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Ho appena finito di ascoltare tutto l'album di Capo Plaza e non faccio altre che piangere, ogni sua canzone mi ricordo i momenti belli. Mi manca, cazzo se mi manca ma non posso perdonarlo, no, non ci riesco.
Il campanello suono, sono in camera "mia" a casa di Lollo ma lui e Melissa non stanno qui. Vado ad aprire e sulla porta c'è Luca. Ci guardiamo per un istante mentre lui entra in casa.
"Ehm c'è Lorenzo?" chiede quasi imbarazzato.
"No è uscito" dico andando in cucina mentre lui si butta sul divano.
"Auguri comunque" sputo acida guardandolo da dove sono.
"Ah grazie, hai sentito il disco?"
"Si Melissa mi ha fatto ascoltare qualche pezzo" mento, l'ho ascoltato tutto e in più da sola.
"Cosa ne pensi?"
"Bello, si vede che ti ci sei impegnato. Anche se ci sono un po' troppe frecciatine" sulla sua faccia compare un sorriso.
"Almeno hai capito che fosse riferito a te" dice avvicinandosi.
"Bhe, non ho la memoria a breve termine. Mi ricordo le frasi che mi hai detto e che hai messo dentro l'album".
Sorride ancora, si avvicina sempre di più, posa le sue mani sui miei fianchi, avvicina le nostre labbra, ma io mi giro dall'altro lato. Lui sbuffa sonoramente per poi prendere la giacca e aprire il portone di casa.
"Quando torna Lorenzo digli che lo sto cercando, grazie" il suo tono è freddo e distaccato, io annuisco e lui esce.

"Dai entriamo" dice Melissa trascinandomi in discoteca. Andiamo nel privè e saluto tutti, Ava mi porge uno shottino ed io lo bevo tutto in uno sorso.
"Ma fa schifo" faccio uno smorfia che fa ridere Francesco.
In lontananza vedo Luca entrare, a differenza delle altre volte non è accompagnato da nessuna ragazza, saluta in suoi amici e si siede al divanetto di fronte al mio.
Tra una chiacchiera e l'altra con Ava avrò bevuto non so quanti shottini, mi gira la testa, sono brilla dato che non reggo l'alcool. Mi alzo e vado in bagno, poggio le mani sul lavandino in modo tale da sorreggermi.
"Vuoi tornare a casa?" Luca piomba in bagno, io annuisco, la musica così alta non fa altro che aumentare il mio mal di testa.
Salgo sul BMW e mi rendo conto che la strada non porta a casa di Lollo, bensì a casa sua, di Luca.
"Non avrai mica intenzione di andare a dormire con quel vestito" dice lanciandomi una sua maglia che infilo rapidamente.
Mi metto sotto le coperte seguita da Luca.
"Ma proprio non ci possiamo riprovare?" chiede Luca mettendosi su un fianco e guardandomi negli occhi.
"Non ci riesco" lui non ribatte e continua a fissarmi.
Posa una sua mano sul mio fianco, a quel contatto rabbrividisco, se ne accorge e sorride. Avvicina le nostre labbra, per poi azzerare le distanze baciandomi. Le sue mani si infilano sotto la t-shirt fino ad arrivare al mio seno, per poi sfilarmi la maglietta, faccio la stessa cosa con i suoi pantaloni. Si stacca dalle mie labbra per poi mettersi sopra di me, tenendosi con il gomito per non schiacciarmi. Prende le estremità delle mie mutande, le fa cadere a terra, mi fissa negli occhi come se stesse cercando il consenso, io annuisco e lui entra dentro di me aumentando man mano la velocità.
Si butta sul letto, mettendosi su un fianco cercando il mio sguardo. Mi giro dall'altro lato dandogli le spalle e lui sbuffa sonoramente.
Forse ho sbagliato ad andarci al letto, non sto dicendo che non mi è piaciuto anzi, però avevo bisogno di lui, di sentirlo vicino a me, lo amo ma non riesco a perdonarlo.
"Giulia, io ti amo" sussurra Luca, non gli rispondo.

Il suono del campanello ci fa svegliare di soprassalto, sento Luca imprecare, lo vedo mettersi i pantaloni e uscire dalla camera.
"Fratè dimmi che Giulia sta qua, non è  tornata ieri sera" sento la voce di Lorenzo, mi sono dimenticata di avvertirlo ieri.
"Sisi sta di là in camera" lo rassicura Luca.
Sento la porta chiudersi segno che Lorenzo è andato via.
Mi alzo dal letto, mi vesto e vado in sala.
"Luca ti devi dimenticare quello che è successo questa notte, è stato uno sbaglio" ride nervosamente scuotendo  la testa.
"Cosa vorresti dire, eh? Che ieri non volevi?"
"No non volevo. È stato uno sbaglio" ripeto.
"Ah si? A me non sembrava, lo so che mi volevi come io volevo te. Rabbrividivi ad ogni tocco, avevi gli occhi lucidi. Giulia cazzo, perché non mi dai una seconda opportunità? Perché?"
"Non è come dici tu"
"Guardami negli occhi e dimmi che non mi vuoi, che non mi ami".
"Non sto dicendo questo Luca" abbasso lo sguardo, lui sbuffa per poi sedersi sul divano.
"Comunque vestiti che abbiamo  il pranzo con tutto lo staff" dice deviando argomento.

"Ciao a tutti" dico entrando nel ristorante accompagnata da Luca.
Melissa mi squadra con un punto interrogativo in faccia.

"Hai capito? Dimentica tutto" dico a Luca una volta che mi ha riaccompagnato a casa.
"L'ho già dimenticato" ribatte con tono freddo, io annuisco ed esco dalla macchina.

|Era tutto perfetto, ma ormai| CAPO PLAZA Where stories live. Discover now