Sentiva ancora la lingua sul suo collo che, a opera conclusa, aveva continuato a passare sopra a quella chiazza viola per vezzeggiarla un altro po'. Sentiva il suo corpo irrigidirsi, la sua testa entrare in confusione, le guance arrossarsi. Sentiva gli occhi di tutti addosso e mille altre sensazioni a cui non sapeva dare un nome o una spiegazione.

Scosse velocemente il capo, come se così fosse possibile per lui scacciar via quei ricordi, e continuò a prepararsi per il pranzo a cui si sarebbe dovuto presentare poche ore dopo.

Tra una perdita di tempo e l'altra, riuscì quasi a fare tardi. Doveva ancora scegliere come vestirsi e quindi aprì l'armadio per cercare tra i suoi maglioni qualcosa che fosse in grado di coprire il succhiotto che aveva sul collo. In quel momento si maledì per non aver mai comprato qualcosa a collo alto. L'aveva sempre trovato scomodo ma, quel giorno, avrebbe preferito soffrire per della stoffa troppo stretta attorno al suo collo piuttosto che morire d'imbarazzo nel farsi vedere con quell'affare in bella vista.

Scelse, inutilmente, uno dei maglioncini più accollati che possedeva per illudersi del fatto che, almeno così, fosse un po' nascosto. In realtà il succhiotto era proprio a metà collo e niente, se non una sciarpa, avrebbe potuto nasconderlo.

Si diresse verso la macchina e avvisò Jimin del suo imminente arrivo. Conosceva il suo amico e sapeva quanto amasse essere in ritardo, per questo lo avvisava sempre almeno dieci minuti prima del necessario. Odiava quando lo faceva aspettare troppo in auto mentre finiva di prepararsi.

«Buongiorno Kookie!» Esclamò il biondo appena salì in macchina. «Wow, è più grande di quanto ricordassi.» Continuò, indicando quella macchia colorata che contrastava con la sua pelle pallida.

Jungkook, istintivamente, tentò di tirare il collo del maglione più in alto ma questo tornò al suo posto non appena le dita del moro strinsero nuovamente il volante.

«Per favore, non ricordarmelo. È già abbastanza imbarazzante così.» Lo supplicò Jungkook quando riprese a guidare.

«Oh andiamo, non sarà imbarazzante. Sappiamo tutti che è stato un obbligo e Taehyung è abituato a fare cose del genere, non devi imbarazzarti.» Lo rassicurò il biondo mentre erano in viaggio verso il fast food che li avrebbe ospitati per il pranzo. Pochi minuti dopo, arrivarono a destinazione.

All'una in punto tutti i ragazzi erano già riuniti davanti al ristorante e stavano aspettando loro due per entrare. Il gruppo si salutò velocemente e si diresse verso l'interno del fast food.

«Ditemi cosa volete e vado ad ordinare io per tutti, voi intanto prendete i posti ad un tavolo.» Disse Jungkook e, dopo poco, si ritrovò ad appuntare mentalmente le richieste di tutti.

«Vado con lui.» Esclamò Taehyung che, a passo svelto, raggiunse il minore che si trovava già in fila per ordinare.

«Che ci fai qui? Ho detto che ordinavo io per tutti.» Domandò scocciato Jungkook non appena si accorse della presenza del castano al suo fianco.

«Dai, non fare il rompipalle, un po' di compagnia ci vuole sempre.» Gli rispose Taehyung.

Il minore non disse più nulla, si limitò a spostare lo sguardo di fronte a sé, sperando che le persone in fila davanti a lui si sbrigassero.

«Vedo che mostri fiero il mio capolavoro.» Riprese a parlare il maggiore mentre passava un dito sopra il succhiotto che aveva fatto la sera prima a Jungkook. La mente di Taehyung si ritrovò a scorrere nuovamente ogni istante che aveva portato a quel risultato tanto evidente sul collo del moro e si concesse di fantasticare su quanto sarebbe stato bello poter tornare a baciare quella pelle tanto liscia e profumata. «Se vuoi ti ci faccio anche l'autografo.» Concluse sghignazzando.

