Dopo averle pensate tutte e non aver trovato una soluzione, prese coraggio ed entrò nel bagno che era solito frequentare.

«Ehi piccoletto, buongiorno!» Si sentì salutare non appena fece capolino dalla porta.

La voce proveniva proprio dalla persona che aveva timore di incontrare e che in quel momento si stava beatamente lavando le mani.

Era per caso bipolare? Fino a qualche ora prima lo aveva ignorato e adesso lo stava salutando con un sorriso? Aveva proprio una bella faccia tosta.

Senza dire niente, Jungkook si infilò e si chiuse nel primo bagno libero e, con tutta la calma del mondo, svuotò la sua vescica, sperando che nel frattempo Taehyung se ne fosse andato.

Com'era il detto? La speranza è l'ultima a morire? Beh, la sua fu annientata sul nascere da una semplice frase non appena aprì la porta per dirigersi verso il lavandino.

«Che fai, mi ignori piccoletto?»

Jungkook pensò che il castano avesse un bel coraggio a fare quella domanda. Aveva una bella faccia tosta a starsene lì fermo con le braccia incrociate davanti al petto mentre lo guardava lavarsi le mani.

«Riesci benissimo a farlo da solo, non c'è bisogno che lo faccia anche io.» Rispose il moro aspramente.

«Ma che stai dicendo?» Chiese confuso Taehyung.

«Non sono io quello che ieri sera dopo che siamo usciti dal ristorante ha fatto di tutto per non parlarmi ed evitarmi.» Rispose Jungkook, facendo trapelare tutto il fastidio che provava dentro. «Quindi se permetti oggi tocca a me.» E fece per uscire dal bagno, sorpassando il castano dopo essergli passato accanto ma quest'ultimo lo prese per il braccio e lo bloccò, facendolo voltare così da poter parlare faccia a faccia con lui.

«Non ti stavo evitando. Ho ricevuto un messaggio che mi ha turbato e non ero più dell'umore per far niente.» Gli spiegò.

«E perché non me l'hai detto ieri sera? Cazzo Taehyung non ti leggiamo tutti nel pensiero, potresti anche farti capire ogni tanto!» Disse Jungkook che si stava alterando sempre di più.

Eppure non sembrò il solo infastidito, anche a Taehyung stava iniziando ad uscire il fumo dalle orecchie.

«E tu chi cazzo saresti per pretendere che io ti dica tutto, eh?» Domandò visibilmente irritato. «Vuoi sempre che io sia pronto a dirti ogni cosa quando tu di te non parli mai. Non so un cazzo di te Jungkook però tu continui a pretendere di sapere sempre più cose su di me.»

«Scherzi vero?» Chiese incredulo il minore. «Sai il mio segreto più grande.» Gli ricordò.

«Oh wow, so che ti piace il cazzo. Allora se so questo so tutto di te, vero?» Rispose sarcasticamente Taehyung. «Io non so niente di te e le poche cose che so è perché osservandoti sono riuscito a capirti un po' e non certo perché tu mi abbia mai detto qualcosa su di te.» Continuò, avvicinandosi sempre di più al corpo del minore fino a quando solo pochi centimetri li distanziavano. «Io invece ti ho sempre detto tante cose: sai perché sto facendo l'università, sai perché mi sono trasferito, sai chi è il mio migliore amico, sai che lavoro fanno i miei e che lavoro farò io, sai che amo i ristoranti di un certo livello ma che adoro anche i fast food, sai chi è mio cugino e che i miei zii possiedono delle palestre, sai che vado in palestra a rimorchiare, che adoro il sesso, sai che mi piace stuzzicare le persone facendo commenti poco appropriati, sai che mi fai impazzire quando indossi le camicie anche se le abbottoni troppo per i miei gusti, sai che sono uno stronzo, sai quanto mi piaceva vederti con quel succhiotto fatto da me, quanto mi piacciano le tue cosce e quanto io desideri il tuo corpo, ma io di te cosa so?»

Jungkook rimase scioccato da come la situazione si fosse ribaltata così in fretta. Aveva pensato che sarebbe stato lui quello a fare un bel discorsetto al castano ed invece si era ritrovato ad essere quello costretto a subirlo.

Però il minore si rese presto conto di come tutte quelle parole uscite dalla bocca del maggiore fossero vere. Taehyung era sempre stato molto sincero e schietto con lui mentre Jungkook aveva sempre parlato poco di sé.

«I-io non pensavo che ti interessasse sapere qualcosa su di me, per questo non ti ho mai detto niente.» Balbettò il più piccolo, sia per la troppa vicinanza con il castano, sia per l'imbarazzo che gli avevano provocato le sue parole.

«È proprio questo il tuo problema, tu pensi troppo. Pensi così tanto che finisci per crearti verità tutte tue.» Gli rispose il maggiore. «Come pensi che possiamo diventare amici se non ci facciamo conoscere a vicenda?» Domandò.

«T-tu vuoi essere mio amico?» Chiese incredulo il moro.

«Diamine Jungkook perché pensi che stia passando così tanto tempo con te sennò? Non è che mi diverto ad uscire con chi mi sta sul cazzo, se ti parlo significa che potremmo diventare amici.»

Amici, Taehyung voleva che diventassero amici. Jungkook provò di nuovo lo stesso stato d'animo che lo aveva accompagnato la sera precedente: quella dolcezza, che provava sapendo che il maggiore volesse passare del tempo con lui, spazzata via dal retrogusto amaro che aveva la consapevolezza che Taehyung da lui non volesse nient'altro se non una semplice amicizia.

«È che non pensavo che volessi essere amici dopo quello che abbiamo fatto, pensavo ti interessasse solo il sesso.» Disse Jungkook, cercando di chiarire ogni dubbio che aveva in testa.

«Beh, possiamo essere due amici che ogni tanto si divertono. È inutile nascondere l'attrazione che proviamo l'uno per l'altro, tanto vale accettarla e soddisfarla, no?» Chiese facendo un sorrisino malizioso.

I loro volti a pochi centimetri di distanza e quelle parole fecero colorare le guance del minore di un rosso vivace.

«E ti comporti così con tutti i tuoi amici?» Domandò Jungkook un po' infastidito al pensiero che il maggiore proponesse questo tipo di rapporto a tutte le persone con cui aveva intenzione di instaurare un'amicizia.

«No, solo con te.»












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Spazio autrice:

Che farà il nostro jk? Accetterà? Non accetterà?

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 Behind a Kiss ~ [Taekook]Where stories live. Discover now