D i c i a s s e t t e

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Ma gli erano sorti i primi dubbi quando, subito dopo esserci andato a letto, la scintilla non si era consumata. Il desiderarlo ancora una volta l'aveva spaventato. E ora che ci era andato a letto per ben due volte, la situazione non era cambiata. Poteva essere ancora solo attrazione fisica? Jungkook non ne era più così convinto.

E per quanto il moro avesse sempre desiderato provare qualcosa per qualcuno, lo spaventava iniziare a provare quei nuovi sentimenti per uno come Taehyung che viveva di sesso e repulsione verso l'amore.

Finita la corsa pensò che fosse il caso di allenare nuovamente quei muscoli che aveva tenuto a riposo per troppo tempo. Decise di dirigersi verso una di quelle salette più appartate così da potersi allenare in tranquillità. Appena aperta la porta, che gli aveva permesso di entrare in una di quelle stanze, si accorse che fosse già occupata da un ragazzo che, però, non sembrava intento ad allenarsi. Il rumore che fece nell'entrare, lo fece voltare. Il suo sguardo era puntato su Jungkook, come se stesse aspettando qualcosa da lui, forse delle scuse per averlo involontariamente disturbato.

«Oh scusa, pensavo fosse libera.» Si scusò Jungkook dell'intrusione, restando in piedi all'ingresso della saletta con ancora la porta aperta.

«Non ti preoccupare, non la stavo usando. Sono un personal trainer e il proprietario di questo posto.» Disse il ragazzo mentre si avvicinava al moro. «Piacere JongDoo, ma puoi chiamarmi Doo.» Si presentò, allungando una mano verso di lui.

«Jungkook, piacere.» Si presentò il più piccolo, stringendo la mano dell'altro. «Non ti ho mai visto qui, eppure ci vengo da tanto.» Continuò.

Forse non l'aveva mai notato perché prima si era sempre limitato a guardare le belle ragazze mentre ora, il fisico tonico del ragazzo che aveva di fronte, non passava di certo inosservato ai suoi occhi, soprattutto i muscoli delle braccia che aveva lasciato scoperti e che si contraevano ad ogni suo minimo movimento.

«Beh perché prima lavoravo nell'altra nostra palestra, quella in centro. Mi sono spostato qui solo da qualche settimana ma mi trovo meglio, c'è più gioventù.» Gli spiegò sorridendo.

«Wow, sembri così giovane eppure sei già proprietario di due palestre.» Disse sorpreso Jungkook.

«Forse potrei aver esagerato un po'. In verità le palestre sono di mio padre, ma io lo aiuto a gestirle.» Ammise. «Ti va se ti aiuto a fare qualche esercizio? Sono un ottimo personal trainer.» Aggiunse.

«Certo, perché no.» Rispose Jungkook.

I motivi per cui dire no in realtà erano tanti: era da qualche settimana che non faceva esercizio quindi non era più in forma come prima e poteva fare brutta figura. Essere aiutato significava anche poter essere toccato dalle mani del bel personal trainer quando faceva un movimento sbagliato che doveva essere corretto. Essere aiutato significava, infine, stare vicino, troppo vicino, al ragazzo muscoloso che gli avrebbe fatto sicuramente perdere la concentrazione. Eppure disse sì, senza neanche pensarci troppo.



Passò mezz'ora e, per sua fortuna, non successe niente di quello che aveva temuto, era ancora in forma come prima, non c'erano state più di tante toccatine ed era riuscito a concentrarsi. Per quanto Doo fosse un bellissimo ragazzo, non riusciva a farlo tremare con un solo tocco come invece gli succedeva con lui.

Erano in piedi mentre Jungkook faceva gli squat, dando le spalle alla porta della saletta che era rimasta aperta per tutta la durata del loro allenamento sotto richiesta di Doo, perché doveva controllare ed aiutare anche il resto delle persone presenti in palestra, non solo il moro. Finita la serie di squat che il personal trainer gli aveva ordinato di fare, si sentì avvolgere le spalle da un braccio e al suo naso arrivò un profumo che ormai era fin troppo familiare per lui.

 Behind a Kiss ~ [Taekook]Where stories live. Discover now