"Aiutami!"

324 21 34
                                    


Cara Lucy,

non ci crederai, ma Peter ha reagito davvero bene alla sua esclusione dal Torneo Tremaghi. Passato il muso lungo dei primi giorni (e ti posso assicurare che era diventato davvero insopportabile), è tornato a essere quello di sempre, anzi, si è messo a fare attivamente il tifo per Harry.

Dal canto suo, Harry non può che essergli grato: a scuola sono quasi tutti convinti che sia stato lui a mettere il suo nome nel Calice di Fuoco e persino Ron, il suo migliore amico, gli ha voltato le spalle. I Serpeverde, poi, hanno superato ogni limite di sopportazione. Draco Malfoy, un ragazzo presuntuoso con i capelli unti di gelatina, ha messo in giro delle spille denigratorie con scritto "POTTER FA SCHIFO" e le ha rifilate praticamente a tutta la scuola. Mi domando perché i professori non le abbiano ancora confiscate.

Ormai, gli unici a restare accanto a Harry siamo io, Peter, Jane e Hermione. Sai, pensavo di starle antipatica, quando me l'hanno presentata. Ora, invece, ho scoperto che abbiamo un sacco di cose in comune e siamo diventate ottime amiche. E poi c'è Nigel, il ragazzo del primo anno che ho ripescato dalle acque del lago. Credo che tu e Nigel diventereste ottimi amici. Non vedo l'ora di fartelo conoscere!

E tu come stai? E la mamma? Cos'è questa storia che Charlie è di nuovo venuto a cena a casa nostra?

Fammi sapere!

Baci,

Susan

***

La luce della candela iniziava a traballare, ma Jane non ci fece caso, intenta com'era a combattere le palpebre che si facevano sempre più pesanti per la stanchezza. Doveva finire assolutamente quel maledetto tema sugli effetti delle Maledizioni Senza Perdono, compito assegnato da Moody di argomento talmente sgradito da essere affrontato per la prima volta solo dopo le nove di quella sera.

Dopo aver riscritto la stessa frase per la ventesima volta, Jane appallottolò il foglio di pergamena e lo gettò nel camino acceso. Restò a fissare con aria assente le fiamme che lo divoravano, poi ricominciò a scrivere. Il filo logico dei suoi pensieri veniva continuamente interrotto dalle sue preoccupazioni.

Innanzitutto Harry. La prima prova si sarebbe tenuta il 24 novembre e i campioni avrebbero saputo in che cosa consisteva solo il giorno stesso della gara. Fantastico. La ragazza cercava di stare vicino al fratello in tutti i modi, tentando di aiutarlo a potenziare la sua abilità negli incantesimi e cercando di tirargli su il morale, ma la cosa risultava ogni giorno più difficile, anche perché i suoi compagni avevano iniziato a prendere di mira anche lei. Senza contare che Jane sapeva fin troppo bene che fuori dal castello c'era ancora gente che desiderava vederli morti tutti e due e che il fatto di far partecipare Harry a una gara così pericolosa sarebbe stato un modo perfetto per eliminarlo. Il problema era riuscire a risalire all'identità di questo nemico e capire come fosse riuscito a penetrare tra le mura di Hogwarts. La faccenda era tutt'altro che rassicurante.

E poi c'era Ron, che, in preda a un insensato attacco di gelosia, aveva smesso di rivolgere la parola a Harry per alimentare ulteriormente le maldicenze contro di lui. Jane non si sarebbe mai aspettata un simile voltafaccia da parte sua. Si sarebbe stupita molto meno se al suo posto ci fosse stato Peter. Il maggiore dei Pevensie, invece, non solo sosteneva fermamente Harry, ma era anche un feroce oppositore di Cedric Diggory, che l'anno prima aveva soffiato a Grifondoro la Coppa di Quiddich, catturando il Boccino proprio mentre il Sopravvissuto stava precipitando dalla scopa.

Il fatto era che, insieme all'ostilità nei confronti di Harry, Ron si fosse messo anche contro Jane. Non la salutava neanche più quando la incontrava e, se lei provava a rivolgergli la parola, lui voltava la testa da un'altra parte. E questo le provocava una sofferenza indicibile.

Il risveglio delle StregheWhere stories live. Discover now