<<Sì>>, mi siedo sullo sgabello difronte a lui e sospiro.

<<Come mai? Che è successo? Dylan ti ha fatto qualcosa?>> domanda in tono rabbioso.

<<Calmati>> mi precipito a dire.

La sua faccia si addolcisce e a quel punto dico: <<Lui non c'entra, cioè in parte si, ma non direttamente>>.

Aggrotta la fronte e scuote leggermente la testa.

<<Ecco a te il caffè>>, il barista ci interrompe di nuovo e posa sul bancone il caffè caldo di Samuel.

<<Grazie>> lo ringrazia lui e a seguito torna a guardare me.

<<Spiegati meglio Chloe>>, prende una bustina di zucchero e la rovescia dentro il caffè.

<<Ecco vedi, mi sono soltanto alzata male. Ho le mie cose e poi sono nervosa di mio>> dichiaro.

In parte è vero, ma in questo momento il ciclo è proprio l'ultimo dei miei problemi.

<<Sei sicura che sia solo questo?>>, inizia a girare lo zucchero nel caffè con il cucchiaino e poi mi guarda dritta negli occhi.

Non proferisco parola e abbasso la testa.

<<Senti Chloe, se vuoi che io stia dalla tua parte non devi avere più segreti con me, e la stessa cosa vale anche per Lea e Carol. Noi siamo qui per aiutarti, puoi parlarci di tutto, lo sai>> confessa accarezzandomi una spalla.

<<Con te e con Carol sì, con Lea no. Sai che cos'è venuta a dirmi qualche giorno fa? Che Dylan non è il ragazzo giusto per me, che mi farà soffrire e che mi ha fatto il lavaggio del cervello>> dichiaro infastidita.

Lui si gratta la testa e dice: <<Chloe scusami se te lo dico, ma ha ragione.
Te lo abbiamo detto anche io e Carol che non è il ragazzo giusto per te>>.

Portandosi la tazzina vicino alle labbra, ci soffia dentro e successivamente beve un sorso.

<<Sì lo so, ma voi quando avete visto che non c'era nulla da fare siete stati zitti e mi avete detto che potevo contare su di voi>> gli ricordo.

<<Lei invece mi ha detto che mi spezzerà il cuore e poi alla fine se n'è andata, senza aggiungere altro.>>

Appoggio i gomiti sul bancone del bar e mi prendo la testa tra le mani.

<<Ti assicuro che non l'ha detto per farti stare male, ci tiene e si preoccupa per te>> ammette portandosi la tazzina alla bocca e ne bevendo un'altro sorso.

<<Certo lo so, ma non è questo il modo adatto per farmi capire che tiene a me>> le ricordo.

<<Lo so, ma se solo ce l'avesse con te non mi avrebbe detto di invitarti alla festa di sabato sera>> mi avverte bevendo l'ultimo sorso.

Mi fa l'occhiolino e subito dopo mi rivolge un sorriso. A quell'affermazione alzo la testa di scatto e lo guardo.

<<A casa di Dylan?>> chiedo.

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