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●Blake●
Mi avvicino a Daniel e gli sussurro «Non sarà mai tua. L'ho già scopata io.»
Appena mi allontano lo guardo con un sorrisetto.
Lui stringe i pugni e va via.
Menomale.
«Bel, tutto ok?»
Isabel «Si, tutto bene.»
«Che ti ha detto?»
Isabel «Mi ha detto esplicitamente che voleva farlo con me ma ovviamente l'ho respinto. Non vuole proprio arrendersi.»
«Lo odio.» sospiro «Quando finisce questa serata?»
Isabel «Spero al più presto.»
«Speriamo.»
Mi allontano e continuo a guardarla da lontano finché la festa non finisce.

Martedì.
Mi sveglio accanto a Isabel.
Finalmente sono di nuovo sul suo letto.
La avvicino di più a me e inizio a baciarle il viso.
Apre gli occhi e le dico «Buongiorno.»
Isabel «Giorno.» sorride.
«Sei bellissima.»
Isabel «E tu sei perfetto.» lo bacia.
Sfortunatamente veniamo interrotti da qualcuno che bussa alla porta.
«Merda.»
Ashley dice da dietro la porta «Bel? Sei dentro la stanza? Quante volte ti ho detto di non chiuderla?»
«E ora che faccio?» dico a bassa voce.
Isabel «Vai dentro la cabina armadio.» si alza dal letto e si veste in fretta.
Mi vesto anch'io e mi nascondo dentro l'armadio.
Isabel apre la porta e fa entrare sua madre.
Cerco di stare in silenzio.
Spero che non mi trovi.
Ashley «Bel, devi lasciare la porta aperta.»
Isabel «Lo so. L'avevo dimenticato.»
Ashley «Ah okay. Hai visto Blake?»
Isabel «Sarà in stanza.»
Ashley «Capisco. Ma... quell'orologio?»
Isabel «Orologio?» si gira verso il comodino «Ah, questo...»
Ashley «Di chi è?»
Isabel «Sarà di Blake. L'avrà lasciato qui per sbaglio.»
Ashley «Se vuoi glielo porto io.»
Isabel «No! Volevo dire...mi sembra giusto che glielo porti io.»
Ashley «Ah, certo.»
Isabel «Bene. Ora è meglio che mi sistemi.»
Ashley «Ok, allora ci vediamo giù. Ho preparato la colazione.»
Isabel annuisce e poi sua madre esce dalla stanza.
Esco dall'armadio.
«Per un pelo.»
Isabel «Già. Spero che non abbia capito nulla.»
«Non dovevi restituirmi qualcosa?» le faccio un sorriso malizioso.
Isabel «Già, vero.» lo bacia sulle labbra.
Mi restituisce poi l'orologio ed esco dalla sua camera.
Devo trovare un momento libero per uscire.
Scendiamo in cucina a fare colazione e poi accompagno Isabel a lezione.
Finalmente sono solo.
Vado a guardare dei negozi.
Mi fermo davanti a una gioielleria ed entro.
Mi accoglie un signore anziano sulla sessantina.
«Salve.»
Gioielliere «Salve. Ha bisogno di qualcosa?»
«Si, vorrei un anello di fidanzamento.»
Annuisce e mi fa vedere diversi modelli.
Gioielliere «Questo anello è in oro bianco. È di un carato quindi il più piccolo di tutti.»
«E può scrivere dentro anche i nomi?»
Gioielliere «Certo, si può fare.»
«Non so la misura esatta. Eventualmente si può cambiare?»
Gioielliere «Si. Non è un problema.»
«Questo quanto costa?»
Gioielliere «1.770 euro.»
«E con la scritta quanto?»
Gioielliere «Con la scritta aumentiamo a 1.800.»
«Lo prendo.»
Gioielliere «Perfetto. Un attimo che glielo metto nella scatolina.»
«Si può pagare in contanti?»
Gioielliere «Non ha la carta con sé?»
«No. Ma ho i contanti.» esco i soldi dal portafoglio e inizio a contarli «Mille e ottocento.»
Gioielliere «Allora vanno bene anche in contanti.»
Pago il signore e poi esco con la busta.
Adesso Isabel sarà felicissima.
Voglio darglielo stasera.

Un Amore Sotto ControlloWhere stories live. Discover now