6-psychic control

154 5 0
                                    

"I segreti sono per i deboli"

Erano passate settimane dall'ultima volta che avevo visto Alex. Un po' mi mancava, ma lo odiavo; non riuscivo a credere a quello che aveva fatto.
Io e Blake avevamo più o meno fatto pace, anche se restavo un po' sulle mie. «Quando mi parlerai?» Chiese. «Non lo so, Blake... io ho sbagliato, certo, ma arrivare fino a Boston perché non ti fidi di me? Come posso stare con una persona che non si fida di me?» «Lo so, mi dispiace...»
Sospirai... erano settimane che giravano copertine su me a Alex, e questo non aiutava affatto. Ce le consegnavano alla porta, ci avevano perfino scattato qualche foto, non ne potevo più.
Ricevetti una chiamata. «Non rispondere.» Disse Blake... lo guardai male, faceva sul serio?
Risposi al telefono. «Pronto?» «Parlo con la signorina Burn?» Dio, una voce gracchiante da porno star... «Sì, chi parla?» «Sono la nuova segreteria del signor Alex, deve venire in azienda per una sfilata e delle interviste riguardanti gli ultimi avvenimenti.» Non ero pronta a questo... pensavo mi avesse licenziata e che i rapporti fossero finiti definitivamente...
Vidi la faccia di Blake e faceva no con la testa. «Se accetto, non dovrò assolutamente vedere il signor Alex.» «Aspetti un attimo.» Pensai stesse parlando con Alex, infatti due minuti dopo disse. «Va bene, faccia le valigie, la verremo a prendere stasera.» Chiuse la telefonata. Non me lo aspettavo proprio...
Blake iniziò ad urlare. «Ma sei matta? Dopo quello che è successo?! Cosa ti dice la testa? Ti avevo detto di non andare!» «Blake, basta!» Ero davvero incazzata. «Finiscila di dirmi cosa fare! Non ne hai il diritto, anche se sei il mio ragazzo, ok?! Faccio quello che voglio, come ti permetti?» Iniziai a fare le valigie. «Se vai, tra noi è finita...» «Cosa, scusa?» Non potevo crederci... lo guardai scioccata. «Hai sentito bene, rinuncia al lavoro e stai con me, altrimenti è finita tra noi due.» «Come puoi chiedermi una cosa simile? Sai che è importante per me, mi hai spinto tu ad accettare!» «Beh, ora ti dico di smettere.» «E io ti dico di no.» «Bene, allora è finita.» Dio, ancora non ci credevo, mi vennero le lacrime agli occhi... perché ero sempre circondata da idioti? Presi la mia valigia e me ne andai. Andai in un albergo e avvisai l'azienda su dove trovarmi.
All'ora prevista scesi pensando di trovare una macchina, invece trovai un piccolo elicottero con Marco al volante e Kate al suo fianco. Sorrisi, poi scoppiai a piangere e li abbracciai. «Che ci fate qui?» «Beh...» Disse Marco. «Doveva essere una cosa romantica fatta da Alex, ma hai espressamente chiesto di non vederlo, quindi per tirarti su di morale ti ho portato Kate... starà con noi una settimana.» Salii al mio posto e partimmo. «Beh, a sentire la voce della sua nuova segretaria, non credo sia così dispiaciuto...» Kate rise. «Dio, l'abbiamo vista, sembra una porno star, è brutta ed ha una voce odiosa... si crede la regina del mondo.» Risi. «Spero di vederla il meno possibile.» «In realtà contavamo su di te per metterla al suo posto.» Disse Marco. «Se ci sarà occasione, tranquillo che lo farò!» Sorrisi.
Arrivammo proprio davanti all'azienda. «Dove alloggerò?» Chiesi a Marco. «Hai ancora la casa che ti ha comprato Alex, puoi stare lì. Non hai portato Blake? Pensavo che dopo l'ultima volta...» «Marco...» Disse Kate e sorrisi. «Tranquilla, ormai lo sanno tutti, io e Blake ci siamo lasciati...» Marco sembrò veramente dispiaciuto. «Non era intenzione di Alex... lui non aveva ancora detto alle stampe che fossi la sua ragazza, aspettava la tua decisione, ma i paparazzi sono così... vi avranno visti insieme più volte e hanno subito pubblicato le copertine.» «Ti credo.» Ero sincera. «Ma non ci siamo lasciati per quello... Blake voleva che lasciassi il lavoro che lui stesso mi aveva incoraggiato a fare. Mi stava trattando male e ho scelto... ho scelto me... penso sia meglio così...» Kate mi abbracciò. «Perché stasera non dormi da me? Anch'io ho una casetta qua, Marco andrà da Alex.» «Non voglio dare disturbo.» «Non disturbi, tranquilla... domani sarà più facile anche andare alla sfilata insieme.» «Va bene.» «Sii!» Mi abbracciò.
