possano fare gli stessi complimenti a persone diverse.

Era molto arrabbiata e non ero riuscita a calmarla in nessun modo. Ero molto scossa.

Volevo capire perché Carlotta stesse facendo quelle affermazioni sul fatto che avessi detto le stesse cose a quell'altra ragazza. Escludendo che potesse sentirsi con quest'altra ragazza, pensai subito ad un'amica in comune, mia e di Carlotta. Le avevo parlato della nostra relazione qualche tempo prima ed evidentemente non le andava a genio che uscissi con lei. Infatti, mi aveva raccontato che lei e Carlotta erano uscite qualche volta ma che la relazione non era continuata a causa della gelosia di Carlotta.
Quindi, quasi sicuramente aveva detto a Carlotta quelle cose per farla lasciare con me ed avere un'altra possibilità con lei.

Pochi giorni dopo, mediante Facebook, scoprii che Carlotta, in tutto il tempo in cui si era frequentata con me, non aveva mai lasciato la sua ex.
Aveva messo una restrizione al mio profilo in modo tale da non farmi vedere il suo stato relazionale su Facebook. Infatti, accedendo con un altro profilo, risultava che era fidanzata e c'era anche il tag con il nome della sua fidanzata.

Si chiamava Giada, capelli rossicci, corti, sparati per aria ed occhi azzurri. Alta e magra.

Quando chiesi spiegazioni a riguardo a Carlotta, lei si difese dicendo che non poteva lasciare Giada perché si trovava in una situazione familiare critica. Non aveva negato, tantomeno dimostrava di essere dispiaciuta nell'avere tradito la mia fiducia.
Ero disperata.
Il dolore per l'ennesima delusione mi faceva stare male e non avevo nessuno con cui poterne parlare.
Quando avevo provato a parlarne con la mia compagna di banco, che allora ritenevo essere la mia migliore amica, trovai indifferenza. Anzi, quando cercai di parlargliene, fece finta di non avere sentito.

Manuale Di Una LesbicaWhere stories live. Discover now