«Vedi che quando non pensi troppo prendi le decisioni migliori?» Lo stuzzicò il maggiore facendogli un occhiolino.

E fu così che pochi minuti dopo si trovarono a passeggiare per le strade di Seoul diretti verso un parco che si trovava poco distante dalla loro università.

«Il primo giorno di università sono venuto proprio qui, in questo parco, prima di entrare.» Iniziò a parlare Jungkook. «Mi ero appena trasferito da Busan, da solo, per frequentare l'università che avevo sempre sognato. Ero spaventato, non conoscevo nessuno e avevo paura di sentirmi escluso. Farmi degli amici non è proprio il mio forte e penso che te ne sia accorto dato che, in quattro mesi, ho conosciuto solo Jimin... e Byunggwon ma lui conosce tutti quindi non conta.» Spiegò.

«Beh mi pare che tu abbia conosciuto anche parecchie ragazze in questi quattro mesi.» Esclamò divertito Taehyung.

«Conquistare una ragazza è molto più facile che trovare un amico vero.» Affermò tristemente il minore mentre abbassava lo sguardo e si sedeva su una panchina.

«Ma ora hai anche me.» Gli ricordò il maggiore mentre si sedeva vicino a lui. «E Hoseok, Namjoon, Yoongi e Jin.»

«Già.» Sorrise Jungkook. «Potremmo quasi dire che conoscerti mi abbia cambiato la vita.» Ammise ridacchiando mentre dello stupore si impossessava di Taehyung. «Mi hai fatto conoscere gli altri ragazzi, mi hai fatto capire chi sono realmente, mi hai fatto mangiare il sushi più buono della mia vita...» e mi hai fatto innamorare voleva aggiungere, ma non lo fece. «...grazie.» Concluse, alzando lo sguardo verso il ragazzo seduto vicino a lui, scoprendo così che il castano lo stesse già fissando.

Taehyung restò spiazzato dalle parole di Jungkook, non si aspettava certo che lo avrebbe ringraziato per ciò che aveva fatto per lui anche perché non pensava di aver realmente fatto niente di importante. Ma quelle piccole cose erano state fondamentali per il più piccolo.

E quel giorno fu Taehyung quello senza parole.

I due rimasero a guardarsi negli occhi per parecchio tempo e, per la prima volta, nei loro sguardi non c'era desiderio, lussuria o rabbia.












Era passata più di un'ora da quando Taehyung e Jungkook erano arrivati al parco e non avevano mai smesso di parlare. Parlarono del più e del meno, usando qualunque cosa venisse loro in mente come tema per una conversazione. Jungkook aveva scoperto con piacere che il maggiore sapesse anche essere serio. Finalmente si stavano conoscendo davvero.

«È stato difficile fare coming out?» Gli chiese il moro.

Era una cosa che in quei giorni lo aveva tormentato particolarmente. Non era pronto a dire a tutti ciò che aveva scoperto su se stesso ma sapeva che prima o poi avrebbe voluto dirlo alle persone a lui care. Era la loro reazione la cosa a spaventarlo più di tutte.

«In realtà non l'ho mai fatto, semplicemente perché non ho mai nascosto i miei gusti, sono sempre stato molto sincero e non mi è mai interessata l'opinione degli altri.» Rispose Taehyung.

«E i tuoi genitori come l'hanno presa? Io penso che i miei non riuscirebbero ad accettarlo nonostante mi amino con tutto il loro cuore.» Ammise tristemente il moro.

«Se i tuoi genitori ti amano davvero come dici tu, allora lo accetteranno. Io ai miei non ho detto niente, noi non parliamo di queste cose. In realtà non parliamo di niente che non sia inerente all'azienda o ai loro soldi. Non abbiamo un bel rapporto come sembri avere tu con i tuoi.» Gli spiegò.

«Oh, mi dispiace.»

«Tranquillo, mi va bene così.» Mentì Taehyung.












Il tempo volò e i due ragazzi fecero ritorno all'università per pranzare con i loro compagni che li stavano aspettando davanti alla mensa, passando prima nelle loro aule per riprendere gli zaini che avevano lasciato lì.

