CAMILLA

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«Non mi avevi detto che tuo padre è un architetto», chiedo a Brayden quando siamo soli in camera sua.

Si sbottona la camicia e va in bagno a regolare l'acqua della doccia. «E allora? Sempre uno stronzo megalomane rimane», sbotta e io decido di non continuare la conversazione. Se gli dicessi che all'apparenza non mi è sembrato una brutta persona, anzi, ma molto gentile e disponibile, probabilmente litigheremo. E poi, diamine, è giovanissimo. A quanto anni avrà avuto Brayden? Diciannove? Venti? Perché è impossibile che abbia più di quarant'anni.

«Ti spogli?» mi chiede impaziente e io lo raggiungo in bagno.

Si è già liberato da tutti i vestiti, che ha lasciato per terra, e si è già fiondato sotto il getto dell'acqua.
Faccio lo stesso ed entro nella doccia con lui, vendendo accolta da un bel tepore e dalle sue mani che mi afferrano da dietro e mi spinge con la schiena contro il suo petto caldo e bagnato.

«Ti ricordo che devi finire il lavoro che hai cominciato nel parcheggio del fast food», mi sussurra all'orecchio, per poi mordicchiarmi il lobo.

       Allungo le mani nei suoi capelli e spingo il sedere contro la sua erezione. E le sue mani si spostano dai miei fianchi. Una sale a stringermi un seno e l'altra scorre verso la mia intimità, insieme all'acqua che ci scivola addosso calda e rilassante.
E inizia a tormentarmi con le sue dita esperte, fino a farmi venire urlando. E spero tanto che lo scroscio dell'acqua copra i miei gemiti acuti. Poi mi volta verso di lui, e mi prende con forza contro la parete in vetro della doccia.
Lo guardo stregata mentre si morde il labbro inferiore, geme, grugnisce e mi penetra sempre più in profondità. È così sexy con gli occhi socchiusi e l'espressione eccitata.
Gli afferro il viso e lo bacio, seguo il suo ritmo nonostante la posizione scomoda e vengo di nuovo, insieme a lui, che si svuota dentro di me.
È ormai un anno che prendo regolarmente i contraccettivi, e questo ha reso le nostre scopate decisamente migliori.

Ritorno con i piedi per terra col fiatone e accaldata, e Brayden continua a stringermi in un abbraccio, dopodiché ci insaponiamo e terminiamo di lavarci.
      Con addosso solo un asciugamano, svuoto le valigie alla ricerca di qualcosa di pulito. Trovo due t-shirt bianche di Brayden e un paio di bermuda per lui.
      Me ne infilo una, insieme a un perizoma nero, e mi sdraio accanto a lui sul suo letto, che se ne sta ancora con un asciugamano arrotolato in vita e il cellulare sul sito degli annunci di lavoro.

«Domani hai intenzione di cercare qualcosa?» gli chiedo, accoccolandomi al suo fianco.

«No, domani voglio un po' rilassarmi. C'è di tutto in questa casa e ci divertiremo un po'».

«Okay», rispondo euforica. «Adesso vuoi vestirti? Le pizze saranno già arrivate. Muoio di fame».

«Sì, andiamo di sotto». Posa il cellulare e indossa i vestiti che ho trovato.

        Suo padre aspetta che facciamo ritorno in cucina, dopodiché ci avvisa che ha del lavoro da sbrigare nel suo studio e ci lascia da soli con le pizze e qualche bibita gassata. Ma si vede lontano un miglio che avrebbe voluto accomodarsi a mangiare la pizza insieme a suo figlio, magari a parlare e a raccontarsi delle cose, ma Brayden non lo guarda neanche in faccia e non gli dà modo nemmeno di parlare.

        Qualche ora più tardi, siamo nel suo letto a guardare un film. Un po' stretti e appiccicati, ma ce lo facciamo bastare e il mattino dopo cerco di non svegliarmi troppo tardi perché ho intenzione di lavare tutti i vestiti.

         Brayden dorme ancora e io ne approfitto per scendere di sotto a fare il bucato. Ma mentre attraverso il biliardo, con la cesta dei panni che reggo con entrambe le mani, sento un rumore metallico provenire dalla palestra.
Le porte scorrevoli sono aperte e vedo il padre di Brayden si sta allenando con dei bilancieri che hanno tutta l'aria di essere pesanti.
È di spalle e ha la schiena scoperta. Tanti piccoli muscoli, sudati, scolpiti e perfettamente delineati, si induriscono sotto lo sforzo dei pesi. Sgrano gli occhi nel vedere che, oltre ad essere un padre davvero giovane, è anche... bello.

Bad Attraction (storia incompleta) Hikayelerin yaşadığı yer. Şimdi keşfedin