«Diamine, rilassati Jungkook. Stavo scherzando.» Chiarì Taehyung, mentendo un po'. Non gli sarebbe dispiaciuto provare tutte quelle cose con il più piccolo. «Non mi rispondevi, dovevo attirare la tua attenzione in qualche modo.» Continuò. «Ma se è quello che vuoi fare ti accontento, non ci sono problemi.» E, detto ciò, si avvicinò a lui con un sorrisetto malizioso stampato sul volto.

Jungkook si trovava ancora fermo in piedi vicino alla porta ed iniziò davvero a pensare che fosse meglio girare i tacchi e tornare a casa propria.

«Taehyung basta, veramente. Questo tuo atteggiamento mi sta stancando.» Sentenziò Jungkook, alzando le braccia davanti a sé in modo da bloccare il maggiore, non permettendogli di avvicinarsi più del dovuto a lui. «Non so più come ripeterti che sono etero. Etero!» Urlò l'ultima parola. «Quindi fammi il piacere di smetterla, tanto non otterrai niente in questo modo.» Aggiunse.

«Dai Jungkook, pensavo avessi capito che mi piace stuzzicare le persone. Sono fatto così.» Si giustificò Taehyung, ma non era vero, a lui piaceva stuzzicare solo Jungkook e avrebbe continuato a farlo fino al raggiungimento del suo obiettivo: portarselo a letto.

«Ok come vuoi. Adesso giochiamo a qualche videogioco e speriamo che Yuim faccia in fretta ad arrivare.» Disse Jungkook, volendo chiudere al più presto quella conversazione.

Si diresse verso il divano e ci sprofondò sopra, accomodandosi come meglio credeva proprio come fosse a casa sua.

I due ragazzi trascorsero l'ora successiva a giocare e Taehyung notò, per la prima volta, il lato competitivo di Jungkook. Non riusciva ad accettare una sconfitta, sul suo volto appariva un broncio troppo carino che diventò il motivo principale per il quale il maggiore cercava di vincere tutte le partite, doveva rivederlo. Ma, anche dopo quest'ora d'intensa competitività, di Yuim non vi fu nemmeno l'ombra.

«Non è che mi hai mentito e in realtà questo progetto non esiste?» Domandò Jungkook che stava iniziando a dubitare della sincerità del più grande.

«Certo che no. Perché avrei dovuto mentirti?» Rispose Taehyung e, questa volta, disse la verità.

Il maggiore doveva davvero fare quel progetto con Yuim e anche lui si stava iniziando a chiedere come mai la ragazza non fosse ancora arrivata. Non la conosceva bene ma gli era sembrata una tipa studiosa e che teneva al proprio rendimento scolastico. Insomma, era strano che si fosse dimenticata del progetto che dovevano fare.

«Allora chiamala, così senti perché è in ritardo.» Suggerì il minore.

«Uhm, non penso di avere il suo numero.» Borbottò il castano mentre pensava ad un modo per contattarla.

«Cosa? Dovevate fare un progetto insieme e non vi siete nemmeno scambiati i numeri?» Chiese sconvolto Jungkook. «E non avete tipo, che ne so, un gruppo con tutta la gente del vostro corso su un qualche social? Magari riesci a rimediarlo da lì il numero.» Continuò poi.

«Ma tu sei un piccolo genio, Jungkook. Non pensavo!» Disse Taehyung, elogiandolo. «Vado a chiamarla subito.» Ed infatti sparì in un'altra stanza per effettuare la chiamata, lasciando Jungkook solo in salotto.

Non ci volle molto prima di veder tornare il maggiore nella stanza e Jungkook provò a decifrare l'espressione presente sul suo bel viso. Gli sembrava dispiaciuto, emozione che il minore non pensava potesse appartenere ad uno come Taehyung che gli pareva capace di pensare sempre e solo a se stesso.

«Che ha detto?» Diede voce ai suoi pensieri Jungkook.

«Non verrà.» Rispose semplicemente Taehyung.

«Davvero? Merda, non me ne va mai bene una.» Borbottò il moro. «Hai provato a dirle che c'ero anche io? Magari così si convinceva a venire.»

«Jungkook, non verrà.» Disse per una seconda volta il castano che si stava iniziando ad alterare per l'insistenza di Jungkook.

 Behind a Kiss ~ [Taekook]Where stories live. Discover now