La sua mano era ancora posata in quel punto ed il pollice iniziò ad accarezzare delicatamente quella chiazza violacea, facendo sobbalzare il minore. Il polpastrello ruvido contro la pelle liscia creò uno strano contrasto, un attrito che arrivò potente alle terminazioni nervose dei due ragazzi. Nessuno di loro risultò immune alla potenza di quel lieve contatto ma, uno dei due, non l'aveva ancora compreso.

«Non sei divertente.» Lo informò Jungkook, spostando le dita fredde del maggiore.

Fortunatamente per lui, quell'attimo imbarazzante fu spezzato dalla ragazza dietro al bancone che aveva non proprio gentilmente urlato ai due ragazzi che fosse arrivato il loro turno. Ordinarono tutto ciò che i loro amici avevano richiesto e, una ventina di minuti dopo, erano tutti seduti al tavolo. I più veloci avevano già finito mentre gli altri si stavano ancora gustando il loro pranzo.

«Allora com'è andata con Yuim alla fine?» Chiese Byunggwon mentre addentava il suo panino ormai quasi finito.

Jungkook sapeva perfettamente che quella domanda fosse rivolta a lui e quindi, dopo aver bevuto un sorso della sua bibita gassata, rispose.

«Non è andata. È sparita subito dopo aver finito quello stupido gioco e le sue amiche non mi hanno detto il motivo, ma sembrava una cosa importante.»

«Deve essere stata davvero importante per aver rinunciato ad una notte con te.» Aggiunse Byunggwon.

«O magari è solo un due di picche.» Si intromise Taehyung.

«Non penso proprio, amico. Hai visto come lo guardava mentre gli sbottonava la camicia? Quello è lo sguardo di qualcuno che ti desidera.» Rispose sempre Byunggwon.

Sembrava che quell'argomento gli interessasse particolarmente, probabilmente perché si sentiva un po' il cupido della situazione, dato che era stato lui ad imporre quell'obbligo alla ragazza per farla avvicinare a Jungkook.

«Lunedì le chiederò di uscire, così risolveremo il mistero.» Disse il moro.

«Non puoi chiederglielo prima? Basta che le mandi un messaggio.» Replicò Jimin.

«Non ho il suo numero.» Constatò Jungkook sbuffando. «E poi mi piacerebbe chiederglielo di persona.» Aggiunse.

«Forse ho la soluzione.» Si intromise nuovamente Taehyung. «Oggi pomeriggio Yuim verrà a casa mia. Sai, siamo nella stessa classe e dobbiamo fare un progetto insieme e ci siamo accordati per farlo proprio oggi pomeriggio da me.» Continuò spiegando il castano.

«E dunque?» Chiese Jungkook con aria confusa.

«Dunque, se vieni a casa mia, non appena arriva potrai chiederle tutto quello che vorrai.» Finì Taehyung.

Neanche lui sapeva bene perché stesse facendo questo favore al più piccolo, forse voleva solamente aiutarlo, forse voleva passare qualche minuto in più in sua compagnia da soli, forse sperava che, una volta arrivato a casa sua, si scordasse della ragazza e finisse sotto le coperte con lui.

«Beh mi sembra perfetto!» Esclamò entusiasta Byunggwon, come se fosse lui il diretto interessato.



Finito il pranzo, decisero tutti di tornarsene a casa. Jungkook, dopo aver salutato gli altri, seguì Taehyung con la macchina. Jimin invece, rimasto senza passaggio, sfruttò Byunggwon per farsi riportare a casa.

Appena arrivarono da Taehyung, Jungkook indugiò qualche secondo sul pianerottolo del maggiore. Non era ancora del tutto sicuro che quella fosse stata una buona idea. Quando, però, il castano gli face cenno di entrare, lui lo fece e rimase piacevolmente sorpreso dalla casa che lo stava ospitando.

Era grande ma, soprattutto, era ordinata e questo Jungkook non se lo sarebbe mai aspettato da un tipo come Taehyung.

«Allora, abbiamo ancora un'oretta prima che arrivi Yuim, cosa ti va di fare?»












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Spazio autrice:

Come ho annunciato su Instagram questa settimana voglio provare a fare la maratona di Behind a kiss e quindi pubblicare un capitolo al giorno fino a venerdì. Spero di farcela.

Grazie a tuttx voi che state leggendo/rileggendo questa storia.

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 Behind a Kiss ~ [Taekook]Where stories live. Discover now