Capitolo 4

838 40 0
                                    

Ciel si stava maledicendo da solo mentre alle cinque di mattina camminava per le strade della città verso il bordello.

Si era completamente dimenticato di aver promesso al nipote di passare la serata con lui quindi quando stava per uscire la sera prima il bambino aveva fatto una faccia così triste che Ciel non era riuscito a resistere ed era rimasto con Erik tutto il tempo, poi si era addormentato per la troppa stanchezza.

Si era svegliato di scatto alle quattro e trenta e si era precipitato di tutta fretta a rendersi presentabile e ad andare verso la sua preda. Di certo non si sarebbe fatto scappare una notte con lui, anche se non era ancora notte.

Il ragazzo arrivò ed entrò dall'entrata principale, infondo a quell'ora non c'era nessuno e la porta era sempre aperta per permettere ai clienti che avevano passato la notte li di uscire in tempo per non essere visti.

Il principe chiuse piano la porta cercando di non fare rumore e poi, notando che non c'era nessuno a cui chiedere, salì le scale. Era vero che non sapeva quale fosse la camera del ragazzo, ma sapeva quali erano le camere vuote prima che lui arrivasse li. Gli bastava controllarle tutte. E così fece, ma di tutte quelle che provò ad aprire, solo una la fece. Il ragazzo sbirciò al suo interno trovando una camera in ordine e poi spostò il suo sguardo sul letto dove grazie alla flebile luce che entrava dalla finestra riuscì a vedere il profilo del bellissimo ragazzo che lo aveva attirato il giorno prima.

Entrò nella stanza e si chiuse la porta alle spalle restando ancora un po' a guardare il ragazzo mentre dormiva.

Un po' gli dispiaceva doverlo svegliare. Ciel si avvicinò al letto cercando di fare il meno rumore possibile poi si sedette su di esso togliendosi gli stivali. Gattonò fino a raggiungere la testa dell'altro e mettendosi sopra iniziò a baciargli il collo.

Sentì il ragazzo sotto di se mugugnare qualcosa, ma continuò la sua tortura fino a quando non si ritrovò gli occhi rossi del ragazzo, che il quel momento sembravano aver voglia di ammazzarlo, su di se. Era completamente sveglio.

- come sei entrato?- chiese il moro con voce ancora impastata dal sonno. Aveva dormito si e no quattro ore.

- dalla porta, e poi avevo un appuntamento con te- disse il biondo mettendo una mano sul fianco del ragazzo mentre con l'altra si sorreggeva.

- ti piace arrivare in ritardo quindi- disse Kassim guardando fuori dalla finestra notando che stava iniziando ad albeggiare.

- ho avuto un imprevisto che non potevo rimandare, ma comunque sono venuto lo stesso.-

Kassim guardò i pantaloni del ragazzo per poi posare i suoi occhi rossi in quelli viola del ragazzo.

- no, non sei ancora venuto, ma se vuoi provvedo- disse poi sfruttando l'attimo di smarrimento del biondo per ribaltare le posizioni e mettersi a cavalcioni su di lui.

Kassim ghignò mente con un movimento fluido riuscì a legare i polsi del ragazzo alla testiera del letto. Per fortuna che aveva dormito con la corda vicino al letto.

Vide il biondo sbiancare.

- cosa vuoi fare?-

- mi vendico del tuo ritardo- disse Kassim sbottonandogli la camicia e iniziando a baciarlo sul petto.

Ciel stava per protestare, ma poi il ragazzo gli morse un capezzolo ed andò in tilt.

Nessuno si era mai permesso di legarlo al letto, molto probabilmente per paura visto che era il principe. Ma quel ragazzo di sicuro non era di li quindi non lo conosceva di vista. L'aveva di sicuro scambiato per un nobile qualsiasi.

- liberami- disse Ciel mentre il ragazzo gli toglieva i pantaloni. Aveva una voglia matta di toccarlo.

- non se ne parla proprio- disse Kassim ridendo alla faccia sofferente del ragazzo. - prima mi vendico, poi ti libero-

- bastardo- disse Ciel in un sussurro.

- disse quello che si presentò in ritardo di ore- rispose a tono Kassim per poi ridacchiare ed avvicinare il suo viso a quello del biondo.

- sono molto permaloso e vendicativo- disse come a scusarsi.

- no guarda non me ne ero accorto- disse Ciel guardandolo male – appena mi liberi è finita-

- accetterò le conseguenze-

Ciel faceva scorrere la mano sul fianco del ragazzo che aveva difronte mente sorrideva soddisfatto. l'avevano fatto per tre volte e, a parte la prima nella quale non aveva avuto modo di fare niente, era stato fantastico.

- hai ancora voglia di punirmi?- chiese il moro che aveva il viso nascosto nel cuscino.

- no. Come mai un ragazzo bello come te è qui?- chiese Ciel non fermando le sue carezze.

- è un segreto- disse lui ridacchiando. - tu invece?-

- mi diverto-

- vale lo stesso per me comunque. Senti sei un nobile vero?-

- perché questa domanda? Ti stai pentendo di avermi dato del tu subito?- chiese Ciel ghignando.

- certo che no, te lo meriti. Volevo chiederti com'è il principe Ciel?- Ciel rimase interdetto da quella domanda. Perché voleva sapere di lui.

- come mai? Te lo vuoi portare al letto?- chiese curioso.

- teoricamente parlando io sono il passivo qui, quindi dovrebbe portarmi lui a letto. Comunque lasciando perdere tutto ciò, è solo curiosità la mia. Lo descrivono tutti male quindi volevo sapere se era vero oppure no- Ciel guardò il ragazzo indeciso. Se gli diceva di essere il principe Ciel di cui stava chiedendo come avrebbe reagito? E poi nessuno doveva sapere che era andato li e se quel ragazzo aveva la bocca larga finiva male.

- è molto possessivo, e gli piace avere ragione su tutto e il controllo-

- un po' come te. Ami il controllo. Se ti fossi rilassato di più mentre avevi la mani legate avresti goduto molto di più-

- ah ah, scusami se non sono abituato a certe cose- disse Ciel leggermente irritato mentre si alzava e si rivestiva.

- ehi dove vai?- chiese Kassim curioso.

- a casa- disse Ciel andando verso la porta per poi girarsi. - comunque sono El-

- io Im. Verrai di nuovo?-

- anche di più di tre volte- disse il biondo stando al gioco dell'altro che rise.

KizunaWhere stories live. Discover now