«Finalmente! Ma dove vi eravate cacciati? Quando ho visto che non eri rientrato a lezione mi sono preoccupato Kookie, potevi almeno mandarmi un messaggio.» Lo rimproverò Jimin.

«Colpa mia.» Ammise Taehyung. «Ci siamo trovati nei bagni e gli ho chiesto di accompagnarmi in biblioteca a prendere un libro, ci abbiamo messo più tempo del previsto e le lezioni erano già iniziate quindi abbiamo deciso di rimanere in biblioteca a studiare.» Spiegò.

A Jungkook venne quasi da ridere a sentire la pessima scusa del castano soprattutto perché, anche se lui non lo sapeva, Jimin era a conoscenza di quello che c'era tra loro due quindi non sarebbe stato necessario mentire. Fu comunque grato della bugia bianca che si inventò perché, in quel momento, erano presenti anche Namjoon e Hoseok. Ovviamente non ci sarebbe stato niente di male nel dire che avevano semplicemente fatto una passeggiata insieme, ma Taehyung aveva capito che il minore ancora non fosse pronto ad affrontare le chiacchiere sulla sua sessualità che, passare del tempo con un tipo esplicito come il maggiore, avrebbe fatto nascere.

Dopo questa breve spiegazione i ragazzi entrarono nella mensa, presero il loro pranzo e si sedettero ad un tavolo per mangiare tranquillamente.

«Ragazzi, devo dirvi una cosa.» Ruppe il silenzio Hoseok, sfoggiando uno dei suoi sorrisi più belli.

«Spara.» Rispose Jimin che, curioso come era, non vedeva l'ora di scoprire cosa volesse dire il rosso.

«Io e Yoongi ci stiamo frequentando!» Esclamò, felice di poter finalmente condividere la sua gioia con i suoi amici.

«Oddio che bella notizia, sono così felice per voi!» Disse Jimin sorridendo.

«Yoongi? Quel Yoongi?» Chiese Taehyung incredulo.

«Perché quanti Yoongi conosci?» Lo prese in giro Namjoon che nel frattempo aveva fatto le sue congratulazioni all'amico.

«È che non credevo che uno come Yoongi credesse nella stronzata di avere una relazione.» Rispose il castano.

«Aah, caro Tae, quando ti innamorerai crederai anche tu in questa stronzata.» Affermò Namjoon.

«Non farmi ridere Nam, l'amore è una stronzata ancor più grande.» Disse con convinzione Taehyung.

Jungkook giurò di aver sentito un rumore provenire dal suo cuore, come se si stesse crepando, come se quelle parole lo avessero graffiato. Era destinato a soffrire e lo sapeva, sapeva che Taehyung non credesse nemmeno un po' nell'amore ma, sentirglielo ripetere con tale fermezza e convinzione, non riuscì a non ferirlo.

Jimin, che era seduto vicino a Jungkook, appena sentì le parole di Taehyung posò la sua mano sulla coscia del moro per consolarlo. Sapeva che sentire ciò lo avesse rattristato e al biondo venne un'incredibile voglia di tirare un pugno al suo migliore amico che, ignaro di tutto, stava tranquillamente continuando a mangiare i suoi noodles.













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Spazio autrice:

Sono felice di essere arrivata a questo punto perché per me dal prossimo capitolo in poi la storia migliorerà molto. Insomma, si farà più interessante...

Non vi abituate ad un aggiornamento al giorno, non sempre sono così libera purtroppo. Spero che il capitolo vi sia piaciuto, ci vediamo al prossimo!

ps. Mi sono emozionata leggendo il vecchio spazio autrice che c'era nel capitolo originale perchè annunciavo con estrema gioia il fatto che la storia fosse arrivata alle 1000 letture. Adesso, poco più di un anno e mezzo dopo, siamo a 460mila ed io non so come ringraziarvi. Grazie mille a tuttx!

💛💛

 Behind a Kiss ~ [Taekook]Where stories live. Discover now