CAMILLA

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Sono già a letto quando sento Brayden entrare in camera, e sono arrabbiata con lui.
Gli do le spalle e ho il cuore a mille mentre ascolto i suoi movimenti. E si toglie i vestiti con tutta calma prima di stendersi al mio fianco.
«Scusami» mormora e mi accarezza una spalla.

     «Per cosa esattamente dovrei scusarti?» non mi volto verso di lui e continuo a stare dalla mia parte del letto a dargli le spalle.

      «Mi dispiace, Camilla. Ti prometto che ti porto a cena non appena avrò un'altra serata libera», mi stampa un bacio sulla spalla e poi mi stringe un fianco.

  Sospiro e socchiudo per un attimo gli occhi. «Mi dici almeno dove sei stato stasera? Perché non ci credo al messaggio che mi hai mandato prima. Non hai lavorato, Brayden».

      «Okay, va bene. Ti dico la verità». Mi volta verso di lui e mi scosta alcune ciocche di capelli dagli occhi. «Qualche giorno fa, al locale, sono venuti alcuni miei vecchi amici. Non li vedevo da due anni e sono stato felice di rivederli e chiacchierare un po' con loro. Così ho promesso che avremmo bevuto una birra insieme non appena avrei avuto una serata libera e... scusami, ti prego. Ho passato la serata con loro perché avevo voglia di ricordare un po' i vecchi tempi e... non volevo ferirti. Ma ho sbagliato a non dirtelo e mi dispiace davvero». Mi sfiora la guancia con il dorso delle dita e gli credo. Lo so che mi sta dicendo la verità perché Brayden non mi ha mai mentito e abbiamo promesso entrambi che non ci saremmo mai raccontati bugie. C'è un legame profondo tra di noi, ma a volte ho paura che per lui sia solo affetto quello che prova nei miei confronti e niente di più.

      «Ti mancavano?» mormoro piano.

      «Un po' sì».

      «Me li farai conoscere?» mi spinge con la testa sul suo petto e mi accarezza piano i capelli.

      «Certo. Presto te li farò conoscere». Mi stampa un bacio sulla tempia e restiamo un po' a coccolarci.

      «Resti comunque uno stronzo. Lo sai, vero?»

      «Mi dispiace». Mi stringe forte e poi resto in silenzio.

       Forse non dovrei prendermela più di tanto. Per due anni non ci sono stata altro che io nella sua vita, con i miei problemi e le mie insicurezze. Non ho mai capito che anche lui avesse bisogno dei suoi spazi. Credo sia giusto che adesso passi del tempo con i suoi vecchi amici e io non devo impedirglielo. E poi, se riesco ad ottenere la borsa di studio, frequenterò anche io delle persone, potrei farmi finalmente delle amiche e uscire con loro tutte le volte che voglio, senza dover costringere Brayden a farmi compagnia perfino quando ho voglia di fare shopping.
       Ecco, forse è questo quello che gli mancava di più: avere degli amici con cui ridere, scherzare e parlare di cose da uomini.

      Un lieve campanello d'allarme mi suona nella testa. Non ho detto a Brayden della serata che ho passato con suo padre. Dovrei farlo? Dopotutto, lui mi ha raccontato la verità, ma io non voglio dirglielo. Sento che ormai io e Eric condividiamo dei segreti nostri e non ho il coraggio di dire a Brayden che vedo suo padre diversamente da come lo vede lui. Potrebbe arrabbiarsi e potremmo anche litigare.

      Allora resto zitta e mi accoccolo a lui fino a quando non mi addormento. Ma ne segue un sonno agitato e più volte mi sveglio durante la notte, fino a quando non ci rinuncio a provare a dormire e mi alzo dal letto quando fuori è appena l'alba.

Mi infilo un paio di leggings e un top corto, e vado dritta in palestra pur sapendo che Eric si allenerà a breve.
Accendo il tapis roulant e comincio con una camminata leggera, ma non riesco a togliermi dalla testa i sogni strani di questa notte. Cioè, non erano proprio sogni, ma stralci della serata passata con Eric.

Bad Attraction (storia incompleta) Donde viven las historias. Descúbrelo ahora