«Possiamo andare subito? Sai... non voglio vederlo...» «Lexie, mi spiace... potrai non vederlo in privato, ma è pur sempre il tuo capo, quindi in ambito lavorativo lo vedrai, anche abbastanza spesso; lavorerete insieme...» Immaginavo...
«Come ora. Dobbiamo avvisare che sei arrivata e ti devi presentare...» Disse Marco. «... e vedrai la nuova segretaria.» Rise Kate. «La parte migliore, immagino.» «Va bene, andiamo.» Entrammo e subito la vidi. Era un po' più bassa di me, aveva i capelli castano chiaro, indossava una gonnaa troppo corta per essere una segretaria e una camicia bianca completamente sbottonata. «La stavamo aspettando, signorina Burn.» «Stavamo?» Chiesi. «Alex è nel suo ufficio.» Mi fece un sorrisetto da stronza, già la odiavo... nessuno poteva pronunciare il suo nome così. «Per lei...» Vidi il suo nome sulla sua targhetta. «Per lei, Jennifer, è il signor Davis.» Sorrisi vedendo la sua faccia sorpresa. «Mi scusi, ha ragione.» «E si abbottoni la camicia la prossima volta.» Non la guardai minimamente ed entrai nell'ufficio di Alex con le risate di Kate dietro le spalle. «L'hai fatta fuori!» «Ma se non ho neanche iniziato...» Sorrisi. «Sono contento che ti diverti a torturare la mia segretaria.» Disse Alex. «Non è colpa mia se ti scegli le troie...» Feci un sorrisetto e Marco scoppiò a ridere. «Amico, scusa ma ha ragione.» «Avvisatemi se si comporta male.» Disse Alex e Kate rise. «Certo, paparino!» Marco fece segno a Kate di uscire e mi lasciarono sola con Alex. «Sono contenta che tu abbia accettato di tornare a lavorare qui...» Mi disse. «Mi dispiace per tutto...» «Lo so, Marco me l'ha detto.» Dopo un paio di minuti mi diede uno scatolone enorme. «Questo è per la sfilata di domani, immagino tu non abbia avuto tempo di fare compere...» Arrossii... pensava sempre a tutto. Lo odiavo, ma aveva ragione... non avevo niente, quindi accettai e presi lo scatolone. «Grazie...» «Beh, ecco... se vuoi, puoi portare anche Blake, vorrei scusarmi...» «Io e Blake non stiamo più insieme, pensavo lo sapessi...» «Ah... e come mai?» «Mi ha sbattuta fuori, per farla semplice... stasera sto da Kate e poi, se non è un problema, tornerei nella casa che mi avevi preso...» «No, non c'è problema... Jennifer ti darà le chiavi.» «Bene, allora a domani.» Dissi. «A domani.» Uscii dall'ufficio e mi fermai da Jennifer. «Alex ha detto che mi devi dare le chiavi della mia casa.» «Vorrai dire la casa che ti ha comprato perché gli hai aperto le gambe...» Strabuzzai gli occhi. «Come, scusa?» «Ma sì, lo sanno tutti che eri la sua fidanzata... ti ama ancora e te l'ha comprata, invece tu lo stai solo usando.» Brutta figlia di putt... forse non aveva capito con chi stava parlando... «Senti, stronza...» La vidi sbiancare. «Forse non hai capito chi comanda qui. Ho il potere di farti licenziare in men che non si dica... dì un'altra cosa del genere e ti metto la testa al posto dei piedi... e se ci tieni al tuo culo finto e alla tua faccia, stai zitta!» Sorrisi. «Anche perché la puttana, o meglio la finta segretaria porno star, qua non sono io.» La vidi arrossire, avevo fatto centro. «Ora che abbiamo chiarito le posizioni e il posto in cui devi stare, me ne vado a casa, nella casa che mi ha comprato "Alex".» Presi le chiavi e girai sui tacchi. Mi voltai un'ultima volta a guardarla. «Un'ultima cosa, io e Alex ci siamo amati per davvero, una cosa che tu non capirai né proverai mai.» E me ne andai.

Bitter LOVE(completa)Unde poveștirile trăiesc. Descoperă acum