3- a sting in the tail

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(Guardate il video)

Il giorno seguente ero pronta per andarmene, anche se un po' a malincuore. Perché ero triste? Stavo tornando da Blake, avrei dovuto essere felice...
Chiusi la valigia e mentre stavo per aprire la porta, con tutta forza Alex si fiondò dentro la mia camera. «Ehi, ma che stai facendo? La privacy non esiste?!» Alex stava per rispondere, quando vide le mie valigie e fece una faccia dubbiosa. «Ma che stai facendo tu?» Mi chiese. Seguii il suo sguardo che puntava alle mie valigie... non capivo. «Me ne sto andando, cosa dovrei fare altrimenti?! La mia giornata è finita.» Alex fece un sorriso da angioletto... quanto lo odiavo! «Oh, non te l'ho detto ieri? Mi sarò dimenticato... devi restare un'altra settimana con me. Che tragedia, eh?» Di certo aveva pianificato anche questo! «Perché, scusa?! I patti non erano questi.» «Hai ragione, ma te l'ho detto, hai ricevuto una miriade di proposte di lavoro, non puoi andartene ora. Devi fare tutti i colloqui, altrimenti che figura ci faccio io? Prima ti presento come mio nuovo braccio destro e poi te ne vai?» «Non ero una semplice impiegata?!» «Sei salita di livello.» Alzai gli occhi al cielo. «Dio Alex, ma perché è sempre così con te? Non sei cambiato per niente! Non è un gioco, ok?! È solo un rapporto lavorativo e non puoi trattarmi come vuoi tu!» Vidi la sua faccia, avevo colto nel segno. «Bene! Se vuoi andartene, fai pure. D'ora in poi ti tratterò esclusivamente come mia partner lavorativa, come se non ci conoscessimo... se invece vuoi restare, ci vediamo oggi alle 16 nella mia azienda per il tuo primo colloquio.» Detto ciò, se ne andò. Io non ci pensai neanche, presi il telefono e chiamai Blake per avvertirlo della mia decisione. "Cosa?! Avevi detto che sarebbe stato solo un giorno! Tu non ci stai una settimana con lui!" «Blake, cerca di stare calmo, anch'io l'ho saputo oggi, ma non sarò con lui, ho una camera in albergo. Ti prometto che non ci saranno più scuse, finita questa settimana tornerò da te.» Sentii sospirare dal telefono "Va bene, ma se non torni ti vengo a prendere io!" Sorrisi. «Ci conto.» "Ti amo." «Ti amo anch'io.» E chiusi la chiamata.

Alle 16 arrivai; ero esattamente davanti all'azienda di Alex, un palazzone enorme interamente in vetro.
«Sapevo che saresti venuta!» Mi disse mentre entrammo. «Ah si? E da cosa l'hai dedotto?» «Dal fatto che il tuo fidanzatino non è qui. Si è arrabbiato perché sei con me?» «No Alex, lui mi capisce, non è come te!» Lo guardai... sembrava volesse dire qualcosa, ma poi tirò dritto fino ad arrivare al luogo stabilito del colloquio. Il colloquio andò molto bene. «Sa, signorina, sta salendo di livello molto velocemente; molte aziende la desiderano e vorremmo proporle anche un'altra collaborazione.» Disse il capo di un'altra azienda. «Mi dica, a cosa pensava?» A quel punto Alex intervenne. «Penso che la signorina Burn sia già troppo carica di lavoro.» Mi infuriai da matti... non imparerà mai che voglio essere libera di decidere per me? «Lo decido io, non credi?» Dissi guardando Alex, per poi riguardare il signor Conti, il padre di Meredith. «Lei è bellissima, ha un corpo invidiabile; per cui pensavo che potesse diventare una modella molto famosa, lavorare con i più grandi stilisti, fare shooting fotografici, sfilare sulle passerelle e cose di questo tipo, che ne dice?» «Pensa davvero che io possa farlo?» «Assolutamente sì!» Sorrisi. «Allora accetto, mi piacerebbe molto.» «Perfetto, questo venerdì ci sarà il primo shooting, la verrà a prendere un mio autista. Lei dove alloggia al momento?» «All'hotel Barone.» Dissi... e vidi la sua faccia sgomenta. «Inaccettabile! Una signorina del suo calibro non dovrebbe alloggiare in un hotel; guardi, la mia villa è molto grande, potrebbe alloggiare da me per un primo periodo.» Disse con voce altamente provocatoria mettendomi una mano sulla coscia. Alzai un sopracciglio, ma Alex fu più veloce di me; gli tolse la mano e gliela strinse... non gli fece male, ma di sicuro lo mise in guardia. Poteva anche aver smesso di combattere, ma la sua forza era rimasta la stessa di prima. Si alzò immediatamente facendo alzare anche me e mi strinse a sé. «La signorina Burn alloggerà da me, non si preoccupi. Ci saremo allo shooting, arrivederci.» E in velocità lampo eravamo già nella sua macchina. «Non alloggerò da te, Alex.» «Preferisci alloggiare da quel viscido?» «Certo che no, resterò in albergo.» «Non sei protetta lì... te l'avevo detto, questo mondo ti mangia. Hai bisogno di me e della mia protezione. L'offerta di alloggiare a casa mia e la scenetta della finta fidanzata sono ancora valide, ok? Pensaci, faresti un favore ad entrambi.» Disse cercando di calmarsi. «Tu cosa ci guadagni?» Chiesi curiosa. «Oltre al fatto di averti vicina e saperti al sicuro?» Mi chiese... ed io arrossii. «Non dovrei più combattere con i paparazzi, avere una ragazza fissa li allontanerebbe. Sei già stata la mia ragazza per davvero, fingere non ti ammazzerà. Non faremo niente che non sia necessario, niente di intimo o che tu non voglia.» Avrei dovuto pensarci bene, perché da un lato avrei ottenuto l'incolumità da chi mi voleva, ma dall'altro avrei riaperto una ferita nel mio cuore, e non sapevo se ero pronta a farlo... e avrei fatto anche del male a Blake, che era l'ultima cosa che avrei voluto al mondo...

Bitter LOVE(completa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora