Capitolo 22

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Sonja sorrideva al ragazzo che aveva difronte mentre gli portava qualcosa caldo da bere. Era appena arrivato l'inverno e la donna sapeva che quel ragazzo non era per niente abituato a quelle temperatura rigide, lo notava sopratutto da come stava tremando.

- mi dispiace, ti prometto che appena trovo una sistemazione me ne vado.-

- fai con calma- disse la donna stingendo le mani di Im. Quando l'aveva visto entrare pochi minuti prima aveva esultato internamente. Pensava non l'avrebbe più rivisto.

- e comunque non serviva lasciarmi quelle monete, hai aiutato molto nei mesi che sei stato qui-

Kassim sorrise mentre beveva il suo te' caldo e sentendosi subito meglio.

- ti prego non dire ad El che sono qui- disse dopo un po' il ragazzo.

- è arrivato il giorno dopo che tu te ne sei andato. È rimasto davvero male nel non trovarti qui- disse la donna ricordandosi la faccia sconvolta del suo principe.

- se lo doveva aspettare visto il ritardo che ha fatto- borbottò il ragazzo.

- ti do la tua vecchia camera, hai davvero bisogno di riposarti- disse Sonja alzandosi a prendere la chiave per poi riporla davanti a Kassim che le sorrise grato prendendo la chiave e salendo al piano superiore.

Sonja aspettò un po' prima di alzarsi e mettersi il mantello. Sarebbe andata ad avvisare il principe Ciel. Sapeva di aver promesso ad Im di non farlo, ma aveva promesso mesi prima a Ciel che se il ragazzo fosse tornato l'avrebbe avvisato immediatamente.

Sapeva che c'era qualcosa di molto forte tra i due ragazzi e di certo lei li avrebbe aiutati a ritrovarsi.

Era abbastanza tardi come orario, ma sapeva che ci sarebbero state comunque delle guardie. E così fu, la danna si presentò dicendo che aveva un messaggio per il principe e una delle due guardie scomparve oltre la porta mentre quella con i baffi rimase a controllarla. Ciel aveva detto che avrebbe avvisato le guardie in modo che potesse presentarsi solo senza essere mandata a casa subito.

La donna non dovette aspettare molto prima di vedere arrivare Ciel leggermente assonnato.

- buonasera vostra altezza- salutò lei lanciando un'occhiata alle due guardie che sembravano non avere nessuna intenzione di lasciarli soli a parlare.

- buonasera Sonja, cosa ti porta qui?- chiese il ragazzo che era ancora parecchio assonato.

- è tornato poco fa- Ciel sgranò gli occhi capendo perfettamente a chi si stesse riferendo la donna. Sorrise felice di quella piccola possibilità che gli era stata data. Non l'avrebbe sprecata.

- sarò fuori per un po'- disse il principe rivolto alle due guardie prima di prendere velocemente un mantello e seguire la donna verso al "il grido del gelo".

- ti ha detto qualcosa?- chiese il principe una volta lontano dalle guardie.

- no, solo di non avvisarti- disse la donna sospirando. Ciel sorrise. Il suo piccolo Im era li. Avrebbe sistemato tutto quanto e poi gli avrebbe chiesto di sposarlo.

Appena arrivati Ciel prese un grosso respiro per incoraggiarsi e salì le scale e si diresse verso quella che era stata la camera di Im. Sonja gli aveva detto che era rimasta la stessa.

Il ragazzo busso sperando si avere il permesso da parte del ragazzo. Il permesso arrivò subito dopo e Ciel perse un battito a sentire quella voce che in due mesi gli era mancata da impazzire.

Aprì la porta e cercò con lo sguardo la figura di Im. Era rannicchiato nel letto arrotolato dentro a una coperta. Molto probabilmente stava soffrendo il freddo.

Kassim alzò lo sguardo e sbiancò non appena vide entrare El. Chi cazzo lo aveva avvertito?

- che ci fai tu qui?- chiese infatti stringendosi sempre di più dentro la coperta.

- sono venuto a parlare con te. È da due mesi che dobbiamo farlo- disse il biondo sedendosi sul letto mentre il moro si tirava indietro.

- hai fatto ritardo, di tre giorni!- disse Kassim con rabbia.

- mi dispiace, ma sono stato trascinato da mio padre fuori dal regno per delle questioni urgenti da sbrigare, volevo veramente vederti- disse il biondo avvicinandosi di più e non lasciando vie di scampo all'altro ragazzo.

- e non potevi passare prima?- chiese il ragazzo sbuffando che però aveva capito dallo sguardo triste dell'altro che era la verità.

- no, sono partito alle sette di mattina, non ho avuto proprio tempo. Mi sono pentito di non essere rimasto quella sera con te- disse il ragazzo allungando una mano per toccare la guancia dell'altro che non si ritrasse.

- mandare qualcuno ad avvisare?-

- non sono riuscito a fare niente Im, ma adesso sono qui e ti giro che non lascerò questa stanza fino a quando non ti avrò ascoltato- disse Ciel deciso a mantenere quella promessa.

Kassim sospirò, doveva dirgli la verità?

- non sono sicuro El- disse allora il ragazzo – non sono più convinto come allora- Kassim abbassò lo sguardo per non incrociare gli occhi viola del ragazzo.

- qualunque cosa sia io starò qui. Non me ne andrò- disse Ciel convinto delle sue parole.

- non ne sono sicuro-

- non abbandonerei mai l'uomo che amo. Mai. Mettitelo in testa Im- Kassim si girò di scatto verso di lui sorpreso.

- cosa?- chiese credendo di aver sentito male. Ciel sorrise a quella reazione.

- ti amo Im. Ti amo e ho tutte le intenzioni di sposarti e non me ne frega niente della discendenza e di altro. Mi hai completamente cambiato la vita. Prima di te non avevo mai amato nessuno e credevo sarei rimasto in quel limbo per sempre- disse Ciel mentre vedeva gli occhi rossi di Im riempirsi di lacrime.

Lo abbracciò e Kassim lo strinse sfogandosi. Ciel lo lasciò fare.

- ti amo anch'io- sussurrò il moro ancora stretto nel suo abbraccio, poi si staccò asciugandosi le restanti lacrime con la coperta che ancora lo ricopriva.

- quindi mi sposerai?- chiese Ciel ridacchiando.

- certo che si!- disse Kassim sorridendo poi il ragazzo prese un respiro profondo. - mia madre è una Liona e io lo sono per tre quarti...-

- era così complicato dirlo?- chiese Ciel sorridendo e baciando il ragazzo a stampo sulle labbra facendolo sorridere.

- non è solo questo- Kassim prese un altro respiro. - sai che gli Lioni possono rimanere incinta solo della persona alla quale sono destinati no?- Ciel annuì cercando di capire dove volesse arrivare il ragazzo. - sono rimasto incinta di te e l'avevo scoperto quel giorno in cui volevo parlarti-

Ciel sgranò gli occhi per poi osservare attentamente il ragazzo, ma la coperta gli ostruiva la visuale. Allora la prese e l'aprì rivelando così la pancia leggermente pronunciata del ragazzo.

- ora mio padre non può avere più scuse per impedire il nostro matrimonio- disse Ciel stringendo nuovamente il ragazzo a se.

- davvero ti va bene?- chiese Kassim sorpreso.

- certo! Sarei un pazzo a non volervi- disse Ciel baciando il ragazzo che ricambiò sorridendo. - andiamo a casa- e Kassim annuì a quelle parole.

KizunaWhere stories live. Discover now