Capitolo 9

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- non possiamo evitare di usare questi metodi per farci prendere in considerazione?- chiese il ragazzo dai capelli bianchi e gli occhi grigi al padre che stava facendo avanti e indietro guardando la cartina del regno di Xart preoccupato.

- certo che no. Se non invadiamo non ci prenderanno mai in considerazione. Ci hanno uccisi per anni ora toccherà a loro soffrire-

- così mandi al macello anche i nostri. Credo che si possa arrivare tranquillamente ad un accordo. O almeno cercare di farlo con il regno del nord che è il più vicino al nostro- disse ancora il ragazzo guardando anche lui la cartina di Xart. Sapeva che alcuni dei loro cittadini erano andati negli altri quattro regni per cercare di uccidere i rispettivi re e lui si era arrabbiato con il padre. La violenza non portava mai a niente di buono.

E poi non erano loro che si proclamavano amici della natura? Allora perché volevano distruggere gli altri regni così diversi dal loro?

Xavier sapeva che se i cinque regni fossero andati definitivamente d'accordo non ci sarebbero stati conflitti sanguinosi come negli ultimi secoli. E tutto solo perché loro, gli Lioni, volevano la loro indipendenza.

Altro che indipendenza! Si credevano tutti superiore soli perché le affinità con la natura erano così alte che permettevano loro di fare cose che gli altri si potevano solo immaginare.

Xavier odiava la loro mentalità. Per lui erano tutti uguali, e quello che avevano loro era solo un dono che potevano mettere a disposizione degli altri regni.

Per quanto ne sapeva tutti i regni avevano le loro leggi ed erano altamente indipendenti, solo che per mantenere la pace era stato istituito un governatore che impediva guerre all'interno di Xart.

E allora perché gli Lioni volevano una libertà che dicevano di non avere?

- quelli ci presidiano da anni!-

- lo fanno perché hanno paura di un attacco! Se non vuoi andare tu a parlare con loro ci vado io senza problemi- disse Xavier con decisione. Se suo padre non si fosse mosso l'avrebbe fatto lui a nome suo.

- potrebbero ucciderti!-

- non lo faranno e poi è meglio risolvere la questione parlando e non con le armi! Credimi se riusciamo ad accordarci guadagneremo sia noi che loro- disse il principe degli Lioni con fierezza. Il suo intento era semplice. Voleva andare a parlare con i regnanti del nord e dopo, se fosse andato tutto bene, con il famoso Narec per porre fine a quella situazione.

- non mi piace- disse il re Lian storcendo la bocca.

- non ti piace la mia proposta o il fatto che debba andare io?- chiese il ragazzo mettendo una mano sulla spalla del padre.

- non voglio perderti sei il mio unico figlio- disse l'uomo accarezzando i capelli bianchi del figlio identici a quelli della defunta moglie.

- starò attento, ma per favore non attaccare. Possiamo risolvere tutto. Tutto questo è nato dalla convinzione che noi siamo superiori, ma non è così- disse il ragazzo sorridendo.

- come fai?-

- a fare cosa padre?-

- a convincermi, sempre. Sembra come se tu abbia un potere speciale-

- voglio la pace proprio come la vuoi tu, solo che sei spaventato dalla possibilità che i nobili ti si rivoltino contro-

Lian sospirò e guardò nuovamente il figlio.

- promettimi che se hai il sentore che sta per succederti qualcosa di brutto tornerai immediatamente qui- il ragazzo annuì felice per la decisione del padre.

- riusciremo a risolvere la situazione- disse Xavier sorridendo.

- cerca di non trattenerti troppo. Ti ricordo che devi ancora sceglierti una moglie o un marito- disse l'uomo sospirando. Stava facendo vecchio e voleva assolutamente vedere il figlio felice e sposato.

- lo so, ma sto aspettando la persona a me destinata- disse il ragazzo mettendosi una ciocca di capelli bianchi, che era leggermente più lunga delle altre, dietro l'orecchio.

- questo perché te ne stai chiuso qui dentro- disse l'uomo sbuffando.

- o forse perché non si trova qui. Non hai mai pensato alla possibilità che potesse essere di un altro regno?- chiese il ragazzo al padre che sbiancò velocemente a quell'affermazione.

- spero di no-

- io invece spero di si, lo sai che noi possiamo avere figli solo con la persona che ci è destinata e sarebbe davvero una bella cosa che la mia potesse essere di un altro regno. Formeremo un'alleanza duratura e sopratutto finirebbero le rivalità-

- questo lo pensi tu! Potrebbe anche non essere un nobile-

- accetterò chiunque la natura abbia scelto per me- disse Xavier guardando fuori dalla finestra il sole che scendeva segno che stava per concludersi l'ennesimo giorno.

- quando volevi partire?- chiese il padre cambiando discorso.

- il prima possibile, prima risolviamo tutto meglio è-

- ora è tardi, partirai domani mattina va bene?- chiese Lian mettendo le mani sulle spalle del figlio che annuì.

- devo mandare una lettera al re...-

- non c'è bisogno spiegherò io tutto quando sarò li. La lettera molto probabilmente arriverà più tardi di me- disse il ragazzo sorridendo al padre per poi salutarlo e andare nella sua camera.

Aveva paura di quello che stava per fare. Paura che potessero veramente ucciderlo a vista, ma si era dimostrato forte davanti al padre, altrimenti non gli avrebbe mai permesso di partire. Sperava solo che si risolvesse veramente tutto per il meglio e sopratutto il prima possibile.

Quello che aveva detto al padre però era vero. Sperava veramente di trovare il suo compagno in un altro regno. Ancora meglio se fosse stato un nobile, o addirittura uno dei principi. In quel modo si sarebbe creata un'alleanza stabile e nessuno avrebbe più avuto da ridire.

Dovevano creare un'alleanza se veramente non volevano più la guerra.

KizunaWhere stories live. Discover now