This Means War

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Dopo aver pagato, si precipitarono fuori dal ristorante.

Prima di partire, pomiciarono in macchina come due ragazzini.

Arrivarono a casa dieci minuti dopo.

Nel tratto dalla macchina alla porta si sbaciucchiarono tra un respiro ansante e l'altro.

Quando riuscirono ad aprire la porta, Nikolai si caricò la donna in spalla con un verso animalesco.

Poi, con soddisfazione, le diede una pacca sul sedere.

Grethe lanciò un gridolino sorpreso, facendo ridere virilmente l'uomo.

Il vestito della donna si era alzato, ammucchiandosi contro la spalla di Nikolai, ed ora le sue gambe erano esposte al suo sguardo bramoso.

"Sei così dannatamente morbida" mormorò l'uomo affondando le dita nella sua coscia.

Un gemito sfuggì dalle labbra della donna e lui - incoraggiato da quel suono- prese a perlustrare la carne tenera delle sue gambe.

Passò le dita calde su per il polpaccio, tracciò ghirigori dietro il ginocchio fino alle sue cosce tremanti.

Quando finalmente raggiunsero la camera, Grethe fremeva dalla testa ai piedi.

Nikolai l'adagiò sul letto e poi torreggiò su di lei.

"Sei la cosa più bella che io abbia mai visto, Grethe. Così dolce..." mormorò in tono reverenziale chinandosi a baciarle il ginocchio, mentre le sfilava gli stivaletti.

"Così sinuosa..." risalì con le dita fino sotto il vestito, accompagnato dagli ansiti di lei.

"Così vellutata..." le morse l'interno coscia provocando un altro gridolino eccitato della donna.

Nikolai rise, compiaciuto dell'effetto che aveva sulla sua compagna.

Quando riemerse dalla coltre di stoffa, la guardò malizioso.

"Ma sei troppo vestita."

Di lì a ritrovarsi nuda, Grethe ci mise veramente poco.

E non se ne vergognò.

Non provava vergogna nel mostrare le sue imperfezioni, perché lei lo amava.

E lui amava lei.

E quella notte - tra un bacio, un ansito ed gemito- glielo dimostrò.


Per tutta la notte.

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La stanza era immersa nel silenzio più assoluto.

I due amanti erano stesi nel letto, i corpi nudi coperti dal piumone.

Gli occhi di entrambi erano socchiusi, persi nella piacevolezza di quegli attimi.

Le mani della donna vagavano senza meta sul torace dell'uomo, accarezzando la pelle increspata dai brividi.

Aveva le mani calde, Grethe, ma il solo fatto di averla nuda e vicina, faceva rabbrividire Nikolai.

Quando poi le sue dita scesero ad accarezzargli gli avvallamenti tra gli addominali, trattenne a stento un gemito.

"Attenta..." la ammonì dolcemente l'uomo, succube delle sue carezze.

La Vilia sorrise malandrina e appoggiò le labbra sulla pelle tesa dei pettorali.

The Night We MetDove le storie prendono vita. Scoprilo ora